La Regione Toscana esprime contrarietà alla scelta di dividere in due porti lo sbarco dei 346 migranti della Geo Barents, il cui arrivo è previsto domani, mercoledì 19 luglio, a Marina di Carrara e dopodomani, giovedì 20 luglio, a Livorno.
“Dividere in due porti lo sbarco rende il viaggio di oltre 1.000 km ancora più disumano e ci impone di predisporre il nostro sistema di protezione civile solo nel porto di Carrara, rendendo estremamente difficile garantire un’adeguata accoglienza nel Porto di Livorno – spiegano le assessore regionali alla Protezione civile Monia Monni e al sociale Serena Spinelli -Per questo abbiamo chiesto con forza di far sbarcare a Carrara tutti i minori, le donne ed i fragili".
“Quello che il Governo non vuole capire – spiegano ancora Monni e Spinelli - è che le persone non scendono dalla nave, salgono sui pullman e tutto finisce lì. Quando le persone scendono dopo mesi di tribolazioni e giorni di navigazione, in condizioni estreme, devono essere curate e assistite. Per le donne occorre attivare la procedura anti-tratta, farle parlare con operatori specializzati per capire se sono state vittima di stupro o violenze. Per i minori servono controlli pediatrici e devono essere accolti in strutture adeguate alla loro età e alla loro condizione di fragilità. Come Regione Toscana organizziamo il controllo sanitario con la Cross, l’assistenza pediatrica con il Meyer, attiviamo le associazioni e siamo in costante raccordo con i servizi sociali dei Comuni, ma sono procedure che richiedono tempo ed organizzazione, che è difficile garantire in due posti diversi e distanti tra loro”.
“La Regione Toscana si è sempre distinta per le sue politiche di accoglienza – chiosano infine le assessore – e il nostro sistema funziona, così tanto che quello stesso Governo che vorrebbe ‘smontarlo’, lo utilizza inviando qui le navi dei migranti salvati in mare. Allo stesso modo, definanziando i bandi per la gestione delle strutture, il Governo sta determinando maggiori difficoltà per la loro apertura e spingendo progressivamente fuori dal sistema dell’accoglienza le realtà del terzo settore toscana, che si trovano a operare in condizioni di non sostenibilità economica e non rispondenti alla loro missione di accoglienza e integrazione.
Con senso di responsabilità e umanità accoglieremo ancora una volta le centinaia di persone attese sulle nostre coste, continuando ad opporci a scelte che ci sembrano disumane, come quella recente di montare tende per ospitare i migranti, con temperature che sfiorano i 40 gradi, una scelta recentemente sventata solo grazie alla collaborazione del sistema associativo ed alla sensibilità degli enti locali”.