"Si resta basiti a leggere la dichiarazione dell'assessore Giorgetti sulla sentenza del TAR. Secondo l'assessore i giudici avrebbero "riconosciuto che la procedura utilizzata dall'amministrazione, che ha escluso una nuova VIA, è pienamente legittima". Falso: i giudici hanno solo giudicato la legittimità di ricorrere in qualità di consigliere comunale da parte di Mario Razzanelli, e su questo siamo pronti a dare battaglia ricorrendo al Consiglio di Stato, ma non una parola è stata spesa nella sentenza sulle procedure seguite dall'amministrazione comunale fiorentina, che continuiamo, in buona compagnia di tanti cittadini formatisi in comitati, a reputare al contrario illegittime". Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia Mario Razzanelli.
"E' grave che Giorgetti utilizzi questa sentenza per far credere ai fiorentini che un tribunale si sia dichiarato nel merito del progetto della tramvia Libertà-Bagno a Ripoli dando ragione al Comune – aggiunge Razzanelli –. Serve maggiore serietà da parte di chi ci amministra. La battaglia per scongiurare questo progetto che continuiamo a reputare scellerato e devastante per il suo impatto su Firenze prosegue. Vedremo alla fine chi avrà davvero avuto ragione; solo allora l'assessore Giorgetti potrà dichiarare qualcosa con cognizione di causa".
FRATELLI D'ITALIA - "Il TAR si è pronunciato sul ricorso presentato dal consigliere Mario Razzanelli giudicandolo inammissibile per difetto di legittimazione. Nella sentenza si legge: "Nel caso di specie, il ricorrente non impugna certamente una deliberazione dell’organo di appartenenza (il Consiglio comunale), ma di diverso organo dell’Amministrazione comunale (la Giunta) e non prospetta per nulla una qualche lesione del suo ius ad officium (neanche sotto il profilo indiretto della competenza dell’organo di appartenenza), ma solo motivi di legittimità dell’azione amministrativa, per cui il difetto di legittimazione risulta indiscutibile".
Noi riteniamo invece che la non assoggettabilità a valutazione d'impatto ambientale (V.I.A.) sia una violazione procedurale compiuta dell'amministrazione comunale, e che sia molto discutibile che un cittadino e per di più consigliere comunale non sia titolato a presentare un ricorso contro un'opera così impattante sulla propria città". Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia Alessandro Draghi.
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"Resta, al di là della vicenda giudiziaria, tutta la nostra contrarietà a questa linea tramviaria – aggiunge Draghi –. Da anni ci battiamo contro lo scellerato progetto che distruggerà la quiete di cui gode attualmente la zona di Bellariva e di piazza Gualfredotto. Come è noto passando i binari sul ponte di Verrazzano sarà, secondo l’amministrazione comunale, necessario costruire un altro ponte carrabile che faccia defluire il traffico fra il Lungarno Colombo e Gavinana. Il nuovo ponte proposto collegherà Piazza Gualfredotto (Gavinana) e Via Marco Minghetti (Bellariva) passando per via Lapo da Castiglionchio e il parco dell’Anconella attraversando l’Arno. Fratelli d’Italia sostiene da tempo che il progetto comporterà un terribile stravolgimento del traffico nelle vie adiacenti a Piazza Gualfredotto e a Bellariva, e non sarà una sentenza del TAR a farci cambiare idea".
LEGA - "Posto che, come già chiarito da tempo, secondo la Lega il sistema di tramvie a Firenze vada ormai concluso a beneficio dei cittadini che ci saliranno sopra, ci lascia perplessi la motivazione addotta dai giudici del TAR per respingere il ricorso del consigliere Mario Razzanelli. Se ne evince che un cittadino non possa presentare un ricorso a meno di date condizioni, e che il ruolo di consigliere comunale possa addirittura diventare un motivo in più per non averne titolo. Bizzarro".
Questa la dichiarazione del capogruppo di Lega Salvini Firenze Federico Bussolin.
MOVIMENTO 5 STELLE - “Un singolo cittadino, già consigliere comunale, anche se con la casa o l’ufficio nei pressi del tracciato, non è legittimato a presentare il ricorso al Tar contro un atto autorizzativo legato a un opera pubblica come la tramvia”.
“Sembrano queste le motivazioni con cui il Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana dichiara inammissibile “per difetto di legittimazione del ricorrente” il ricorso presentato da Razzanelli contro “l’esclusione della valutazione di impatto ambientale per il progetto della linea 3.2.1 della tramvia”.
In questo modo – dichiara il capogruppo del Movimento 5 Stelle Roberto De Blasi – ci sembra che il Tar affermi un principio che, piuttosto che pronunciarsi sulla validità degli atti della Giunta di Palazzo Vecchio, escluda il diritto di un cittadino che contestiamo, ritenendolo ingiusto”.
“Nel merito – prosegue il consigliere del Movimento 5 Stelle Lorenzo Masi – abbiamo dimostrato più volte, con diversi atti, che una linea preferenziale di autobus a idrogeno farebbe benissimo le veci della assurda linea 3.2, oltre al fatto di essere più economica e sicuramente più funzionale, non prevederebbe i disagi dei cantieri per cittadini e attività commerciali e soprattutto non sacrificherebbe centinaia di alberature secolari e in perfetta salute oltre alla costruzione di un nuovo ponte sull’Arno.
Il diritto dei cittadini ad appellarsi nelle sedi opportune per mettere in discussione la legittimità di un procedimento amministrativo è sacrosanto, ne va dell’osservanza dei valori democratici cui fa riferimento il nostro ordinamento”.
“Sosteniamo politicamente e non solo – concludono De Blasi e Masi – la volontà dichiarata dal Cittadino Consigliere Mario Razzanelli di voler ricorrere al Consiglio di Stato per il riconoscimento di un principio sacrosanto e con l’auspicio che l’istruttoria dia un esito riferibile alla validità o meno delle procedure amministrative adottate dalla Giunta di Palazzo Vecchio piuttosto che dichiarare “inammissibile” l'istanza di un cittadino di Firenze”.