FIRENZE- Alle ore 17:55 la Rete Sismica Nazionale dell’INGV ha localizzato un terremoto di magnitudo Ml 4.4 in provincia di Ascoli Piceno, nelle vicinanze di Arquata del Tronto e Montegallo. L’epicentro del terremoto di questo pomeriggio Ml 4.4 in provincia di Ascoli Piceno.Dalle ore 8.00 di questa mattina (ora dell’ultimo aggiornamento) gli eventi di magnitudo maggiore di 3.0 sono 7, il più forte di magnitudo ML 4.4. Altri due eventi significativi sono stati registrati alle ore 17:37 (Ml 3.6) vicino Norcia in provincia di Perugia e alle ore 15:07 (Ml 3.7) in provincia di Rieti nei pressi di Amatrice. Riassumendo, dopo il terremoto di magnitudo 6.0 avvenuto alle ore 03:36 italiane del 24 agosto, la Rete Sismica Nazionale ha localizzato complessivamente 2002 eventi: 121 i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0, 12 quelli localizzati di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 ed uno di magnitudo maggiore di 5.0 (quello di magnitudo 5.4 (Mw 5.3) avvenuto il 24 agosto con alle ore 04:33 italiane nella zona di Norcia (PG).
Sono molte le squadre di ricercatori, tecnologi e tecnici dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) - sedi di Roma, Ancona, Grottaminarda, Bologna, Pisa e Milano, che sin dalle prime ore dopo il terremoto di magnitudo 6.0 della notte del 24 agosto in Italia centrale si sono recate nell’area epicentrale per studiare più da vicino quanto stava accadendo. L’obiettivo, intervenire prima possibile per:
- Studiare la distribuzione degli aftershocks che si sono verificati dopo la scossa principale al fine di delineare le caratteristiche delle faglie. Nelle ore e nei giorni successivi si attivano altre faglie. La sismicità inizia a interessare un volume crostale più esteso e diventa sempre più difficile individuare quale sia la faglia responsabile del terremoto.
- Effettuare i rilievi geodetici, geologici e geochimici. I rilievi tempestivi sono fondamentali per capire meglio le deformazioni e gli effetti sul terreno direttamente legati alla scossa principale, e per discriminare tra questi e i fenomeni secondari (deformazione post-sismica, frane e distacchi, ecc.).
Fino a questo momento la rete sismica mobile ha installato nell’area quindici nuove postazioni dotate di sismometri e accelerometri che, unite alle stazioni sismiche permanenti della Rete Sismica Nazionale (RSN) permetteranno di monitorare e studiare meglio il fenomeno in corso. Nella giornata di ieri (27 agosto) sono state installate altre due stazioni sismiche nel settore meridionale, verso la zona di Campotosto in Abruzzo.Tre ulteriori postazioni sismiche sono state messe in funzione nella zona di Montereale in provincia di Rieti (foto sotto) dal gruppo che studia gli effetti “di sito”, ovvero come le onde sismiche vengono amplificate dalla conformazione geologica locale. I dati acquisiti con questi esperimenti sono molto importanti per capire la risposta dei vari terreni alle sollecitazioni sismiche e sono quindi utili per gli studi di microzonazione sismica, necessaria per pianificare le nuove costruzioni e per gli adeguamenti di quelle esistenti.
Sono in corso di installazione ulteriori strumenti per caratterizzare altre situazioni geologiche critiche, come il passaggio da un’area di roccia a un bacino alluvionale e altro. Altra preziosa fonte di dati per ricostruire le caratteristiche delle faglie e delle deformazioni del terreno proviene dai dati geodetici. Alcune squadre dell’Ingv si sono recate sul posto per effettuare delle misure GPS (Global Positioning System) di capisaldi che erano stati misurati in precedenti campagne prima del terremoto del 24 agosto.
Nuove postazioni GPS sono state allestite per mappare la deformazione post-sismica: quella lenta che avviene sempre dopo terremoti di questo tipo e che fornisce indicazioni importanti per caratterizzare le faglie e la crosta terrestre. Infine, alcune squadre di ricercatori e tecnici dell’Istituto, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile (DPC), sono al lavoro da giorni per uno studio di dettaglio dei danni rilevati sugli edifici.
Sia queste analisi che quelle dei geologi saranno oggetto di futuri approfondimenti sul Blog INGVterremoti.
La Protezione civile regionale è all'opera nella messa a regime i tre campi costruiti in questi giorni nelle zone del sisma del Centro Italia. In queste ore si lavora alla sostituzione dei bagni chimici con altri stabili, dotati di impianti idraulici e fogne. In previsione di un possibile peggioramento meteo nei campi si sta lavorando per dotarli di camminamenti antifango e canalette di drenaggio, queste ultime realizzate in collaborazione con l'Esercito che ha fornito un escavatore. Presto il campo di Cornillo Nuovo, quello che ospita gli addetti regionali della Protezione civile e i volontari della Colonna mobile delle associazioni, 110 persone in tutto, sarà dotato anche di una cella frigorifera per lo stoccaggio degli alimenti deperibili.
Gli altri due campi organizzati dalla Toscana accolgono la popolazione sfollata della zona: a Cornillo cimitero vengono ospitate 25 persone e a Musicchio altre 35. Queste persone arrivano nei campi la sera, per mangiare e riposare. Il resto della giornata lo trascorrono soprattutto nei pressi delle loro abitazioni, spesso anche in piccole tende canadesi di fortuna. Nel campo di Cornillo Nuovo è stata inoltre eretta la cosiddetta "tenda sociale", con all'interno anche una televisione che fornisce aggiornamenti e ultime notizie sul dopo terremoto. I tre campi producono oltre 300 pasti al giorno e dispongono di un altro centinaio di posti letto nel caso il Dicomac, la Direzione comando e controllo istituita in queste ore dal Dipartimento della Protezione civile nazionale, decida di destinarvi altre persone colpite dal sisma. Sono state portate a termine, nei pressi di Amatrice, le operazioni di installazione del Centro logistico, comprensivo del ponte radio e dei un generatore, da parte degli operatori della Protezione Civile della Città Metropolitana e del Comune di Firenze nell'ambito della squadra regionale toscana.
Gli uffici della Regione Toscana hanno ricevuto in questi giorni molte telefonate di cittadini pronti a partire come volontari per i luoghi colpiti dal terremoto. Nel ringraziarli tutti per la generosità espressa la Regione tuttavia informa che al momento non è previsto nessun invio di nuovi volontari sul posto e, nel caso ne servissero altri, questi saranno forniti dalle associazioni del volontariato che costituiscono la Colonna mobile toscana. L'Associazione nazionale pubbliche assistenze (Anpas), le Misericordie e la Croce Rossa Italiana sono infatti attive tutto l'anno nel reclutare e formare volontari in caso di emergenza. Chi volesse contribuire con un aiuto economico a sostegno dei progetti per il dopo terremoto che può farlo con un versamento sul conto corrente che Regione Toscana e Anci hanno attivato per i territori del Centro Italia funestati dal sisma. Il conto è l'8888.32, presso l'agenzia 17 di Mps a Firenze: Iban IT 43 Q 01030 02818 000000888832.