Rossi firma la petizione dei lavoratori

La commissione Emergenza occupazionale ha ricevuto una delegazione dei giornalisti delle testate a rischio chiusura e il rappresentante dell’Associazione Stampa Toscana. Nella prossima seduta del Consiglio regionale sarà presentata una mozione unitaria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 marzo 2012 18:55
Rossi firma la petizione dei lavoratori

“Siamo di fronte all’ennesima crisi nell’editoria toscana. Il nostro primo impegno sarà quello di tenere alta l’attenzione per difendere i posti di lavoro nelle testate del Nuovo Corriere di Firenze e del Nuovo Corriere di Arezzo. Ma è chiaro che dovremo affrontare la questione dell’informazione in maniera più ampia”. Lo ha dichiarato il presidente della commissione regionale Emergenza occupazionale, Paolo Marini (FdS-Verdi), durante l’incontro con una delegazione dei giornalisti delle due redazioni locali e il presidente dell’Associazione Stampa Toscana, Paolo Ciampi.

All’incontro erano presenti anche i consiglieri regionali Nicola Nascosti (Pdl, Ivan Ferrucci (Pd) e Marina Staccioli (gruppo Misto), vicepresidente della commissione. La crisi che si è aperta nelle due testate è solo l’ultimo tassello della complessiva ristrutturazione della società Editoriale 2000, che a dicembre aveva chiuso le redazioni di Lucca, Versilia e Prato. “Le testate del Nuovo Corriere di Firenze di Arezzo rischiano, nella migliore delle ipotesi, il dimezzamento dell’organico dei giornalisti e dei poligrafici.

Ma non è escluso nemmeno l’ipotesi di una chiusura totale delle redazioni”, hanno spiegato ai commissari i rappresentanti del Cdr, la rappresentanza sindacale dei giornalisti. Il Cdr ha ricordato che le sorti delle due redazioni locali saranno decise il 2 aprile nel corso dell’assemblea dei soci della proprietà. Il presidente dell’Ast ha sottolineato la gravità della situazione del comparto dell’editoria in Toscana, ricordando che la vicenda del Nuovo Corriere è solo l’ultima di una serie di crisi aziendali (quali quelle del Giornale della Toscana e di TV1 di Montevarchi) che stanno lentamente privando l’opinione pubblica di voci di informazione.

“Una crisi”, ha aggiunto, “che purtroppo rischia di interessare altre realtà, perché i segnali che abbiamo non sono per niente rassicuranti”. Ciampi ha lamentato che la Toscana, a differenza di altre Regioni, non ha una legge sull’editoria che permetta di affrontare “queste vicende con un minimo di efficacia”. La Commissione regionale si è impegnata a portare in approvazione del prossimo Consiglio regionale una mozione che impegna la Giunta ad attivarsi, nell’ambito delle proprie competenze e in tutte le sedi, per la difesa del posto di lavoro dei giornalisti e dei poligrafici del Nuovo Corriere di Firenze e di Arezzo.

Inoltre, ha deciso di convocare l’Associazione Stampa Toscana e l’Ordine dei Giornalisti della Toscana per fare una mappatura precisa delle realtà editoriali esistenti, delle proprietà che le controllano e degli stati di crisi in essere. Si tratta di un lavoro propedeutico a valutare tutte le ipotesi possibile per mettere in campo forme di sostegno all’editoria. Solidarietà del governo regionale, ma anche impegno concreto, nell’ambito delle proprie competenze, per garantire un futuro al Nuovo Corriere di Firenze, testata storica del giornalismo toscano di cui è minacciata la sopravvivenza, soprattutto se non si sbloccheranno in tempo utile i contributi statali relativi all’anno 2010. E’ quanto assicura il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che questo pomeriggio ha firmato la petizione lanciata dai lavoratori del quotidiano e dall’Associazione Stampa Toscana che chiede a tutta la comunità toscana di stringersi intorno a questa testata in giorni così difficili. “Sono assolutamente convinto che quando una testata muore siamo tutti più poveri, perché un’informazione di qualità e pluralista è una ricchezza di tutti “, sottolinea il presidente Rossi.

“Per questo faccio appello al governo nazionale perché acceleri le procedure sulla distribuzione dei contributi, mettendo fine a uno stato di incertezza che riguarda anche altre testate della nostra regione. Per il resto, sono sicuro che anche in Toscana non manchino realtà imprenditoriali capaci di investire in un’informazione di qualità, legati ai nostri territori. Il governo regionale farà la sua parte, affrontando complessivamente la crisi che sta travolgendo il sistema dell’informazione in Toscana”.

Notizie correlate
In evidenza