Flc Cgil Toscana, presso la sede di Cgil Toscana, ha lanciato tre allarmi sulla situazione nelle scuole toscane. Personale Ata, richieste pervenute a Flc Cgil Toscana dalle scuole di tutta la regione: 57,5 (57 più un part time). In tutto, l'organico complessivo degli Ata segnala un -84 rispetto all'anno precedente, mentre gli alunni sono cresciuti di 3.845 unità, gli alunni disabili di 321 unità, le classi di 287 unità e i plessi scolastici di 25 unità. Gli effetti della carenza di personale Ata: mancata assistenza degli studenti, specialmente se disabili.
La Legge di Stabilità vieta di nominare il sostituto di un custode scolastico malato nei primi sette giorni di malattia. Le scuole toscane stanno scrivendo a prefetti e Amministrazione per capire come regolarsi. Allo stato attuale gli scenari sono tre, tutti e tre non correttamente percorribili. Il primo: violare la legge di contenimento della spesa e nominare un custode sostituto. Il secondo: violare la legge sulla sicurezza (i minori hanno bisogno di un adulto che li controlli).
Il terzo: chiudere le scuole e violare la legge (interruzione di pubblico servizio). - Capitolo docenti: dovevano essere fatte 6.775 stabilizzazioni in Toscana, tra posti comuni e di sostegno. Ma almeno metà di questi andranno a supplenza annuale, per effetto dell'applicazione dei criteri delle graduatorie nazionali. Sui posti di sostegno, mancano oltre 2mila insegnanti specializzati. Inoltre, i posti del potenziamento per le scuole andranno all'80% a supplenza annuale ed arriveranno solo a dicembre.
In tutto, ci sarà il doppio di supplenze (oltre 8mila) rispetto agli anni passati. “La supplentite non è sconfitta ma anzi si allarga, e le scuole sono nel caos per chiamare i supplenti. Ci sono tanti posti da occupare ma le graduatorie non sono a posto. Prendiamo sì atto che il personale della scuola aumenta, ma questo sarà un anno di transizione, gli effetti delle stabilizzazioni si vedranno il prossimo anno”, dicono Alessandro Rapezzi e Gabriella Bresci (Flc Cgil Toscana).
Che avanzano delle richieste al Governo: “Aprire il confronto sui temi del precariato; rinnovare il Contratto nazionale; far slittare di fatto di un anno l'applicazione della riforma della Buona Scuola, che all'atto pratico non risulta applicabile perché non ci sono certezze né risorse”. Intanto, i sindacati regionali toscani della scuola hanno indetto una manifestazione il 24 ottobre.