Nardella e Giani vogliono i tunnel TAV. Ma le Ferrovie annunciano che si ritarderà di un anno l’inizio dei lavori, mentre ormai da anni serpeggia il sospetto che scavare sotto Firenze sarebbe un disastro. E' questo in sintesi l'esito dell’incontro dei giorni scorsi tra il Presidente regionale Eugenio Giani, il Sindaco di Firenze Dario Nardella e i dirigenti di RFI, la società, controllata da FSI, che dovrebbe realizzare il Passante ferroviario di Firenze, i cosiddetti tunnel TAV.
"Fine cantiere per il 2028 riguardo ai lavori del sottopasso e la relativa entrata in funzione delle linee dell'Alta velocità -afferma Giovanni Galli, Consigliere regionale della Lega- riferendosi all'annosa questione della Tav fiorentina." "Rfi -prosegue il Consigliere- ha, infatti, comunicato che, solamente nella primavera prossima, dovrebbe, il condizionale per noi, a questo punto, è d'obbligo, ripartire la "talpa" a Campo di Marte." "I tempi, dunque, si allungano inevitabilmente -precisa l'esponente leghista- e fa quasi tenerezza la tardiva alzata di scudi del duo Giani-Nardella che fanno la voce grossa, sapendo che il risultato non cambierà minimamente." "Anche in questo caso, come per l'aeroporto-sottolinea il rappresentante della Lega-sono trascorsi, dunque, decenni e siamo ancora in alto mare." "Ma le colp e-conclude Giovanni Galli- sono veramente esclusivamente sempre degli altri, in questo caso di Rete ferroviaria italiana, oppure questi perenni ed inaccettabili ritardi nel completare le opere sono da addebitarsi a chi amministra città e Regione? Noi, propendiamo decisamente per questa seconda ipotesi!"
"I toni che sia Giani che Nardella tengono sono alti, strillano che non è possibile non realizzare il progetto che per città e regione è “strategico”, che è “insopportabile” non terminare un’opera così importante. Il Comitato No Tunnel TAV Firenze ha già scritto innumerevoli volte smentendo le teorie degli amministratori e ha sempre chiesto – senza ottenere mai risposta – di potenziare le linee di superficie, aggiungendo binari dove necessario, con una spesa infinitamente minore, con tempi rapidi, senza rischi per il patrimonio edilizio e monumentale. Una proposta di fattibilità fu realizzata già nel 2007 dal Comitato con il supporto di tecnici e dell’Università di Firenze, ma l’interesse era tutto per tunnel, l’alta velocità e i tanti soldi che sarebbero arrivati.
Approfondimenti
"Con le loro reazioni quasi isteriche, Giani e Nardella non vogliono capire che le ferrovie non hanno intenzione di realizzare i tunnel sotto la città perché si rendono conto dei rischi enormi che ci sarebbero, del contenzioso infinito che ne nascerebbe, del fatto che con molta probabilità i lavori sarebbero soggetti a fermate frequenti e pericolose (perché fermare una fresa in un terreno alluvionale potrebbe portare a cedimenti e frane disastrose). Altra cosa triste è che i dirigenti di RFI tirano la cosa per le lunghe e accampano giustificazioni parziali per i ritardi senza avere il coraggio di dire che il progetto di Passante è sbagliato, che non si può fare a meno di spropositati danni alla città" commentano i No Tav Firenze.