Partigiani: oggi la commemorazione dei Caduti di Pian d’Albero

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 maggio 2009 21:48
Partigiani: oggi la commemorazione dei Caduti di Pian d’Albero

Firenze- La battaglia di Pian d'Albero, nella quale persero la vita 39 tra partigiani e civili, è stata commemorata stamani in piazza Elia dalla Costa, a Firenze, nell'ambito delle manifestazioni per il 65° Anniversario della Liberazione di Firenze. Alla celebrazione, organizzata da Regione Toscana e Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia), assieme a Comune di Firenze, Provincia di Firenze, Comune di Figline Valdarno, ha partecipato anche il presidente della Regione Toscana, che ha commemorato i caduti e conferito la medaglia d'oro a Giuseppina Cavicchi, sorella, figlia e nipote di tre dei caduti.
Il presidente ha ricordato l'episodio, uno dei tanti della guerra di Liberazione, per la quale la Toscana ha pagato un prezzo molto alto: 281 le stragi compiute, 4.461 le vittime civili degli eccidi nazifascisti, centinaia i deportati.

Il casolare della famiglia Cavicchi a Pian d'Albero, tra i boschi alle pendici del Prat omagno, era diventato il rifugio di giovani renitenti alla leva, soldati e civili in attesa di unirsi ai partigiani. All'alba del 20 giugno 1944 l'attacco delle forze tedesche investì un centinaio di uomini. Per spezzare l'assedio, 39 tra partigiani e civili persero la vita in uno scontro sanguinoso, che segnò uno dei momenti più dolorosi nella lotta della Resistenza toscana contro il nazifascismo. 19 prigionieri furono impiccati dai tedeschi lungo la strada, in località Sant'Andrea.

Tra questi, Aronne Cavicchi, giovanissimo, ucciso insieme al padre Norberto e al nonno Giuseppe. Tre generazioni unite dal sacrificio della vita nella lotta contro la dittatura nazifascista. Il presidente ha sottolineato come Pian d'Albero resti una testimonianza straordinaria del coraggio e dell'eroismo di chi lottò per riconquistare l'onore del nostro Paese. Ha ribadito la necessità di tenere alte le difese contro il negazionismo, che è un tentativ o di cancellazione della realtà e delle responsabilità, ed esprime anche il rifiuto dell'universo etico e politico nato nel dopoguerra.

Per questo motivo la Toscana dedica tanto impegno per tenere viva la memoria: e la memoria 'vivente' dei sopravvissuti, per non essere dispersa deve trasformarsi in memoria 'culturale'. Il governatore ha parlato poi con preoccupazione dei sempre più frequenti segnali che indicano il pericolo del riemergere del razzismo e dell'intolleranza, del rifiuto del dialogo e della ripresa di atteggiamenti di disprezzo delle regole della convivenza democratica. Ma sui diritti non si può arretrare. E' quanto si prefigge la legge sull'immigrazione che abbiamo proposto, una legge di civiltà e giustizia che ha lo scopo - ha ricordato - di favorire le condizioni migliori per l'integrazione, la convivenza, il rispetto delle regole e la sicurezza.

Insomma, rendere effettivo un sistema dei diritti umani che divenga part e fondante di un nuovo ordine internazionale.
"Occorre realizzare subito a Firenze il Museo della Resistenza". E' la richiesta avanzata da Ornella De Zordo insieme a Fulvia Alidori della segreteria provinciale dell'Anpi e candidata per il Consiglio Comunale nelle liste di "Per Unaltracittà". Entrambe stamattina hanno partecipato in piazza Elia Dalla Costa a Firenze, alla commemorazione dei caduti della battaglia di Pian D'Albero: il 20 giugno 1944 nella località del comune di Figline Valdarno i tedeschi rastrellarono e uccisero trentanove persone che si rifugiavano in quello che era diventato un centro di raccolta per partigiani e soldati feriti e per chiunque volesse unirsi alla Resistenza.
"E' assurdo - commentano De Zordo e Alidori - che la prima città d'Italia ad essere liberata dai partigiani non abbia ancora, ad oltre 60 anni dalla sua Liberazione, un museo dedicato all'atto fondativo della nostra Repubblica.

Da tre anni a questa parte ci sono stati incontri tra il Comune e l'Anpi di Firenze, in cui sono stati effettuati anche sopralluoghi ai locali del futuro Museo della Resistenza. Il museo ha già un nome e una sede: sarà dedicato alla memoria di Orazio Barbieri, e sorgerà nell'ex carcere delle Murate. Ci domandiamo però come mai nessun passaggio concreto è avvenuto finora, mentre in campagna elettorale si continua a parlare dei nuovi musei, ma non di quello della Resistenza. Ci impegneremo già dalle prime sedute del prossimo Consiglio Comunale per dare una spinta decisiva alla realizzazione di quello che pensiamo debba essere la prima fra le ricchezze culturali da valorizzare a Firenze"

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