"Il 17 agosto un attacco aereo turco ha colpito l'ospedale di Shengal, nell'Iraq nord-occidentale, causando la morte di otto persone e il ferimento di altre quattro. Nella struttura sanitaria - queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune - erano state accolte per le cure persone di diversa appartenenza etnica e fede religiosa, tutte finite sotto un bombardamento criminale, ripetuto per quattro volte.
Gli attacchi non erano rivolti solo contro le forze dell'YBS (unità di protezione del popolo), presenti a protezione dello spazio medico, ma evidentemente doveva arrivare a mettere in difficoltà uno dei pochi luoghi di assistenza rimasti in piedi dopo l'avanzata dell'ISIS del 2014.Il silenzio attorno a questa vicenda merita la mobilitazione lanciata anche in Italia dall'associazione Verso il Kurdistan (http://versoilkurdistan.blogspot.com/2021/08/appello-urgente-per-lospedale-shengal.html), che sottoscriviamo e invitiamo a sottoscrivere, mandando una mail ad antonioolivieri@libero.it (indicando attività o qualifica e città di residenza).La popolazione kurdo yazida nell'Iraq settentrionale appare abbandonata dall'opinione pubblica internazionale, nonostante l'ISIS torni a essere descritto come forza da combattere anche nelle cronache di questi giorni dedicate all'Afghanistan.L'esercito turco sta provando a reprimere quelle stesse realtà che hanno saputo resistere al sedicente califfato islamico: l'ipocrisia dell'occidente sulle questioni internazionali è inaccettabile.Non abbiamo nessuna democrazia da esportare, ma una solidarietà tra popoli per l'autodeterminazione di chi vive un pianeta fragile, devastato dalle guerre e dal sistema economico che dalle armi trae profitto", concludono.