I dipendenti tornano all'attacco ed in totale contrasto con l'Azienda definiscono il servizio "pessimo" tra aggressioni e lamentele di ogni tipo: mancherebbe il controllo dei biglietti realmente timbrati, molte obliteratrici sarebbero non funzionanti, il sistema della sola salita anteriore non sarebbe stato capito dagli utenti, troppi mezzi riporterebbero la scritta "Deposito" in mancanza del cambio sul posto per non parlare dei cantieri stradali che avrebbero complicato la vita agli autisti che si vedono chiamare da chi deve salire a bordo ma non trova più la fermata.Alessandro Nannini, storico alfiere della lotta contro la privatizzazione ammette di non aver mai visto il servizio raggiungere i livelli attuali. Chissà come la pensano gli utenti. A detta degli autisti il primo sportello Reclami è proprio la loro postazione, il primo e l'ultimo al quale i clienti si rivolgono e dove sfogano la frustrazione per le attese infinite o per le deviazioni incomprensibili.
Chi decide, ad esempio, quali sono le tratte più convenienti? Quali gli orari di maggior frequentazione?Ataf comunica che lunedì 25 maggio 2015 in ATAF Gestioni S.r.l. si registrano tre distinte azioni di sciopero proclamate rispettivamente dalla RSU ATAF, dalle Segreterie Territoriali UIL-TRASPORTI e FAISA CISAL e dalla Segreteria Territoriale FILT-CGIL.
Fuori dalle fasce protette i disagi sono in corso dalle ore 09.15 alle ore 11.45 (RSU ATAF). Dalle ore 15.15 fino a fine servizio (RSU ATAF), fascia in coincidenza della quale si registreranno le distinte azioni di sciopero di UIL-TRASPORTI e FAISA CISAL (dalle ore 16.00 alle ore 20.00) e di FILT-CGIL (dalle ore 17.00 alle ore 21.00). Lo sciopero degli impiegati e degli operai riguarda invece l'intero turno di lavoro (RSU ATAF) e le ultime 4 ore del turno di lavoro (UIL-TRASPORTI e FAISA CISAL, FILT-CGIL)."Soddisfare i clienti di oggi e di domani, proponedosi come attore di riferimento nella mobilità metropolitana, toscana e nazionale" questo è il primo degli Obiettivi Aziendali dichiarati da Ataf.
Vediamo se trovano concordi i nostri lettori. Seguono "Garantire la migliore integrazione tra ferro e gomma, ma anche tra sosta e movimento e promuovere gli spostamenti intermodali. Riavvicinare l'azienda di trasporto pubblico alla città, facendola tornare nel cuore dei progetti e nel cuore della gente. Trasportare un numero sempre crescente di passeggeri. Migliorare sempre l'ascolto e informare in modo adeguato e tempestivo su quanto si è fatto, si fa e si farà. Prestare particolare attenzione alle fasce più deboli. Salvaguardare l'ambiente in tutte le fasi dei processi aziendali. Stimolare l'innovazione e la creatività ad ogni livello aziendale. Assicurare bilanci sostenibili nel tempo per soddisfare le aspettative dei soci. Valorizzare le risorse umane interne all'azienda nell'ambito di innovative strategie di relazioni industriali" a quest'ultimo punto ha risposto una nota "La dignità dei lavoratori prima di tutto" inviata da Massimo Milli della Rsa Faisa Cisal Ataf Firenze.
"Il servizio è un colabrodo e conseguentemente il nervosismo di tutti aumenta esponenzialmente" queste le parole di FIT-CISL. "Verificatori agguantati al collo da passeggeri senza titolo di viaggio" questo accade a Firenze. "E l’azienda che fa? Invece di prendere le difese del suo verificatore, mansione definita importante proprio dall’azienda, ha deciso di aprire un’inchiesta interna. No! come FIT-CISL non ci stiamo".
Cgil e Cisl cosa dicono? "Ataf Gestioni Srl attualmente ha un capitale sociale di circa 5 milioni di euro, che non basta a coprire il totale dei TFR versati dai suoi dipendenti; è uscita dalla Scarl Mobit, la quale parteciperà alla gara regionale di affidamento del TPL su gomma, sancendo praticamente la propria fine societaria; naviga in un mare di problemi quotidiani denunciati da tempo, nella preoccupante latitanza dirigenziale che un’azienda come quella di Firenze non si merita e non può certo permettersi".
Ogni tanto viene presentata una nuova flotta di mezzi, ma i dipendenti replicano di essere sotto organico. Chi le guida le vetture allora?Gli addetti sono preoccupati per il posto di lavoro, ma si dicono dispiaciuti del servizio in generale perché, come già sostenuto negli anni davanti all'ipotesi del privato che si è sostituito alla gestione pubblica, nel futuro non c'è più il trasporto per tutti come lo abbiamo conosciuto sino ad ora, con l'autobus che raggiungeva tutti, a tutte le ore, anche dove non saliva quasi nessuno, ma sempre più la ricerca di un profitto aziendale.In molte zone del mondo esistono compagnie private di trasporto che noi definiremmo "Padroncini" e che anziché trasportare merci, trasportano persone. Sale chi paga, per arrivare a destinazione.