Una legge speciale anti-burocrazia sul modello del Ponte di Genova per realizzare le opere infrastrutturali come invasi e laghetti necessari per far fronte alla grave emergenza idrica provocata dai cambiamenti climatici. A chiederla è Coldiretti Toscana che rilancia l’appello del Presidente nazionale, Ettore Prandini, invitando al contempo le aziende agricole della regione ad inviare le segnalazioni dei danni subiti causati dalla siccità alla Regione Toscana tramite il sistema telematico di Artea.
“Con la morsa della siccità che non si allenta, mentre crescono esponenzialmente i danni alle colture e le misure di restrizione sull’uso dell’acqua, occorre accelerare sulla realizzazione di un piano per i bacini di accumulo, poiché solo in questo modo riusciremo a garantirci stabilmente in futuro le riserve idriche necessarie. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana - La situazione nei territori e le previsioni meteo per i prossimi giorni rendono sempre più evidente l’urgenza di avviare un grande piano nazionale per gli invasi che Coldiretti propone da tempo.
Raccogliamo solo l’11% dell’acqua piovana, mentre l’89% va disperso, e potremmo arrivare al 50% evitando così situazioni di crisi come quella che stiamo soffrendo anche quest’anno. La nostra regione ha bisogno di nuovi invasi a servizio dei cittadini e delle attività economiche, come quella agricola che in presenza di acqua potrebbe moltiplicare la capacità produttiva in un momento in cui a causa degli effetti della guerra in Ucraina l’Italia ha bisogno di tutto il suo potenziale per garantire cibo al Paese”.
In questo senso la Regione Toscana si è già mossa destinando 1,2 milioni di euro per un fondo di rotazione finalizzato alla progettazione di opere irrigue da parte dei Consorzi di Bonifica nell'ambito del Bilancio 2022 della Regione Toscana sostenuto da Coldiretti e Anbi Toscana. “Ma per fare ciò è necessario che la questione sia trattata per quella che è, cioè una vera e propria emergenza nazionale – conclude il Presidente di Coldiretti Toscana, Filippi –, velocizzando le autorizzazioni burocratiche come fatto, ad esempio, per il caso del Ponte Morandi a Genova. Solo in questo caso sarà possibile dare una risposta concreta alla sofferenza di imprese e cittadini”.
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