Il sistema sanitario toscano ha chiuso il 2014 con un avanzo di amministrazione di 45 milioni di euro e da alcuni anni ha provveduto, unica realtà in Italia, a certificare i bilanci delle proprie aziende sanitarie in modo tale che non sarà più possibile un caso come quello della Asl di Massa, visto che eventuali buchi di bilancio potranno essere individuati nel corso della procedura di certificazione. E' quanto ha detto il presidente della Regione Toscana al termine della visita che ha compiuto ieri mattina all'ospedale Santo Stefano di Prato, accompagnando il senatore ex sindaco di Aulla e Villafranca in Lunigiana, alla presenza dell'assessore regionale al diritto alla salute, della direttrice della Asl 4 e dei vertici aziendali. Commentando i giudizi positivi espressi dal senatore, il presidente ha osservato che quelli fatti da avversari politici valgono di più e lo ha invitato a mettere la stessa passione con cui si è dedicato a spulciare i bilanci della sanità toscana per ottenere che anche le altre Regioni certifichino i bilanci delle loro Asl, così come sta facendo la Toscana.
A suo giudizio sarebbe una garanzia sia verso i cittadini e i pazienti, sia verso il sistema sanitario nazionale, che aiuterebbe ad individuare le regioni virtuose e quelle che invece ancora non lo sono. Parlando della sanità pratese, il presidente ha detto che niente e nessuno in sanità è perfetto ma che, anche grazie al nuovo ospedale, la nostra sanità è sicuramente migliorata e che adesso deve essere abbattuto il muro che esiste tra ospedale e territorio. Venendo al problema delle liste d'attesa, il governatore ha annunciato l'intenzione di estendere al resto della Toscana la sperimentazione avviata a Pisa e che in quella realtà ha dato risultati positivi nell'abbattimento dei tempi, ovvero l'affidamento ai medici di famiglia della prenotazione diretta delle varie prestazioni per i pazienti, superando il filtro oggi rappresentato dal Cup (Centro unico di prenotazione). Infine, dopo aver annunciato che entro la fine dell'anno conta di inaugurare anche l'ospedale delle Apuane a Massa, così da chiudere il cerchio dei quattro nuovi presidi, il presidente ha confermato lo stanziamento regionale di 3,5 milioni di euro destinati all'attuazione del cosiddetto "Piano speciale per Prato" dedicato all'assistenza sanitaria sul territorio, un settore sui cui ha detto che occorre continuare a lavorare per colmare le attuali lacune.
Quattro assi per vincere la partita di una moderna assistenza sanitaria sul territorio pratese, abbattendo il muro che oggi esiste tra ospedale e territorio. E' il "poker" di provvedimenti che sono stati annunciati sabato mattina all'Ospedale Santo Stefano di Prato dal presidente della Regione Toscana, dall'assessore regionale al diritto alla salute e dalla direttrice generale della Asl 4. La Regione Toscana lo finanzierà con 3,5 milioni di euro, destinati in primo luogo a incrementare di almeno 40 rispetto alle attuali 590 le quote di ricovero degli anziani nelle RSA, le Residenze sanitarie assistenziali.
Una parte serviranno poi per raddoppiare (dagli attuali 12 a 24) i posti letto destinati alle cosiddette cure intermedie territoriali, ovvero all'assistenza non ospedaliera. Al terzo posto c'è la realizzazione delle case della salute, oggi assenti a Prato. Si sta valutando con il territorio l'attivazione da due a quattro strutture, metà collocate a Prato metà previste nel resto della provincia, attrezzate in modo da alleggerire l'attuale fortissima pressione sul presidio ospedaliero e di garantire un'assistenza più decentrata e diffusa. Il quarto degli assi portanti del Piano è il mantenimento e il potenziamento del progetto "Dopo l'ospedale meglio a casa", grazie al quale in 5 anni sono stati seguiti nelle proprie case circa 3.000 pazienti molti dei quali anziani.
Si punta dunque ad un incremento dei programmi personalizzati di assistenza domiciliare garantiti grazie ad equipe multidisciplinari composte da medici, fisioterapisti, infermieri e operatori socio sanitari. Dopo l'estate è infine prevista l'apertura dell'edicola presso il Santo Stefano, la cui gestione sarà affidata alla Cooperativa sociale sette più tre.
"Non è comprensibile se non addirittura offensivo per i toscani apprendere, ancora una volta, che il governatore uscente e ricandidato Enrico Rossi intende acquistare Villa Ragionieri a Sesto Fiorentino. Una struttura, non sfugge a nessuno, privata e di proprietà di Unipol - lo dichiara il candidato Tommaso Fattori commentando le affermazioni di Rossi in un'intervista sulla stampa locale - E così mentre si smantella la sanità toscana, accorpando e cancellando servizi essenziali per il cittadino, e così mentre le liste di attesa si allungano sempre più, Rossi ha come priorità - tanto da ribadirla - l'acquisto di un centro oncologico privato che ogni anno registra un deficit di 13 milioni di euro.
Bell'affare per la sanità toscana e per i cittadini.... Forse l'affare è per il Pd e Unipol (proprietaria dell'area ex Ligresti di Castello): ci viene il sospetto infatti - conclude Fattori - che la Regione acquisti da Unipol una struttura in perdita e in dismissione come Villa Ragionieri come forma di 'risarcimento' per gli interessi lesi e i diritti edificatori mancati di cui il gruppo assicurativo non potrà beneficiare a causa della nuova pista dell'aeroporto di Peretola".