Oreste Giurlani eletto vice-presidente

L’elezione di Giurlani che arriva a due settimane di distanza dal rinnovo dell’incarico alla guida di Uncem Toscana, rappresenta un riconoscimento per quello che Giurlani ha saputo fare coadiuvato dalle Comunità montane, le Unioni speciali ed i Comuni.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 febbraio 2010 16:07
Oreste Giurlani eletto vice-presidente

Si è appena conclusa la votazione dei delegati al congresso di Trento per l’elezione dell’ufficio si presidenza di Uncem nazionale. Conferma per Enrico Borghi alla presidenza, Andrea Cirillo vice-presidente vicario, Oreste Giurlani, presidente della delegazione toscana di Uncem, è eletto vice-presidente. Altro vice-presodente Ugo Parolo. L’elezione di Giurlani che arriva a due settimane di distanza dal rinnovo dell’incarico alla guida di Uncem Toscana, rappresenta un riconoscimento per quello che Giurlani ha saputo fare in Toscana, coadiuvato dalle Comunità montane, le Unioni speciali ed i Comuni. Proprio in apertura del congresso, che si è svolto a Trento, Giurlani ha ricevuto l’apprezzamento pubblico del presidente nazionale Enrico Borghi e degli altri presidenti regionali tra cui Lido Riba del Piemonte. Giurlani nel corso del suo mandato in Toscana ha saputo collegare la questione montagna al resto della regione, operando sempre a stretto contatto con la giunta regionale, sia con il Governatore Claudio Martini che con tutti gli assessori che hanno una qualche competenza con i temi che interessano la montagna. Al congresso di Trento Giurlani ha portato come elemento di spinta per il futuro il modello-Toscana che è indicativo di quello che l’Uncem nazionale è chiamato a fare sul territorio, anche nella considerazione che ormai l’Uncem da sindacato di enti è diventato sindacato di territorio. Tra i temi indicati da Giurlani vanno citati, in particolare, quello della governance e della sostenibilità, all’interno di una rinnovata spinta per creare adeguate politiche nazionali per la montagna, nella considerazione che la montagna non può essere considerata un’area marginale ma una parte essenziale per lo sviluppo socio-ecomnomico di tutto il Paese.

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