La Corte di Cassazione ha dichiarato prescritti gli omicidi colposi per la Strage di Viareggio del 29 giugno 2009, in conseguenza dell'esclusione dell'aggravante della violazione delle norme di riguardanti la sicurezza sul lavoro.
Quindi alla Corte di Appello di Firenze ci sarà un Appello bis, per vari imputati tra cui l'ex ad di Fs e Rfi, Mauro Moretti. I giudici dovranno valutare di nuovo le responsabilità solamente per il reato di disastro ferroviario colposo.
“Pochi minuti fa è uscita la sentenza della cassazione che ha segnato la fine, almeno per il momento, dei fatti del 29 giugno 2009, i quali hanno rubato alla vita 32 persone che, ignare di cosa gli stava accadendo, non hanno avuto la possibilità neppure di reagire”. Commenta così il Senatore di Forza Italia Massimo Mallegni la sentenza della Corte di Cassazione.
“Le sentenza si rispettano, come sempre ho fatto in tutta la mia vita, ma è evidente che in questo momento non sono certamente entusiasta di come è andata a finire. Come accade sempre in questi casi è necessario leggere le motivazioni dei giudici in ultima analisi, tuttavia immagino la disperazione delle famiglie che si sono viste strappare i propri cari e che oggi, giorno in cui speravano di poter mettere la parola fine con un nome e cognome responsabile di ciò che è accaduto, si devono rassegnare ad un non giudizio” si legge nella nota.
La lettura della sentenza ha visto infatti la disperazione dei familiari delle vittime che, increduli, non sono riusciti a trattenere la rabbia e il dolore per quella strage ferroviaria senza precedenti che, ancora oggi, non trova una risoluzione.
“L’Italia deve riflettere a lungo sulla propria impostazione della giustizia perché non è assolutamente pensabile che nel nostro paese stragi come quella di Viareggio, e molte altre che non hanno avuto una risposta, continuino ad essere abbandonate nell’oblio e che nessuno evidenzi una reale responsabilità di ciò che è accaduto”, conclude il Senatore Massimo Mallegni.
“Una sentenza che manca di rispetto alle vittime e ai loro familiari. Una sentenza disastrosa come ha commentato Marco Piagentini, sopravvissuto alla strage. Come troppo spesso accade, il rispetto formale della legge non si è accompagnato a un sentimento generale di giustizia. Non è possibile che dopo 11 anni la giustizia italiana debba ancora emettere una sentenza definitiva su una strage di tale dimensioni. Come Paese, lo dobbiamo a quelle 32 persone che il disastro del 29 giugno 2009 si è portato via” dichiara Vittorio Fantozzi, vice-capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale.“La prescrizione dell’omicidio colposo, causata dal venir meno dell’aggravante dell’incidente sul lavoro, sarà faticosa da accettare per chi in quel disgraziato giorno ha perso tutto, in alcuni casi anche i propri bambini, e non certo per cause naturali.
Oggi è come se avessero perso padri, mogli, figli, amici per la seconda volta”, aggiunge Fantozzi.
"Sono totalmente amareggiato per il verdetto sulla strage di Viareggio. Ferisce profondamente il fatto che la prescrizione impedisca di rendere giustizia alle famiglie delle 32 vittime e all'intero territorio viareggino, alla lucchesia, alla Toscana tutta, che quella notte fu squarciata dall'esplosione". A dirlo il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
“E' una sentenza che ci ha lasciato attoniti, un gravissimo colpo, una doccia fredda per i familiari delle 32 vittime innocenti e per le associazioni, enti e sindacati che come parti civili hanno sostenuto questa battaglia di giustizia e verità”, è quanto ha dichiarato Laura Mara, avvocata di Medicina Democratica Movimento di Lotta per la Salute, sulla sentenza della IV Sezione della Corte di Cassazione, emessa oggi e di cui si attendono le motivazioni, per avere un quadro più chiaro e preciso.“ Come pure - ha aggiunto - rappresenta un grave e pericoloso precedente l'annullamento delle statuizioni civili per le 22 associazioni, enti e sindacati, che in questi anni si sono costituite parti civili e che di fatto saranno condannate a pagare le spese processuali”.
Questi gli effetti della sentenza con cui la Corte di Cassazione ha annullato le condanne emesse dalla Corte d’Appello di Firenze contro gli ex amministratori delegati di Ferrovie dello Stato e RFI Mauro Moretti e Michele Mario Elia, rinviandone gli atti alla Corte d'Appello di Firenze.Con l'annullamento, inoltre, dell'aggravante dell’incidente sul lavoro, di fatto sono scattate le prescrizioni sull’omicidio colposo. “Ciò che 'rimane in piedi' è l'accusa di disastro ferroviario -ha dichiarato Fulvio Aurora, responsabile delle vertenze giudiziarie di Medicina Democratica- perchè quello non lo si può proprio “oscurare”, visto che ha incendiato il cielo di Viareggio in quella orrenda notte del 29 giugno 2009, ingoiando la vita di 32 persone, donne, uomini, bambini, un 'intera strada, la Via Ponchielli e un quartiere, con una ferita che non sarà mai più sanata!”Di fatto la sentenza di oggi, che azzera e rimette in discussione quanto pareva acquisito nei precedenti gradi di giudizio, ha gettato nello sconforto i familiari delle 32 vittime, che impossibilitati a recarsi a Roma per le norme anticovid, hanno partecipato alla diretta Faceboock organizzata da Marco Piagentini, presidente della Associazione “Il Mondo che Vorrei”, che nella strage aveva perso la moglie Stefania e due figli di 4 e 2 anni , sopravvissuto con gravissime lacerazioni nel corpo e nell'anima, insieme all'unico figlio Leonardo, all'epoca di 8 anni.
Con un coraggio e una volontà straordinari ha condotto una manifestazione “on line”, durata l'intera mattinata, intensa, struggente e di immensa “civiltà”, a cui hanno preso parte un centinaio di persone, fra familiari di queste ed altre stragi, esponenti dei decine di associazioni e sindacati.In collegamento dall'Equador, (4:30 ora locale) anche Jessica Elizabeth, che nella strage perse la madre.“Continueremo- ha aggiunto Fulvio Aurora- con tutte le nostre forze la battaglia accanto ai familiari di queste 32 vittime innocenti , perchè quanto accaduto oggi alla IV Sezione della Corte di Cassazione non può essere considerata una risposta di giustizia, ma un ulteriore colpo durissimo a chi ha perso in quella notte di terrore i propri congiunti e non ci fermerà questa assurda e incomprensibile decisione che di fatto “estromette” e colpisce le associazioni che si sono costituite parti civili”.
“Si sarebbe potuta scrivere oggi - così in una nota Cinzia Pellegrino, Coordinatore nazionale del Dipartimento tutela Vittime di Fratelli d’Italia - l’ultima pagina sulla strage di Viareggio, ma la Corte di Cassazione ha deciso che è necessario un nuovo processo per valutare le posizioni degli ex vertici di Ferrovie dello Stato. Il tema della sicurezza riguarda tutti e bisogna lavorare sulla prevenzione e sul rispetto delle regole perché tragedie come questa, accadute in nome del mero profitto e dell’imperizia, non avvengano più. Dopo 140 udienze e 11 anni di calvario, per i familiari delle vittime si apre un nuovo percorso e, nell’augurarci che sia il più breve possibile, auspichiamo che non si persegua un incauto e inutile giustizialismo ma il ripristino del più alto senso di responsabilità a tutela della vita umana”, conclude Pellegrino