La consigliera Miriam Amato attraverso una Mozione d'Ordine chiede di cambiare il programma dei lavori ed invita il sindaco Dario Nardella, presente in Aula, ad effettuare una comunicazione in merito ad Ataf. La presidente del Consiglio comunale, Caterina Biti interviene per far rispettare il regolamento che prevede di poter fare mozione solo su interventi previsti mentre "Non è previsto nessun intervento da parte del sindaco" ricorda.
I dipendenti di Ataf si alzano e rivolgono accuse ai banchi della Giunta, così la presidente Biti sospende la seduta e chiede di sgomberare l'Aula di Palazzo Vecchio.Alessandro Nannini a nome dei dipendenti chiusi fuori dal Salone: "Non hanno nulla da dire, questa è la risposta dell'Amministrazione fiorentina. Corse non fatte e disservizi. Hanno venduto l'Azienda dopo averlaa spremuta se ne fregano e Ataf non risulta più tra i partecipanti al Bando. Intanto siamo di 80 elementi sotto organico, mentre probabilmente l'azienda registrerà 2 milioni di utili".“Non si può assistere a certi spettacoli in Consiglio comunale” tuonano il capogruppo del Partito Democratico Angelo Bassi ed i Vice Capogruppo Andrea Ceccarelli e Francesca Paolieri criticando "l’indegna farsa scoppiata in aula nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale".
“Esiste la Conferenza dei Capigruppo dove viene deciso, ogni settimana, l’ordine dei lavori. E’ quella la sede deputata per presentare mozioni, interrogazioni, risoluzioni, ordini del giorno. Il teatrino al quale abbiamo assistito nel Salone dei Duecento, per chiedere un intervento che non era iscritto nell’ordine dei lavori solo perché era presente il Sindaco, è insostenibile in una sede istituzionale. Non vogliamo entrare nel merito della protesta dei lavoratori Ataf – aggiungono Bassi, Ceccarelli e Paolieri – anche perché siamo in mezzo ad una gara aperta ed è quindi difficile esprimersi sui temi portati avanti dai dipendenti”.
Il capogruppo ed i due Vice Capogruppo intervengono anche sul regolamento del Consiglio comunale: “Dato che stiamo lavorando per riscrivere il regolamento valuteremo le procedure migliori per rendere più corretto, più efficace e più concreto il dibattito in Consiglio comunale – concludono i consiglieri del Partito Democratico – e per sottrarlo a logiche che rispondono più alle vicine scadenze elettorali che alle istanze della città e alla necessità di assicurare al Consiglio un dibattito serio, rigoroso ed autenticamente democratico”.“Nardella non risponde su Ataf - sottolinea Miriam Amato - i lavoratori sono venuti in consiglio e con Grassi avevamo presentato tre interrogazioni sulla questione, ma uno degli assessori di riferimento è andato via, ad un certo punto è uscito anche l'assessore di competenza per almeno una delle tre interrogazioni.
Dopo ore di attesa, visto che in aula è entrato il Sindaco, ho chiesto al primo cittadino di comunicare al posto degli assessori per rispetto del pubblico presente ma si è scatenato l'inferno, minuti di pura e autentica follia: tutti ad urlare che non avevo il diritto di chiedere al Sindaco di parlare di qualcosa non presente all'ordine del giorno, era risaputo che i lavoratori sarebbero venuti in Consiglio. Nel Bando di Gara per l'acquisizione di Ataf era riportato l'obbligo per l'aggiudicatario di partecipare alla Gara regionale, invece le quote di Ataf sono state divise tra i soci proprietari facendo saltare la partecipazione al Bando e contravvenendo così agli obblighi assunti.
Per questo la Giunta, nata in continuità con l'Amministrazione precedente, deve trovare il coraggio di riferire in Aula”.
Il consigliere Sel Tommaso Grassi: "La maggioranza ha pesantemente accusato le opposizioni, con accuse infondate di aver speculato su quanto accaduto in aula con il lancio di volantini e la protesta dei lavoratori e delle lavoratrici di ATAF durante la seduta del Consiglio comunale. La Consigliera Amato, sicuramente in modo provocatorio ma in modo formalmente corretto, ha chiesto, vista la presenza in aula del sindaco Nardella e l'assenza degli assessori competenti che alle interrogazioni sul tema del trasporto pubblico e della gara regionale potesse rispondere direttamente il sindaco. La Giunta e i consiglieri di maggioranza, che hanno inveito contro diversi Consiglieri delle opposizioni senza alcun motivo, rei secondo loro di aver organizzato la protesta e minacciando ritorsioni nel proseguo dei lavori, si chiedano come mai a Firenze ci sia un clima di tensione così acceso, piuttosto che accusare le opposizioni di portare i temi 'caldi' in aula.
Capiamo i timori, viste le imminenti elezioni regionali da parte del PD, ma questo non può essere in alcun modo una attenuante per l'atteggiamento inaccettabile tenuto da alcuni Consiglieri della maggioranza che sono andati, nei modi e nei toni, decisamente oltre i confini del normale dibattito politico".