Completamento entro un anno della pianta organica di Arti da 1068 dipendenti. Investimenti su sedi e infrastrutture digitali per migliorare il modello organizzativo e aumentare le prestazioni, anche on line. Più comunicazione, a partire dai social, per valorizzare le opportunità dei Centri per l’impiego.
Sono gli impegni principali su cui si rinnova e arricchisce il protocollo di intesa tra Regione Toscana, Agenzia regionale toscana per l’impiego e Cgil, Cisl e Uil per l’attuazione del piano di potenziamento della rete regionale dei servizi per l’impiego e degli interventi di politiche attive.
Un’intesa che ribadisce il modello toscano che mette il pubblico al centro in una logica cooperativa con il privato accreditato e conferma il metodo della concertazione con i sindacati come strumento centrale per garantire servizi sempre più efficienti, seguito in questi anni per elaborare il nuovo Patto per il lavoro e realizzare la Garanzia occupabilità lavoratori, il programma di riforma delle politiche attive previsto dal Pnrr.
“Questa nuova intesa dà prosecuzione al percorso avviato tre anni fa, al momento dell’insediamento di questa giunta, che ci ha consentito di rafforzare la nostra rete dei servizi per il lavoro e favorire l’incrocio tra domanda e offerta, per garantire occupazione e posti di lavoro qualificati” commenta il presidente Giani, in occasione della sottoscrizione del protocollo questa mattina in Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze.
La firma è giunta al termine di una conferenza stampa a cui hanno partecipato anche l’assessora al lavoro e alla formazione Alessandra Nardini, e gli altri firmatari dell’intesa: Rossano Rossi per la Cgil, Ciro Recce per la Cisl e Paolo Fantappiè per la Uil - assieme alle rappresentanze delle rispettive organizzazioni della Funzione pubblica.
“Oggi – aggiunge Giani - la Toscana ha raggiunto prima di tutte le altre Regioni gli obiettivi previsti dal piano nazionale di rafforzamento dei Cpi e i target del programma Gol, la riforma delle politiche attive inserita nel Pnrr. I nostri centri per l’impiego sono sempre più punti di riferimento per cittadini e aziende, e restiamo impegnati a garantire un maggior collegamento con il sistema produttivo”.
“Con questo protocollo rinnoviamo e aggiorniamo impegni che avevamo preso all’inizio della legislatura sul rafforzamento dei nostri Centri per l'Impiego”, spiega l’assessora Nardini, ricordando quanto fatto finora: “Dal 2018 ad oggi – prosegue - le dipendenti e i dipendenti che vi lavorano sono passati da 405 a 900. Solo nell’ultimo anno l’organico è cresciuto di 100 unità, e arriveremo a 1.068 dipendenti così come abbiamo deliberato con il piano di fabbisogno di Arti, l'Agenzia regionale toscana per l'impiego.
Abbiamo reso i servizi pubblici per l’impiego più capillari e accessibili a beneficio di cittadine, cittadini e imprese, realizzando, per primi in Italia, quanto previsto dal Pnrr, ovvero l'apertura di sportelli decentrati, che vanno ad affiancare le 53 sedi attive in Toscana. Sono 19 gli sportelli decentrati già aperti e 8 quelli già previsti entro il 2025, al fine di raggiungere le zone interne, montane distanti dal Centro Impiego di riferimento o per decongestionare i Centri con un afflusso importante.
Vogliamo che continui ad aumentare il numero di cittadine, cittadini e imprese che si rivolgono ai nostri Cpi e beneficiano gratuitamente dei servizi offerti”.
Nardini sottolinea come la firma odierna costituisca il momento per compiere ulteriori passi in avanti: “Questo Protocollo parla di rafforzare la nostra rete di Centri per l'Impiego e questo lo stiamo facendo con le assunzioni di personale, ma anche con gli investimenti sulle sedi dei Centri e sulle infrastrutture tecnologiche e digitali, al fine di aumentare i servizi, utilizzando anche la modalità on line per l’utenza, dai colloqui all’uso della firma digitale”.
L’assessora si sofferma anche sulla centralità della concertazione come metodo strategico per mettere in campo politiche attive del lavoro e percorsi formativi efficaci e aderenti ai reali bisogni dei territori: "L’ascolto, il confronto, la concertazione con le parti sociali rappresentano per noi un valore, un metodo imprescindibile. La concertazione permette di realizzare proposte, politiche, strumenti migliori. Voglio ringraziare le organizzazioni sindacali confederali, CGIL, CISL e UIL, tramite i Segretari generali e le categorie coinvolte, per il confronto proficuo che ci ha portati a rinnovare questo Protocollo".
Tra i punti qualificanti del protocollo firmato oggi rientrano una formazione adeguata ai dipendenti dei Centri per l’impiego e l’affidamento a un istituto universitario toscano di elaborare uno studio sulle trasformazioni avvenute in questi anni nel sistema organizzativo regionale dei servizi per il lavoro.
Nel 2022 i Centri per l’impiego della Toscana hanno preso in carico oltre 239 mila cittadine e i cittadini ed erogato 618870 prestazioni di politica attiva (2,6 per ogni utente). 16426 le aziende che si sono rivolte alla reste di Arti. Quasi 27500 sono state le offerte (molte delle quali composte da più posti di lavoro) proposte dalle aziende e intermediate dai Cpi.
Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana) e Fulvia Damiani (segreteria Fp Cgil Toscana): “Questo accordo ha una importante valenza sociale e dimostra che col confronto si possono ottenere risultati utili. C’è un modello toscano che auspichiamo faccia da esempio, sono state potenziate le politiche attive del lavoro e la presa in carico delle persone più fragili sul mercato del lavoro, che hanno maggiori difficoltà di inserimento o che ne sono state espulse, ma anche di supporto alle imprese nell’incrocio tra la domanda e l’offerta e nell’erogazione di tutti quei servizi pubblici previsti dalla Carta regionale dei servizi secondo i livelli essenziali delle prestazioni.
È fondamentale investire nella prossimità dei servizi per essere vicino ai cittadini: trovare a uno sportello una persona messa dal pubblico che prova a darti una mano dà una prospettiva. Al governo, che supera il Reddito di Cittadinanza lasciando le persone in miseria, diciamo che disoccupazione e povertà non possono essere considerate una colpa”.
Ciro Recce (segretario generale Cisl Toscana) e Raffaella Comodo (Cisl-Fp Toscana): “Arriviamo oggi alla firma di un protocollo importante per il mercato del lavoro, centrale rispetto alle necessità di chi cerca lavoro; dovrà garantire il completamento del potenziamento dei centri per l’impiego, per rafforzare l’erogazione delle politiche attive.”
“In Toscana, come nel resto del Paese, è forte la non corrispondenza tra le competenze richieste dalle imprese che offrono lavoro e quelle di cui è portatore chi cerca lavoro. Su questo bisogna lavorare e a questo serve il protocollo che sottoscriviamo oggi”. “Il sistema pubblico-privato che abbiamo costruito in campo in Toscana è stato efficace e riteniamo che sia questa la strada da percorrere.”
Paolo Fantappiè (segretario generale Uil Toscana) e Flavio Gambini (segretario generale Uil-Fpl Toscana): “Un protocollo importante, che non solo va a potenziare i Centri per l’Impiego - e quindi l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro - ma dà un segnale importante a tutte le altre regioni italiane.”
“Ad oggi persiste il paradosso per cui il numero di NEET (inattivi che non si formano e non cercano lavoro) è molto alto, i dati che ci arrivano dalle imprese mostrano che non trovano personale qualificato e, infine, continuiamo ad assistere ad una consistente fuga di cervelli. A questo aggiungiamo un’evidente discrepanza tra le esigenze delle imprese e la formazione impartita dal sistema scolastico italiano.”
“Con questo protocollo si interviene proprio su questo, offrendo - in primis a tutti quei giovani citati poco fa - lavoro stabile e di qualità.”