Domani giovedì 25 maggio a Firenze, presso l’Auditorium Cisl in via Benedetto Dei 2/A, dalle 16 alle 18 si svolgerà l’Assemblea sindacale dei Dirigenti scolastici della Toscana organizzata da FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal. Si tratta di una iniziativa all’interno della mobilitazione proclamata a livello nazionale ed a Firenze interverranno Gianni Carlini (FLC CGIL), il Coordinatore Nazionale DS CISL SCUOLA, il Coordinatore Nazionale DS UIL RUA, Fabio Mancini (SNALS CONFSAL).
I Dirigenti scolastici vivono una situazione di "profondo malessere" determinato "dall’aumento delle responsabilità rispetto ai controlli sulla sicurezza e alla gestione di procedure amministrative e contabili sempre più invadenti, in una burocrazia sempre più pressante".
In Toscana, i dirigenti scolastici "devono e dovranno sempre più occuparsi di due istituti scolastici, la scuola di titolarità e la scuola “in reggenza” (sono quasi 140 in Toscana le sedi vacanti) divenendo responsabili in toto anche di questa seconda istituzione scolastica. Molti dirigenti scolastici della scuola di base saranno quest’anno nominati presidenti di commissione d’esame in due scuole, proprio per la mancanza di personale dirigente. E questo naturalmente senza essere pagati un euro in più.
A tutto ciò, oggi si aggiunge la messa in atto da parte dell’Amministrazione di un sistema di valutazione inaffidabile, superficiale e poco trasparente. I dirigenti scolastici sono convinti della necessità della loro valutazione, come della necessità del coinvolgimento dell’intero sistema scolastico per migliorarlo e renderlo il più possibile trasparente ed efficace. Ma per farlo occorre tener conto della specificità della scuola e partire dal confronto con i valutati. Grave motivo di malcontento della categoria è, infine, l’inadeguata retribuzione, ben lontana da quella di altri dirigenti del pubblico impiego che hanno responsabilità e carichi di lavoro decisamente inferiori".
La soluzione di tutti questi problemi "non può che passare per un nuovo contratto che consideri il dirigente scolastico anche nell’ottica di tutto il personale della scuola. Sino alla soluzione delle questioni aperte, i dirigenti manterranno lo stato di mobilitazione, rifiutandosi pertanto di partecipare alle iniziative di formazione e si asterranno dal compilare il portfolio con le modalità previste dal contestato sistema di valutazione, non parteciperanno alle conferenze di servizio convocate dall’Ufficio Scolastico Regionale per definire questioni organizzative".
Inoltre FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal regionali hanno inviato una diffida al Direttore Generale, affinché "sottragga la valutazione da logiche classificatorie dei dirigenti. Si chiede, infine, che si dia seguito alla valutazione dello stress da lavoro correlato previsto dalla normativa sulla sicurezza e mai attuato nei confronti dei dirigenti scolastici"."Di rinvio in rinvio, non sembra ancora veder luce il nuovo concorso per Dirigenti Scolastici e questo ritardo nella pubblicazione del bando non garantisce la sicurezza nelle scuole né, alcune volte, il diritto allo studio, poiché sono rallentate alcune operazioni per coprire le supplenze del personale docente" afferma la senatrice Alessia Petraglia, capogruppo di Sinistra Italiana in Commissione Istruzione, che in una interrogazione al Miur chiede quando si intenda bandire il tanto atteso concorso per Dirigenti Scolastici.
"Purtroppo - continua Petraglia - la riforma targata Renzi ha tentato di far assomigliare gli organi collegiali della scuola a vuoti simulacri, ha messo gli uni contro gli altri e ha cercato di avviare un'operazione che mettesse sullo stesso piano i Dirigenti Scolastici ai vecchi caporali che si sceglievano la manovalanza in campagna. A fronte di tutto questo, sono rimaste irrisolte tante problematiche, come ad esempio le 1700 scuole che andranno in reggenza l'anno prossimo". "Chiediamo un impegno serio per il rinnovo economico di tutti i contratti dei lavoratori della scuola, le attuali condizioni economiche non sono sostenibili socialmente e giuridicamente.
Se si vuole davvero restituire dignità al lavoro pubblico e rendere efficace l'azione della Scuola - conclude Petraglia- è necessario e non più rinviabile uno sforzo aggiuntivo circa lo stanziamento delle risorse per il rinnovo dei contratti".