Gallerie di antica tradizione come Colnaghi, fondata addirittura nel Settecento, Agnews, londinese del 1817, la galleria Enrico Frascione – la cui famiglia si occupa di dipinti antichi dalla fine dell’800 e vanta la partecipazione alla Biennale di Firenze dalla prima edizione nel 1959 – e ancora Botticelli Antichità, inaugurata proprio nel 1959, Bacarelli e Longari. Manca poco alla 33ma edizione della BIAF in programma dal 28 settembre al 6 ottobre.
La maggior parte delle gallerie presenti ha all’attivo in media dai 30 ai 50 anni di esperienza, come Canesso, Tornabuoni, Lampronti, Piva, Sperone & Westwater e Dickinson, il cui fondatore Simon Dickinson in passato ha scoperto opere di Botticelli, Tiziano e Rubens, tra i molti. Tutte queste gallerie hanno contributo a formare il gusto dei collezionisti internazionali e hanno venduto – e tuttora vendono – capolavori ai musei più importanti al mondo. Dietro a ogni pezzo esposto vi sono, quasi sempre, anni di nuovi studi e ricerche, restauri ed expertise per offrire al mercato opere inedite, rare e nelle condizioni ottimali di conservazione, criterio fondamentale soprattutto nel settore dell’antico, naturalmente.
Non fanno eccezione a questi elevati standard le Gallerie di recente fondazione o dirette da giovani galleristi, che porteranno a palazzo Corsini nuove scoperte e rarità. Tornano a Firenze Caretto & Occhinegro e Romano Fine Arts ed entra per la prima volta Flavio Gianassi con sede a Londra, che esporrà tra le varie opere anche quattro bronzetti di Gian Lorenzo Bernini. Prima partecipazione anche per altre due gallerie estere molto prestigiose: Lullo Pampoulides (Londra) e Rob Smeets (Ginevra).
Su tutte vigilerà il Comitato di Vetting composto da 55 esperti dei vari settori (dipinti, sculture, ceramiche, arredi, disegni, argenti). Un pool di studiosi chiamato a verificare ogni singolo oggetto prima che le porte di Palazzo Corsini aprano ufficialmente.
Un primo sguardo alle opere che saranno proposte nella prossima edizione ci conferma che, ancora una volta, la BIAF sarà la “più importante mostra dell’arte Italiana al mondo”, come afferma Fabrizio Moretti, Segretario Generale della manifestazione.
Botticelli Antichità proporrà una testa del vescovo Andrea de’ Mozzi (1296-1300 ca.), attribuita a un collaboratore di Arnolfo di Cambio, frammento del monumento funebre conservato nella chiesa ormai distrutta di San Gregorio della Pace, oggi inglobata nel Museo Bardini. Questa opera, oltre ad aver fatto parte della collezione Bardini per decenni, raffigura un personaggio importante per lo sviluppo artistico della Firenze del Duecento. Il vescovo Andrea de’ Mozzi ha firmato il contratto con Arnolfo di Cambio per la facciata del Duomo e ha promosso la realizzazione di Santa Croce e dell’Ospedale di Santa Maria Nuova.
Maurizio Nobile Fine Arts per la BIAF ha scelto – tra gli altri – il Ritratto di Filippo e Costanza De Marinis come Amore e Psiche realizzato da Domenico Pellegrini nel 1790 durante il suo soggiorno in città e commissionato da Giovann’Andrea de Marinis, marchese di Genzano. Nel dipinto emerge l’aggiornamento alle istanze del “Bello Ideale” e il recupero della grande tradizione coloristica veneziana, qui filtrati in una immagine allegorica dove forte è l’eco dei gessi canoviani, dall’Amore e Psiche che si abbracciano, modellato nel giugno 1787 per il colonnello John Campbell, alla Psiche alata oggi al Metropolitan Museum of Art di New York.
Tra i protagonisti dello stand di Carlo Orsi vi sarà una Madonna con il Bambino e Santa Maria Maddalena di Tiziano Vecellio. Questo olio su tela, databile tra il 1555 e il 1560, è stato riconosciuto come un autentico capolavoro del maestro veneziano da illustri esperti d’arte, tra cui Federico Zeri. La maestria dell’esecuzione e l’ottimo stato di conservazione la rendono qualitativamente superiore persino alle versioni con medesimo soggetto conservate in alcuni dei musei più prestigiosi al mondo (Museo di Capodimonte, Galleria degli Uffizi, Hermitage di San Pietroburgo).
Colnaghi ha scelto un’opera dell’artista Giovanna Garzoni (Ascoli Piceno, 1600 – Roma, 1670) Natura morta con fiori in un vaso di vetro, 1640-1650 circa (tempera su pergamena con tracce di matita nera). La bella miniatura, originariamente montata su una lastra di rame, recentemente restaurata è in ottime condizioni.
Da Orsini Arte e Libri, un’opera unica nel suo genere, su pergamena, legata strettamente alla storia della famiglia proprietaria della splendida residenza che ospita la Biennale dal 1997, rappresenta l’elemento più curioso e insolito dello stand. Si tratta di una coppia di miniature dell’artista veneziano Antonio David raffiguranti i ritratti di papa Clemente XII (Lorenzo Corsini, 1652-1740) e del nipote cardinale Neri Maria Corsini (1685-1770), entrambe ricavate su un grande foglio di pergamena finemente e fittamente intagliato.
Alla Firenze di Cosimo III de’ Medici e di Giovanni Battista Foggini, ci introducono le proposte della Galleria di Alessandra di Castro: un raro set di otto candelieri di bronzo dorato dal disegno e dalle forme geniali, realizzato nei primi anni del Settecento, e una tela di Volterrano che, dipinta magistralmente con una tecnica compendiaria, sfrutta tutte le potenzialità espressive del non-finito per evocare la figura di Onfale, eroina del mito che riuscì a sottomettere Ercole rendendolo schiavo.
Da Società di Belle Arti sarà in evidenza un’opera di Vittorio Corcos del 1900, un ritratto ricco di fascino di Anna Belimbau, moglie dell’amico Adolfo Belimbau. Al centro di un interno estremamente scenografico, identificabile in uno degli ambienti della loro abitazione fiorentina, possiamo vedere la sua figura slanciata, avvolta in una elegante redingote. È datato 1900 anche il busto in cera e gesso Antioco di Medardo Rosso, che sarà possibile ammirare alla Galleria Gomiero.
La Richard Saltoun Gallery si presenta per la prima volta a BIAF e lo farà con uno stand dedicato a tre artiste italiane: l’innovativa minimalista Bice Lazzari (1900-1981), la pionieristica ceramista Franca Maranò (1920-2015) e la rinomata scultrice e pittrice Antonietta Raphaël (1895-1975). Tutte e tre le artiste hanno avuto un ruolo determinante nella formazione dell’arte italiana del dopoguerra e, in anni recenti, sono state protagoniste di importanti mostre personali istituzionali.
Per il Novecento sono annunciate anche opere di Le Corbusier da Tornabuoni Arte, Alberto Savinio da Sperone Westwater con un “Notturno” del 1950, un De Chirico del 1933 da Farsetti intitolato Le figlie di Minosse (Scena antica in rosa e azzurro II).
La Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze è uno dei più importanti eventi dedicati all’arte italiana del panorama internazionale, con oltre 25.000 visitatori per l’edizione del 2022 e un ricco programma culturale e di premi coinvolge l’intera città alimentando un ingente indotto di cui beneficiano numerose realtà del territorio.
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Biennale Internazionale dell'Antiquariato di Firenze28 settembre - 6 ottobre 2024Firenze, Palazzo CorsiniLungarno Corsini 10, Firenzewww.biaf.itProgramma | Orari e biglietti
Immagini1. Flavio Gianassi Fine Art - Gian Lorenzo Bernini, Quattro teste grottesche urlanti. Bronzo dorato su marmo nero di Marquina, 15,5 cm (24,5 cm con base)2. Colnaghi - Giovanna Garzoni, Still life of flowers in a glass vase, c. 1640 – 1650. Tempera on vellum with traces of black pencil, 44.4 x 37 cm3. Maurizio Nobile - Domenico Pellegrini, Ritratto di Filippo e Costanza De Marinis come Amore e Psiche, 1790, olio su tela