Matteo Renzi e la pedonalizzazione di Facebook

Il profilo personale on line del sindaco diventa il muro del pianto dei concittadini afflitti dagli effetti collaterali dei nuovi provvedimenti della mobilità.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 giugno 2011 16:43
Matteo Renzi e la pedonalizzazione di Facebook

di Nicola Novelli Direttore responsabile di Nove da Firenze Avete visto la pagina personale di Facebook del sindaco di Firenze? Negli ultimi giorni molti fiorentini l'hanno usata per esprimere a Renzi la propria preoccupazione. Il tema principale è la pedonalizzazione del centro, ma i fiorentini si lamentano anche delle promesse circa la cittadella viola, il nuovo stadio e i ricevimenti del mercoledì mattina. Ci sono naturalmente post in sua difesa, ma alcuni scrivono addirittura che non lo rivoterebbero. “Caro Renzi, chi di Facebook ferisce, di Facebook perisce” E’ il commento ironico del consigliere regionale del PdL Giovanni Donzelli “Adesso è proprio Facebook ad evidenziare che è finita la luna di miele tra Renzi e la città.

Internet è bello perchè incontrollabile: non ci sono i giornalisti compiacenti dei salotti televisivi a mediare. Adesso con ogni probabilità – prosegue il consigliere regionale del PdL - scatenerà i suoi fedelissimi a riempire la pagina di elogi, ma il malcontento ormai non lo può cancellare con un clic. Noi fiorentini siamo di grandi sentimenti, ma passiamo facilmente dall’amore all’odio e viceversa”. Matteo Renzi ha vinto le primarie e basato gran parte della propria compagna comunicativa sull'uso del social network, tanto che l’Ordine dei Giornalisti si è lamentato di dover apprendere le notizie da Facebook e non dai canali tradizionali.

Più volte anche noi di Nove da Firenze abbiamo sottolineato che l'uso disinvolto da parte del Sindaco degli strumenti di comunicazione digitale richiederebbe un'attenta analisi delle necessità in termini di risorse da destinare alla relazione on line. La comunicazione politica sul web è stata una risorsa decisiva per la campagna presidenziale di Barak Obama (in particolare per quanto riguarda la raccolta di finanziamenti) e pure per l'elezione del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e a confutazione della campagna di screditamento ordita ai suoi danni dalla rivale, Letizia Moratti.

Ed è evidente il rilievo che internet ha assunto anche in Italia nella campagna della scorsa estate contro la così detta Legge Bavaglio e nella propaganda elettorale a favore degli ultimi rederendum. Ciò che sta avvenendo in questi giorni sul profilo personale di Renzi è la dimostrazione che su un tema caldo, che provoca conseguenze alla vita quotidiana delle persone, non bastano due battute scritte di getto sul proprio profilo Facebook, per evitare di essere subissato di critiche. Ma, come si sa, raramente la politica italiana ha mostrato sufficiente dimestichezza con le teorie della comunicazione on line e le sue tecniche.

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