Non sono più una piaga per i soli agricoltori, che subiscono danni quotidiani ai raccolti, ma per tutta la comunità. Sono una minaccia per la salute e la sicurezza stradale con la Toscana che si è guadagnata il primato per numero di incidenti gravi provocati da animali: ben ventisette. 300 mila sono invece gli esemplari a zonzo. Così Coldiretti Firenze commenta l’ennesimo incidente in località Carlone, nel comune di Scarperia e San Piero (Firenze), che è costato questa volta la vita ad un uomo di 47 anni che, alla guida del suo scooter, ha urtato con violenza un cinghiale che si trovava sulla carreggiata.
Secondo Coldiretti, sulla base di dati Asaps, nell’ultimo anno è avvenuto un incidente ogni 41 ore. Negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da animali è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali.
“Questo ennesimo sinistro dimostra che sono un elemento di grandissima pericolosità per gli automobilisti. – spiega Roberto Nocentini, Presidente Coldiretti Firenze Prato - Quelle dell’alba e del crepuscolo sono le ore più a rischio, con i branchi di cinghiali che si muovono razziando cibo nelle periferie urbane o distruggendo campi e colture, riuscendo a percorrere fino a 40 chilometri alla volta. Sono una calamità ed un pericolo per la salute pubblica e la sicurezza. Servono interventi mirati e su larga scala per ridurre la minaccia dei cinghiali a livello nazionale. Dobbiamo fermare l’invasione dei cinghiali che rappresentano un pericolo per la vita delle persone, la salute, l’ambiente e la produzione agricola”.
Anche un recente sondaggio di Coldiretti/Ixè conferma la grande preoccupazione della comunità con quasi sette toscani su dieci (69%) che ritengono che i cinghiali siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati. Il risultato – sottolinea Coldiretti Firenze Prato - è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali. In Toscana, su sollecitazione di Coldiretti, è stata modificata la legge 310/2016, per consentire agli agricoltori-cacciatori di intervenire direttamente contro gli ungulati, dopo averne segnalato la presenza nei propri fondi.
“Finalmente anche a livello nazionale – conclude il Presidente di Coldiretti Firenze Prato – si affronta l’emergenza”.
Si susseguono intanto le segnalazioni di avvistamenti di altri animali selvatici, in particolare cinghiali o lupi, nei pressi dei centri abitati del Mugello e dell’Alto Mugello. Le amministrazioni hanno prontamente avvisato la Regione Toscana per segnalare la situazione.
Nella zona la presenza del lupo è stata più volte documentata e purtroppo verificata, anche attraverso i ritrovamenti delle carcasse di animali da allevamento, più recenti invece le immagini di esemplari tra le vie urbane.
“Siamo in stretto contatto con gli Uffici della Regione – afferma Stefano Passiatore, Presidente dell’Unione dei Comuni del Mugello e Sindaco di Dicomano, Comune in cui si sono verificati gli ultimi avvistamenti – per capire quali misure adottare per salvaguardare gli animali e garantire la tranquillità dei cittadini. In primis sicuramente vanno conosciute le basilari norme da seguire, dall’evitare di lasciare all’aperto ciotole con il cibo per cani o gatti, tenere a guinzaglio i propri cani, soprattutto evitare assolutamente di avvicinarsi o andare incontro agli animali selvatici in caso di avvistamenti. La situazione– afferma Passiatore – va monitorata senza creare allarmismi”.
I cittadini che si imbattono in tali animali sono pregati di darne comunicazione al Comune in cui si verifica l’avvistamento utilizzando i canali e i form che le Amministrazioni mettono abitualmente a disposizione per le segnalazioni dei cittadini (mail, app, Urp).
La Regione Toscana, dal 2021, ha attivato un canale diretto per segnalare gli avvistamenti dei lupi. L’indirizzo mail a cui scrivere è: lupo@regione.toscana.it oppure si può farlo direttamente al numero della chat su WhatsApp 366 6817138.
Il Comune di Pontassieve ha ricevuto la lettera dell'Azienda Agricola Valle del Sasso nella quale, il titolare Flavio Giannetti, denuncia la recente morte del cane da pascolo, ucciso dai lupi per salvare il gregge. Un episodio che purtroppo per l’azienda agricola avviene dopo quello analogo avvento lo scorso anno.Con questa denuncia l’azienda chiede all’Amministrazione di farsi portavoce e operare per sensibilizzare presso la Regione Toscana, Parlamento Italiano ed ogni soggetto che abbia possibilità di legiferare in materia, la drammaticità della situazione per chi cerca di fare allevamento e pascolo.Servono, infatti regole ed ordinanze specifiche per arginare la situazione lupi, che reca seri danni anche all’ecosistema ed ai suoi equilibri.
I lupi ormai stanno imperversando nel territorio della Valdisieve e stanno raggiungendo zone di greggi, allevamenti e, spesso, anche abitazioni con pericolo per le persone e per gli animali.“Da parte dell’amministrazione – spiega il Vice Sindaco con deleghe alle politiche ambientali e alla agricoltura Carlo Boni – assoluta vicinanza a Flavio Giannetti e alla Azienda Agricola Valle del Sasso. Non si può più aspettare, la politica deve intervenire e farlo presto.
Le belle parole che spendiamo sull'importanza dell'agricoltura e dell'allevamento sostenibile, sulla difesa delle piccole aziende, sul km0 e le produzioni di qualità, devono poi trasformarsi in un sostegno concreto, con decisioni che siano realmente incisive”.Purtroppo dietro alle parole – continua – spesso non c'è la consapevolezza del lavoro e del sacrificio di chi dell'agricoltura ne fa un mestiere. Lavoro e sacrificio che è spesso subordinato alla clemenza della natura e delle stagioni.
Alcune decisioni potrebbero aiutare molto, potrebbero evitare tali episodi, potrebbero far sentire meno solo l'agricoltore nel difendere il suo lavoro, riconoscendogli effettivamente quel ruolo di custode di un territorio che ci rende unici nel mondo".