Era dal 1938 che la Fiorentina non si trovava all'ultimo posto in campionato dopo dieci giornate. Il record negativo della Fiorentina di Stefano Pioli, accompagnato da un gioco che a dir poco latita, ha convinto la società a cambiare allenatore.
Ma c'è un grosso problema: Pioli, al quale la società aveva dato fiducia piena, è legato alla Fiorentina da un contratto di 3 anni a circa 3 milioni a stagione. Trovare un accordo non è semplice dal punto di vista economico, anche perché Pioli per venire a Firenze aveva rinunciato a un lauto stipendio del club arabo cui era legato.
La decisione del cambio in panchina però è già stata presa, ed è il presidente Rocco Commisso in persona ad affrontare questo problema, anche se si trova negli States.
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Occorre velocità anche perché tra due giorni, giovedì sera, la Fiorentina sarà impegnata a Mainz (Germania) per la Conference League. La partita inizierà alle ore 18,45.
Tra i nomi che circolano per la successione a Pioli, ci sono l'ex Raffaele Palladino, Paolo Vanoli (per lui un buon passato nella Fiorentina da giocatore) e Roberto D'Aversa (ex Empoli) che da qualcuno è dato in pole position in questo momento.
Certamente, per dirimere questa matassa serve un allenatore di grande esperienza ed equilibrio, o per lo meno uno che conosce bene i giocatori. Una Fiorentina retrocessa in B renderebbe oltremodo triste il festeggiamento del centenario in programma l'anno prossimo, nell'estate 1926.
Se a tutto questo si accompagna la situazione dello stadio, una vergogna per la città, ecco che si delineano i contorni per una specie di film dell'orrore che la Fiorentina cercherà assolutamente di evitare.
In tutto questo, l'unica garanzia sono i tifosi viola, almeno la maggior parte di loro: non faranno mai mancare sostegno e amore alla Fiorentina perché il senso di appartenenza è troppo forte per essere diminuito dalle circostanze. Anzi, è proprio in questi momenti che il cuore di Firenze emerge in tutta la sua forza.