Il Presidente di Federmanager Toscana, Valter Quercioli, le ha definite "Le quattro sfide dell'industria toscana" necessarie per uscire dalla crisi con fiducia.La digitalizzazione non è più rinviabile, servono le infrastrutture per poter accedere ad iniziare dalla copertura della rete, ma anche le competenze che permettano agli imprenditori, per primi, di conoscere quei nuovi mezzi di comunicazione utili per fare business e marketing che sono in effetti strumenti smart alla portata di tutti ed hanno limato molto il dislivello tra grandi e piccole imprese, ma necessitano oggi più che mai di una alta professionalità per poterli utilizzare al meglio.Nella due giorni fiorentina l'Auditorium di General Electric presso il Florence Learning Center ha ospitato manager dei vari settori dell'industria locale ed internazionale impegnati in pmi locali ma anche in grandi colossi multinazionali mettendoli in contatto tra loro e soprattutto con gli studenti che hanno intrapreso un percorso in azienda dando concretezza alla alternanza scuola - lavoro.Il territorio toscano, segnato profondamente dalla crisi nell'agricoltura, nell'artigianato e nel manifatturiero fino ad arrivare alle piccole medie e grandi imprese impegnate nelle vertenze quasi quanto sui mercati, sembra comunque avere, se non tutti gli strumenti a portata di mano per riprendersi, almeno la coscienza di poterlo fare.
Questo, l'essersi posti delle domande ed aver analizzato il problema, renderebbe oggi la Toscana il traino del Paese secondo Federmanager.Luigi Salvadori, presidente di Confindustria Firenze sembra dettare la linea dal palco dell'Auditorium di GE tracciando un solco tra passato e futuro, un passato in cui imprenditori di seconda o terza generazione si sono dovuti misurare con l'impossibilità di sostenere la produzione a causa del rapporto costi-ricavi ed hanno deciso di trasferirla all'estero per diventare poi leader del mercato nelle esportazioni. Salvadori ha dato una sveglia indicando nelle nuove priorità l'obiettivo da seguire "Presto mancherà l'acqua.
In Toscana non abbiamo certo i dissalatori che ci sono in Arabia, questo perché lì si avverte una problematica che noi non consideriamo e questa filosofia dovremmo applicarla ad una visione più profonda ed attenta del futuro per non farci trovare impreparati".Il mercato del lavoro chiede all'istruzione nazionale una nuova tipologia di studenti, che iperconnessi lo sono già "Ma devono conoscere anche il mondo del lavoro e dell'imprenditoria" come ha sottolineato il vicepresidente di Confindustria Firenze Agostino Apolito.Il Presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani ha puntato il dito sulle grandi infrastrutture come l'Aeroporto di Firenze, ricordando però che "Sappiamo bene quanto sia durato il percorso per unire gli scali di Pisa e Firenze ed entrambi oggi registrano dati importanti.
Il gap è ancora alto, ma solo superando le barriere culturali imposte spesso da situazioni che tengono sotto scacco le Amministrazioni locali, possiamo superare i record attuali e puntare più in alto, essere appetibili e competitivi".Giani ha ricordato anche l'impegno toscano sulla geotermia che vale il 35% del fabbisogno energetico regionale per le realtà più vicine ai territori come l'Amiata "Dobbiamo investire nelle energie alternative, studiare nuove soluzioni che consentano di sfruttare la natura per migliorare la nostra economia".
Nel panorama industriale che si rivolge alla robotica per trovare soluzioni innovative è però ancora l'uomo al centro del progetto "Non possiamo prescindere dalla persona - dice Quercioli - e dunque dal manager" che è entrato nelle pmi per fornire supporto ad ogni livello come ha spiegato Andrea Calistri vicepresidente di CNA Toscana impegnato in prima persona con la propria azienda nella sperimentazione che apre le porte 30000 piccole imprese toscane.Sulla linea di Quercioli anche Emanuele Orlando di Federmanager nazionale che portando la propria esperienza lavorativa invita i manager a rimodulare la loro posizione, investendo principalmente nella programmazione aziendale che deve far nascere gli stimoli dall'interno, come accadeva nelle fabbriche a conduzione familiare affinché la competitività ragionata e partecipata a livello aziendale possa innescare il desiderio di crescere impiegando risorse sull'innovazione digitale nelle fasi di produzione, ma anche sulle nuove piattaforme web.Edoardo Cocchi di ADPI ha offerto il punto di vista di chi fa della ricerca di risorse umane la prima professione utile oggi per fare impresa: parole d'ordine "flessibilità e adattamento" ma anche approccio corretto ad un sistema che non ha più molte barriere se non quella dell'analisi dei dati.
"La gestione dei dati è la vera grande sfida del futuro - ha sottolineato Cocchi - perché ad esempio analizzare in modo corretto i risultati dell'azienda può far sì che una start up non venga selezionata e messa fuori campo dal sistema".La Regione Toscana con InnovaToscana fornisce una piattaforma di servizi in cui gli imprenditori possono attingere dati ed informazioni utili per l'analisi della propria impresa e per effettuare comparazioni di mercato, ed al tempo stesso conoscere le opportunità di finanziamento o gli sgravi fiscali utili per garantire ai conti della propria azienda un respiro virtuoso, di reinvestimento.Al momento in Toscana quasi il 50% degli imprenditori ha attinto alle opportunità offerte dai bandi pubblici ed in molti casi gli ammortamenti dei nuovi macchinari raggiungono cifre elevate nel budget aziendale, l'importante è che i macchinari acquisiti non restino imballati e che le risorse umane impiegate sappiano farne buon uso per far crescere il fatturato.La macchina del futuro non può ancora prescindere dal suo pilota.