Sanità, Mazzeo: rafforzare servizio pubblico e valorizzare professioni

Società della salute Empolese-Valdarno: a rischio la tenuta dell’assistenza domiciliare

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 luglio 2022 15:15
Sanità, Mazzeo: rafforzare servizio pubblico e valorizzare professioni

Firenze – “C’è stato un tempo in cui molti hanno pensato che il lavoro dei corpi intermedi non servisse più. Oggi, ancora di più, abbiamo bisogno che la storia cambi: qui ho ascoltato il grande lavoro fatto negli anni e un’idea di futuro che guarda con forza al bene pubblico. Sarà pungolo, per noi che siamo chiamati a costruire e a lasciare una Toscana sempre migliore, per fare di più e meglio”. Così il presidente dell’Assemblea legislativa Antonio Mazzeo, è intervenuto al congresso regionale UilFPL Toscana nell’Auditorium Santa Apollonia a Firenze.

“Nel tempo difficile che stiamo vivendo, il confronto e la condivisione costante e continua diventano ancora più importanti. La crisi demografica, italiana ed europea, ci obbliga a riflettere sul ruolo strategico della sanità pubblica. La battaglia per aumentare le risorse è una battaglia di tutti. La stiamo portando avanti. Le Regioni sono impegnate ad avanzare proposte e a chiedere maggiori risorse. Ma serve uno scatto a livello centrale” ha continuato Mazzeo ricordando quanto fatto in Toscana: “77 Case di comunità che saranno un luogo nuovo, con un punto unico di accesso, in cui presa in carico sociale e sanitario andranno insieme, 23 Ospedali di comunità e l’ammodernamento di tecnologie e attrezzature dei presidi sanitari, la sanità digitale”.

Nel ringraziare il presidente della Giunta, Eugenio Giani per l’attenzione costante e il lavoro fatto in poco più di due anni di legislatura, Mazzeo ha ricordato i recenti Stati generali della Salute in Toscana cui ha partecipato anche il ministro Roberto Speranza: “L’esperienza della pandemia ha dimostrato che un sistema sanitario moderno non può prescindere dalla telemedicina e dalla sanità digitale come elementi cruciali di risposta della sanità territoriale.

Investire in tecnologia significa più qualità di cura e di assistenza e significa attrarre professionisti, che altrimenti potrebbero scegliere di andarsene”. “Pensando al futuro prossimo, inoltre, si deve fare in modo che non ci sia più una sanità Covid e una no-Covid, rafforzando anche il ruolo fondamentale del Terzo settore nella co-progettazione e co-programmazione dei servizi. Ci siamo presi un impegno che manterremo: monitorare l’attuazione di quanto prevede la proposta di risoluzione emersa dagli Stati generali e il rispetto dei tempi”.

"Siamo molto preoccupati per la tenuta del ‘Servizio assistenza domiciliare’ nel territorio della Società della salute Empolese-Valdarno a seguito del cambio di appalto, gestito attualmente dalla Cooperativa Sociale Aldia di Pavia -intervengono Andrea Nerini e Massimo Cataldo, Cisl-Fp e Paolo Grasso, Fp-Cgil- Al momento della partenza del nuovo appalto il 1 luglio, la Cooperativa non ha fornito tutte le attrezzature dovute idonee a svolgere il servizio domiciliare; questo potrebbe portare gravi criticità sul servizio domiciliare e potrebbe causare disservizi agli utenti".

"Questi lavoratori, è bene ricordarlo, sono addetti a servizi pubblici, come quelli del sistema socio sanitario assistenziale ed educativo scolastico: servizi che oramai sono esternalizzati da parte della pubblica amministrazione e che mai come durante la pandemia sono diventati cruciali per aver garantito tutele fondamentali, livelli essenziali di assistenza e servizi ai cittadini fragili e non autosufficienti presso le proprie abitazioni".

"Nel frattempo si progettano iniziative di mobilitazione, a partire dalla dichiarazione di uno stato di agitazione sul servizio domiciliare, ed altre azioni a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, e soprattutto a tutela di tutti i cittadini fragili e non autosufficienti che usufruiscono di questo servizio".

Circa il personale dell’ospedale di Lucca le organizzazioni sindacali CGIL FP Cisl fp Uil fpl rimarcano carenze complessive che si stanno aggravando giorno per giorno: "Mancano infermieri, Operatori socio sanitari, tecnici sanitari – incalzano -. Non possiamo che gridarlo ancora a gran voce: se manca personale va assunto. Soprattutto ora che oltre alle ferie, ai carichi di lavoro insostenibili dovuti all’aumento delle prestazioni, si assiste a un’impennata del Covid.

Il virus colpisce anche i lavoratori della sanità ed è necessario sostituirli. Servono assunzioni perché non si possono continuare a chiedere sacrifici ai dipendenti, turni raddoppiati, riposi saltati, rientri per sopperire alle carenze e a mancanza di organizzazione. Invitiamo quindi l’azienda e i livelli istituzionali di farsi portavoce in regione e prendere in mano la situazione - perché con questi carichi di lavoro non si può andare avanti” A soffrire non è solo il comparto infermieristico per esempio :“Senza tecnici di radiologia il Pronto soccorso di Lucca va in affanno, i tempi di attesa si allungano e si creano disservizi tutti a discapito dei cittadini, con carichi di lavoro eccessivi sul personale in servizio che non ce la fa più”.

E’ una denuncia unitaria firmata dalle segreterie delle funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil che riguarda l’ospedale San Luca di Lucca. “Da anni l’azienda sanitaria Usl Toscana Nord Ovest mantiene il personale in servizio in una fascia limite – proseguono le organizzazioni sindacali – per quanto riguarda i tecnici di radiologia del pronto soccorso. Per garantire una piena funzionalità e il rispetto di ferie e via dicendo servirebbero 13 Tecnici a pieno organico. Di solito l’azienda ne mantiene 12 in servizio, riuscendo a barcamenarsi e a rispettare più o meno tutte le previsioni anche senza una persona in organico.

Ma è chiaro che non appena succede qualcosa, una lunga malattia, un infortunio o altro, il caos è servito. Ed è quello che sta succedendo in questi giorni: si è verificata un’assenza inaspettata di un collega e l’organico è ridotto a 11 dipendenti che non bastano”. E così il danno è fatto perché si tratta di un servizio che deve essere garantito con turni h24 e quando la coperta è corta, spiegano Cgil, Cisl e Uil, saltano ferie, riposi e ogni programmazione. “Avere tutto l’organico disponibile significherebbe per esempio poter ridurre e molto i tempi di attesa al pronto soccorso”.

"Ci attendevamo che l'Assessore Spinelli ci rispondesse direttamente, anche se in collegamento, come successo ad un convegno tenutosi ieri, stante la sua indisposizione(a lei i nostri auguri di pronta guarigione)-afferma Giovanni Galli, Consigliere regionale della Lega e membro della Commissione Sanità-in merito ad una nostra interrogazione che chiedeva come fosse, almeno a nostro avviso, indispensabile adeguare la quota sanitaria a favore delle Rsa, mediante un naturale incremento rapportato al costo della vita." "Una misura di buonsenso-prosegue il Consigliere-ancora più necessaria in questo difficile contesto storico in cui, purtroppo, anche le Residenze sanitarie si stanno dibattendo quotidianamente." "Ci è giunta una risposta scritta-precisa l'esponente leghista-in cui si evidenzia l'impossibilità, o meglio, secondo noi, la non volontà di procedere in tal senso, appigliandosi a cavilli di vario tipo." "Nel classico ed odioso burocratichese -sottolinea il rappresentante della Lega- si rispedisce al mittente la nostra proposta, rimandando la palla all'Asl Toscana Centro in merito ad un contenzioso giudiziario sul tema; in pratica, la Regione Toscana si comporta come un novello Ponzio Pilato..." "Insomma-conclude Giovanni Galli-siamo obiettivamente stufi di vedere come le Rsa vengano trattate dall'Assessorato competente; ricordiamo che si tratta di strutture che ospitano persone anziane, quindi fragili che meritano una doverosa attenzione e concreto sostegno da parte delle Istituzioni.

Gli operatori fanno il possibile per fornire la massima assistenza ai ricoverati; non ci sembra, invece, che l'Assessore Spinelli stia facendo, ahimè, altrettanto..."

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