Signa, 23 luglio 2025 – Un grande parco urbano multifunzionale, pensato per valorizzare la natura, offrire servizi pubblici e rigenerare il territorio senza nuovo consumo di suolo. È la proposta messa a punto dal Comitato Territorio e Buonsenso del Crocifisso, che oggi presenta ufficialmente il masterplan alternativo per l’area della Terrazza sul Padule, come risposta concreta al Piano operativo in fase di approvazione da parte del Comune di Signa, che invece prevede il passaggio a terreno fabbricativo di oltre 114.000 metri quadri di suolo agricolo.
Il progetto - curato dagli architetti Alessandro D’Acunto e Roberto Candelora e dal geometra Paolo Romagnoli - "nasce - si legge in una nota - dall’ascolto dei cittadini e dalla volontà di offrire un’idea di sviluppo più sostenibile, capace di coniugare tutela ambientale, benessere collettivo e visione urbanistica di lungo periodo. Il Crocifisso non è un “vuoto urbano” da riempire, ma uno degli ultimi affacci naturali sul Padule: un ecosistema prezioso, una risorsa paesaggistica e un’occasione unica per costruire un legame virtuoso tra natura e città.
Il cuore del masterplan è la creazione di un parco lineare, che segue l’andamento naturale del territorio e si articola in una rete di funzioni pubbliche e corridoi verdi. Percorsi ciclopedonali in ghiaia stabilizzata, alberature autoctone, aree per la sosta e la didattica ambientale compongono l’ossatura del progetto. A questi si affiancano spazi dedicati allo sport, alla cultura, alla socialità, all’educazione ambientale e alle microeconomie sostenibili.
Tra gli elementi principali:
l’anfiteatro verde “Gianni Schicchi” (dall’opera di Giacomo Puccini dove è citata Signa), una struttura in terra e pietra per concerti, assemblee e spettacoli all’aperto, perfettamente integrata nel paesaggio;
il Giardino delle stagioni e della biodiversità, con fioriture cicliche, piante aromatiche e percorsi sensoriali;
un bosco urbano e zona di ricarica silenziosa, pensato per la lettura, il relax e la meditazione;
il Giardino delle api, microhabitat per insetti impollinatori, bat-box e stagni didattici;
una bottega sociale e un mercato contadino, per promuovere filiere locali e sostenibili;
campetti, aree gioco inclusive, spazi per yoga e piste salute;
bookcrossing, ciclofficine, colonnine elettriche, bacheche digitali e QR code per percorsi interattivianche verso il Padule, area sosta per Bibliobus;
Una panchina gigante per ammirare il lago dei fenicotteri.
Il masterplan non è un progetto chiuso, ma una proposta che punta a valorizzare e connettere le realtà già presenti sul territorio - come gli orti sociali, il campo da calcio, il maneggio e il lago per la pesca sportiva - rafforzando un sistema di spazi aperti, accessibili e vitali. Un sistema integrato che dialoga con i percorsi naturalistici del Padule, oggi già meta di visite guidate e attività all’aria aperta.
Per far diventare il masterplan realtà, il Comitato lancia un appello a tutti i soggetti che hanno a cuore il futuro di questo territorio: istituzioni pubbliche, fondazioni, imprese e realtà del terzo settore.
La realizzazione della Terrazza sul Padule potrà avvenire anche per fasi, secondo un approccio graduale, sfruttando diverse opportunità di finanziamento. Tra queste, la possibilità di accedere a fondi europei e regionali dedicati alla transizione ecologica, alla rigenerazione urbana e all’inclusione sociale. Allo stesso tempo, fondazioni culturali e filantropiche sensibili al tema del welfare territoriale possono sostenere l’iniziativa, come sta avvenendo nel caso virtuoso di collaborazione fra Comune di Firenze e Fondazione CR Firenze per il progetto partecipativo di via Palazzuolo nel capoluogo toscano.
Un altro asse strategico è il coinvolgimento delle imprese locali responsabili, che possono contribuire con sponsorizzazioni etiche, adozione di spazi verdi, fornitura di materiali o servizi sostenibili, rafforzando così il legame tra economia del territorio e cura dei beni comuni. Si può arrivare a una co-progettazione anche con soggetti privati interessati a investire in un progetto di valore civico, ambientale e culturale.
Sono poi immaginabili campagne di crowdfunding, donazioni civiche e percorsi di progettazione condivisa con associazioni e cooperative, per far sì che il parco diventi fin da subito uno spazio generato dalla comunità e per la comunità.
Per quanto riguarda la futura gestione, il Comitato propone un modello basato su alleanze civiche e istituzionali, affidato tramite convenzione pubblica a realtà locali come comitati, cooperative sociali, reti scolastiche e associazioni. L’obiettivo è attivare forme di cura collettiva, manutenzione condivisa e animazione culturale, anche attraverso bandi pubblici e strumenti di cittadinanza attiva. Ogni fase della vita del parco – dalla realizzazione alla gestione – potrà così diventare occasione di partecipazione, educazione civica e innovazione sociale".
«Si può rigenerare senza costruire – afferma il Comitato –. Abbiamo immaginato un futuro diverso per il Crocifisso, dove il suolo non venga sacrificato ma restituito alla comunità. Questo Masterplan mostra che esiste un’alternativa vera al piano urbanistico discusso dal Comune di Signa, capace di migliorare la qualità della vita, creare coesione sociale e rispondere alle sfide ambientali del presente. Naturalmente, la nostra non è una proposta chiusa o definitiva, ma un contributo aperto alla discussione con l’amministrazione comunale e con tutti i soggetti anche privati interessati, perché questo spazio prezioso possa essere ripensato insieme, nell’interesse della collettività».
Il Comitato invita cittadine e cittadini a scoprire nel dettaglio la proposta, disponibile sul sito web e nelle prossime iniziative pubbliche. La richiesta è chiara: stralciare l’edificazione prevista dal Piano operativo attuale e avviare un percorso di reale partecipazione per restituire alla città uno spazio che può diventare un modello di rigenerazione urbana e ambientale.