“Oggi celebriamo le radici fondamentali della nostra Costituzione e della nostra democrazia. La storia della liberazione, i suoi valori e il suo senso profondo vivono ancora forti tra di noi in contesti e situazioni fortunatamente molto differenti, ma con lo stesso spirito, con la stessa forza e passione. Ne sento tutta la potenza quando attraverso le strade della nostra città, quando mi fermo a parlare con amici e conoscenti. E di questo voglio ringraziare i nostri partigiani, per la testimonianza, l’attaccamento e la loro dedizione alla causa della libertà”.
Lo ha detto il sindaco Dario Nardella aprendo il suo intervento sull’Arengario di Palazzo Vecchio, dove si è svolta la cerimonia ufficiale organizzata in occasione del 72esimo anniversario della Liberazione, alla quale ha partecipato anche il presidente dell’Anpi provinciale di Firenze Silvano Sarti e il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo a cui è stata l’orazione ufficiale. Le celebrazioni sono iniziate in piazza dell’Unità italiana, dove stamani alle 10 è stata deposta una corona di alloro al monumento ai Caduti di tutte le guerre alla presenza delle autorità civili, militari e religiose con i gonfaloni del Comune di Firenze, della Regione Toscana e della Città metropolitana di Firenze, la bandiera del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale del Corpo Volontari della Libertà e i labari delle associazioni dei partigiani.
Tra i presenti anche il ministro allo Sport Luca Lotti e la vicepresidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi. A seguire, preghiere di suffragio di Monsignor Vasco Giuliani per l’Arcidiocesi di Firenze, del rabbino Capo della Comunità ebraica di Firenze Joseph Levi e della pastora Letizia Tomassone per il Consiglio dei pastori e delle Opere evangeliche di Firenze. Nel suo intervento il sindaco ha ringraziato ed espresso “grande vicinanza alla comunità ebraica e a tutte le sue espressioni per quanto è stata forte e tenace in quegli anni.
Non ha solo pagato con il sangue, ma è stata accanto a noi per la lotta di liberazione e di resistenza”. “A Firenze il 25 aprile ha un sapore particolare - ha proseguito Nardella -. A differenza di Napoli, dove c’è stata una liberazione spontanea e improvvisata, e di Roma, dove invece la liberazione è avvenuta soprattutto per mano degli alleati, a Firenze i partigiani hanno saputo organizzarvi: i partiti antifascisti e il CLN hanno trovato in quelle giornate dell’agosto 1944 il banco di prova della loro legittimazione.
Una legittimazione che poi è divenuta nodale e irreversibile giorno dopo giorno e che poi si è estesa durante e dopo l’inverno del ‘44 nel Nord del Paese, dove i partigiani hanno anticipato in molti casi gli Alleati nel liberare le città, combattendo una guerra irregolare, dilatata nel tempo, una guerra deflagrata con lo sciopero pre-insurrezionale del 18 aprile e conclusasi definitivamente nei giorni successivi al 25. Qui a Firenze, come in molte altre città della regione, si è combattuto strada per strada per difendere le fabbriche, i ponti, le opere d’arte dallo spirito devastatore dei nazifascisti, per riconquistare la libertà a scuole, fabbriche, edifici pubblici in modo da riportare qui la democrazia”.
Con una cerimonia alla quale hanno partecipato cittadini, associazioni e rappresentanti delle istituzioni civili e militari, il Comune di Fucecchio ha celebrato questa mattina la Festa della Liberazione. Dopo il tradizionale corteo nel centro con partenza da Piazza Amendola, le rappresentanze si sono concentrate in Piazza XX Settembre, di fronte al monumento ai caduti. Il sindaco Alessio Spinelli ha deposto una corona di alloro ed ha salutato gli intervenuti ricordando gli avvenimenti e il valore di coloro che 72 anni fa combatterono per liberare l'Italia dalla dittatura.
Nell'intervento del sindaco molti richiami sono stati poi dedicati al valore della democrazia e della libertà con uno sguardo a ciò che avviene oggi nel mondo e, in particolare, un richiamo all'importanza di un'Europa unita (alla manifestazione oltre ai vessilli tricolore e a quelli dei movimenti politici c'erano anche una bandiera europea e una bandiera francese portate dal Comitato per il Gemellaggio tra Fucecchio e Nogent sur Oise). La manifestazione ha avuto come piacevole sottofondo le musiche della Filarmonica Mariotti di Fucecchio.
Una grande partecipazione di persone emozionate e coinvolte ha caratterizzato le celebrazioni del 25 aprile della Città di Chiusi. Il sindaco, gli assessori, i consiglieri di comunali, l’Anpi di Chiusi, le forze militari e civili accompagnati dalla musica della Filarmonica Città di Chiusi hanno onorato i caduti di tutte le guerre facendo visita, nell’ordine, ai monumenti di Montallese, Macciano (dove è stato inaugurato un monumento ai caduti collocato nei giardini pubblici della frazione), Rione Carducci, Chiusi Scalo (di fronte alla stazione ferroviaria e in piazza Garibaldi) e Chiusi Città (loc. Il Prato e Largo Cacioli).
Il Comune di Cascina ha celebrato stamattina il 72esimo anniversario della Liberazione. Alle 9.30 le autorità e le associazioni combattentistiche radunate davanti al municipio, in corso Matteotti, hanno composto il corteo aperto dalla filarmonica “Puccini” e dal gonfalone del Comune, fino al monumento di piazza dei Caduti. Qui, Michele Parrini, vice sindaco di Cascina, Franco Tagliaboschi dell'Anpi Cascina, e il colonnello Renato Vaira, comandante della base di Camp Darby, hanno posto una corona di alloro al monumento ai caduti, sulle note del silenzio suonato dalle trombe della filarmonica.
Al corteo erano presenti il tenente colonnello Crystal Hills, comandante del battaglione mantenimento di Camp Darby, con il capitano Harrison Zabell; il maggiore Fabio Di Stefano, della 46esima Brigata Aerea; Mauro Dal Canto, maresciallo dei carabinieri di Cascina; l'Associazione Nazionale Carabinieri di Navacchio, guidata dal presidente maresciallo Bruno Iori; la Pubblica assistenza di Cascina. Il primo intervento in piazza è stato di Franco Tagliaboschi, a nome dell'Anpi, che ha ricordato alcune delle figure storiche della Resistenza e della memoria locale, da Lando Neri e Libero Cosci, da Mirella Vernizzi a Celso Battaglia, da Comasco Comaschi a Nevilio Casarosa, da Primo Genovesi a Elio Vagelli. Il corteo si è poi riformato per tornare davanti al municipio di Cascina, dove la filarmonica Puccini ha suonato l'inno di Mameli.
Si sono svolte anche a Livorno le celebrazioni civili e militari del 72° anniversario della Liberazione, che hanno visto protagonisti oltre al sindaco, il prefetto, tutte le massime autorità militari della città, le associazioni partigiane, le associazioni omosessuali e i rappresentanti della comunità ebraica livornese. Dopo la deposizione delle corone di alloro al Milite Ignoto in piazza della Vittoria e al bassorilievo del partigiano, il corteo, guidato dalla banda cittadina, è giunto in Palazzo Civico. La mattina si è quindi conclusa con il discorso di ringraziamento e di saluto del sindaco Nogarin e con l’intervento della professoressa Adriana Dadà dell'Università di Firenze che ha illustrato il contesto storico e politico in cui è avvenuta la liberazione dal nazifascismo.