Sciopero moda, grande partecipazione a Firenze

Indetto da Filctem Cgil Firenze e Toscana con Fiom Firenze Prato Pistoia. Danti: "Sensibilizzeremo il Governo"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 novembre 2024 14:39
Sciopero moda, grande partecipazione a Firenze
Ph Cgil Toscana

Firenze, 12-11-2024 - Grande risposta alla manifestazione regionale di Cgil, Cisl e Uil per la qualificazione delle filiere e la tutela dell’occupazione del settore moda, che occupa oltre 110mila persone (il 40% degli addetti del manifatturiero), colpito da una grave crisi. Alta l’adesione allo sciopero di otto ore che in provincia di Firenze, epicentro della crisi che tocca però tutta la regione, era stato proclamato da Filctem-Cgil, Femca-Cisl, UilTec e Fim-Cisl, Fiom-Cgil, UilM, ovvero le categorie dei settori concia-tessile-abbigliamento-calzature e metalmeccanico (coinvolto con gli accessori metallici).

Circa duemila lavoratrici e lavoratori, insieme a delegati e rappresentanti sindacali, hanno sfilato per le vie del centro di Firenze, da piazza Adua (accanto alla sede di Confindustria Toscana) fino a via Cavour, davanti alle sedi di Prefettura e Consiglio regionale. Delegazioni sindacali hanno incontrato a margine del corteo il presidente Maurizio Bigazzi nella sede di Confindustria Toscana, sono state ricevute nel palazzo della Prefettura e hanno poi partecipato a un incontro nella sede del Consiglio regionale della Toscana, con il presidente Mazzeo, i capigruppo consiliari di tutte le forze politiche, gli assessori regionali Marras, Monni e Nardini.

Paolo Gozzani (segreteria Cgil Toscana) e Bernardo Marasco (segretario generale Cgil Firenze): “Oggi da Firenze e dalla Toscana è partito un messaggio importante: va ascoltata la voce di chi lavora nella moda e nelle sue filiere. Alle imprese chiediamo di mettere in trasparenza e legalità le filiere produttive, concentrando qui i livelli produttivi e riducendo i subappalti; serve un distretto più qualificato, con progetti industriali, che punti sul lavoro di qualità e che, una volta superata la crisi, possa essere più competitivo nel mondo. Se non usciamo da questa crisi salvaguardando i posti di lavoro, in questo anno ci giochiamo il distretto di domani. Vanno messi in campo gli ammortizzatori sociali per tutelare i lavoratori: le 8 settimane stanziate non bastano e poi non riguardano alcuni settori importanti come concia, pelle e metalleria”

Silvia Russo, segretaria generale Cisl Toscana: “Abbiamo bisogno di essere compatti nel tutelare il grande tesoro manifatturiero della nostra Toscana. Insieme: lavoratori e datori di lavoro, Regione e Governo, comunità territoriali oltre ogni logica di campanile. Per salvare la filiera di moda, accessoristica, concia e pelletteria occorre rideterminare logiche industriali diverse e competitive. Nel frattempo dobbiamo salvare subito lavoratori, salari e competenze, terzisti e aziende, sfidando i committenti e sollecitando il governo a varare un’operazione più ampia sugli ammortizzatori. Alla Regione come istituzione chiediamo un impegno serrato che sfidi tutte le forze politiche a lavorare per una volta insieme. Altrimenti chiunque vinca le elezioni del 2025 si troverà dinanzi solo macerie in un settore finora sinonimo di qualità.

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Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana: “Siamo di fronte a una crisi strutturale e non ciclica, molto difficile e mai vista negli ultimi 25-30 anni in Toscana o a livello nazionale. Serve una risposta importante da parte sia della Regione che delle parti datoriali – quindi a Confindustria – e soprattutto della committenza. Ci devono dare una risposta su come si può ripartire da questa crisi, che prevederà un completo cambio organizzativo del lavoro. Servono delle idee nuove, a partire da un nuovo sistema imprenditoriale regionale e nazionale che non veda più la volontà di far emergere il proprio individualismo, ma che ricerchi la volontà di aggregarsi, di fare massa critica tra le imprese per poter dare un’unica risposta alle richieste della committenza.

E poi proprio quest’ultima deve dire che cosa vuole, come si fa a aggredire questo mercato con le sue novità, per riuscire a salvare più persone possibile, se tutti meglio ancora, perché la filiera è una filiera molto importante e molto qualificata” della moda.

Ph Cgil Toscana

"Solo le lavoratrici e i lavoratori stanno difendendo gli asset strategici, il governo ha purtroppo dimostrato che non riesce a fare sviluppo. L'attenzione su questa tema deve rimanere alta, di concerto con la Regione e le forze politiche in Parlamento, ci attiveremo affinché il consiglio dei ministri produca, finalmente, delle risposte rapide e soddisfacenti". Lo ha detto l'assessore al lavoro di Palazzo Vecchio Dario Danti a proposito alla manifestazione di stamani indetta da Cgil, Cisl e Uil per il settore moda."Il comparto sta attraversando una pesante crisi - ha aggiunto - e questo non può lasciare indifferenti perché è uno dei più importanti del tessuto produttivo di Firenze e della Piana.

Una crisi che può aggravarsi se non si attuano velocemente dei correttivi. Ci faremo portavoce per sensibilizzare il Governo su un tema che rischia di avere pesantissime ricadute sociali sui nostri territori, e non solo, e che mette a rischio l’occupazione di centinaia di lavoratrici e di lavoratori con le loro rispettive famiglie che su quei redditi hanno costruito la propria aspettativa di vita".

"La crisi che sta attraversando il comparto della moda ci preoccupa: rischia di avere forti ripercussioni negative sul territorio, sia a livello economico che sociale. Firenze e la Città metropolitana sono vicini ai lavoratori, alle loro famiglie e alle imprese". Lo ha detto la Sindaca Sara Funaro, commentando la manifestazione di stamani indetta da Cgil, Cisl e Uil per la crisi in cui versa il settore della moda."Il sistema produttivo della moda è strategico per il tessuto economico fiorentino, regionale e nazionale - ha continuato -. È uno dei settori chiave del sistema produttivo di Firenze, dell'area della Piana e nazionale. Ci attiveremo per chiedere al Governo di intervenire concretamente per aiutare un settore che fa parte del patrimonio produttivo del nostro territorio e del nostro Paese e che tiene alto nel mondo il valore del made in Italy".

Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune:

"Abbiamo ricevuto anche direttamente le testimonianze di chi lavora poche ore la settimana, o è lasciato a casa. La crisi del settore moda non è purtroppo una novità arrivata all'improvviso. Tanti segnali sono stati lanciati nel tempo e ora si è arrivati al corteo di Cgil, Cisl e Uil, che ha riempito piazza Adua e via Cavour.

Abbiamo voluto portare una presenza di solidarietà con cui dimostrare il pieno sostegno alla vertenza.

Il volantino riporta rivendicazioni precise. Alcune riguardano il livello nazionale, come la deroga e il prolungamento degli ammortizzatori. Il Tavolo regionale del settore moda guarda chiaramente a un livello sovracomunale. Il ruolo del pubblico, capace di accompagnare percorsi di aggregazione, innovazione e sostegno alle classi lavoratrici, non può prescindere però da tutti gli Enti Locali, a partire da quelli di maggiore prossimità.

Da quanto non discutiamo di politiche industriali e visioni di sviluppo dei nostri territori? Troppo. Speriamo che le tante bandiere sindacali di oggi determinino un cambio di atteggiamento da parte del sistema istituzionale e politico".

Francesco Casini, capogruppo di Italia Viva in Palazzo Vecchio e Coordinatore Metropolitano di Italia Viva, ha partecipato alla manifestazione in solidarietà con le lavoratrici e i lavoratori del settore della moda, della minuteria metallica e della filiera.

“Ci teniamo ad esprimere solidarietà e vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori del settore, e anche agli imprenditori che stanno attraversando una fase delicata. Per questo siamo stati presenti alla manifestazione di questa mattina” ha dichiarato Casini.

“È fondamentale che il governo si attivi con decisione, mettendo in campo politiche industriali ed economiche all’altezza della complessa situazione che oggi viviamo. Anche le istituzioni locali devono intervenire per offrire risposte concrete al settore della moda e favorendo contemporaneamente anche le opportunità per nuovi investimenti, anche oltre il settore moda, che possano generare altre offerte occupazionali di qualità legate al Made in Italy, all’artigianalità Made in Florence”.

Casini ha anche, per questo, presentato ieri una proposta concreta per il rilancio del settore e più in generale per la promozione dell’immagine internazionale di Firenze e del Made in Italy: la partecipazione della Città di Firenze all’EXPO 2025, che si terrà a Osaka, in Giappone. “Abbiamo proposto all’Amministrazione Comunale di Firenze di partecipare all’EXPO 2025 a Osaka, un’occasione unica per rilanciare l’immagine internazionale del Made in Italy e, se Firenze ci sarà, anche del Made in Florence” ha aggiunto Casini. “Attraverso il padiglione italiano e lo spazio riservato alla Regione Toscana, senza quindi alcun costo Firenze e la Città Metropolitana potrebbero svolgere un ruolo chiave nell’attrarre nuovi investimenti sul territorio, creando opportunità di sviluppo e occupazione di qualità”.

“Il Giappone – conclude Casini – è un’economia in grande crescita, la presenza di Firenze all’Expo di Osaka può significare potenziali vantaggi per il territorio e per l’intera economia locale che necessita di rilancio. Occorre mostrare al mondo che a Firenze si può investire, occorre far vedere al mondo la qualità dell’artigianato fiorentino e delle sue maestranze”. 

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