Giovedì 30 marzo, a causa dello sciopero generale dei dipendenti pubblici di tutti i comparti del pubblico impiego su tutto il territorio nazionale proclamato per l'intera giornata dall'Associazione Sindacale USB Pubblico Impiego, potrebbero verificarsi disagi o interruzioni nell'erogazione dei servizi. Sarà comunque garantita l'erogazione dei servizi essenziali.
Lunedì 27 marzo i lavoratori delle 14 Fondazioni Liriche si fermeranno e daranno vita a Firenze ad una grande manifestazione: si tratta di uno sciopero nazionale organizzato da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Fials Cisal. La protesta fa parte della serie di iniziative di contrasto all’art.24 della legge 160 decise nel corso del coordinamento nazionale del settore. A Firenze è in programma un corteo per le vie cittadine, a cui parteciperanno lavoratori e sindacalisti delle 14 Fondazioni Liriche italiane, Maggio Musicale Fiorentino in testa: concentramento in piazza San Firenze alle 10,30, poi il percorso del corteo seguirà lungarno Acciaioli, Por Santa Maria, piazza Repubblica, via Tosinghi, giro del Duomo con ‘fermata’ davanti alla sede della Regione (palazzo Sacrati Strozzi), via Martelli, via Cavour.
Lì sarà fatto un presidio di fronte alla Prefettura tra le 12,30 e le 13, e sarà chiesto un incontro col Prefetto. Spiegano le quattro sigle sindacali: “I lavoratori delle 14 fondazioni lirico sinfoniche italiane manifestano a Firenze per evitare che, a breve, la grande tradizione lirica italiana muoia, a causa della superficialità e disattenzione di chi dovrebbe avere il compito di tutelarla. La selezione contabile è stato l’unico obiettivo delle iniziative politiche degli ultimi anni, dal decreto Asciutti fino alla legge 160/2016, un trend che sembra confermato nel disegno di legge sullo spettacolo dal vivo attualmente al vaglio del Parlamento.
Tutti gli emendamenti presentati atti a modificare l'art. 24 della L. 160/2016 non sono infatti stati accolti, e la conseguenza sarà che molte delle FLS che hanno aderito alla Legge Bray non arriveranno al 2018. Si ridurrà drasticamente l'offerta culturale sul territorio, mettendo fra l’altro in predicato il futuro di tanti ragazze e ragazze che oggi studiano per diventare dei professionisti del settore. La politica ragionieristica di questi anni, gestita a colpi di decreto, ha operato esclusivamente su licenziamenti, esternalizzazioni e precarizzazione dei rapporti di lavoro, determinando non solo la chiusura di interi settori produttivi, corpi di ballo, laboratori di scenografia ecc.
ma anche un’arbitraria rivisitazione di quanto richiesto dalle partiture dei compositori. I sindacati chiedono da tempo che si apra una discussione di prospettiva per la Lirica italiana e la mobilitazione continuerà fino a quando non sarà attivata un’interlocuzione adeguata alla gravità della situazione. In gioco non c’è solo la sorte di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie, ma un indotto economico in termini di prestigio e di capitale intellettuale di valore inestimabile”.
Lunedì 27 marzo scioperano le lavoratrici e i lavoratori delle strutture Anaste, cioè l'Associazione nazionale che rappresenta le imprese private di assistenza residenziale agli anziani. Al centro della protesta le proposte, definite “inaccettabili” da Fp Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Uil Fpl, di Anaste al tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale applicato a circa 20mila addetti del comparto socio sanitario assistenziale. Le categorie di Cgil, Cisl e Uil puntano il dito contro “la richiesta dell’aumento dell’orario di lavoro da 38 a 40 ore settimanali; la riduzione, fino all'azzeramento, dei permessi retribuiti; l’azzeramento del pagamento dei primi tre giorni di malattia, l’aumento medio lordo di 19 euro dopo 8 anni di mancato rinnovo del contratto”.
Proposte ben lontane dalle richieste sindacali che, nella piattaforma unitaria, rivendicano “un aumento economico di 110 euro e l'adeguamento del sistema di classificazione, l'estensione delle tutele, a partire da malattia, maternità, formazione, il rafforzamento delle relazioni sindacali, al fine di valorizzare le professioni e dare il giusto riconoscimento al lavoro degli operatori tutti”. Proposte che per Fp Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Uil Fpl mirano “ad unificare le condizioni di chi opera nel settore, e a contrastare il crescente dumping dovuto alla frammentazione contrattuale.
Solo attraverso la tutela dei lavoratori è possibile migliorare la qualità del lavoro”. Per queste ragioni è stato proclamato lo sciopero del 27 marzo in tutte le strutture interessate e su tutto il territorio nazionale, salvaguardando i servizi minimi essenziali all’utenza, per dire “basta alla logica di fare profitto attraverso il peggioramento delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori”. Nell'ambito dello sciopero, lunedì 27 marzo a Firenze è in programma un presidio unitario dalle 10 alle 12 davanti alla Rsa Villa Gisella, Largo Caruso 1.