“Scontato il voto a favore della delibera che “permuta con l’Arcidiocesi di Firenze aree verdi comunali nella zona di San Lorenzo a Greve”. Il provvedimento che prevede la cessione dell’area denominata “Campone” di proprietà pubblica, in cambio di tre aree verdi di proprietà dell’Arcidiocesi, lascia sgomenti gli abitanti della zona ed in particolare il Comitato di San Lorenzo a Greve.
Ripercorrendo la vicenda – spiegano però i consiglieri del Movimento 5 Stelle Roberto De Blasi e Lorenzo Masi con i consiglieri del Movimento 5 Stelle al Quartiere 4 Daniele Bellucci e Angelo Spensierato – si ricorda che era stato intrapreso un percorso di condivisione per giungere a una soluzione ideale finalizzata alla costruzione della nuova chiesa; tale processo si interruppe poco prima delle scorse elezioni prevedendo anche l’ipotesi di costruzione della nuova chiesa sull'area attualmente occupata dal campo sportivo di Ponte a Greve con lo spostamento dello stesso in un terreno attiguo di proprietà della curia”.
Bellucci fa notare che: “nel procedimento di valutazione non si è tenuto conto degli oneri necessari alla sistemazione delle aree verdi attualmente incolte e abbandonate che verranno cedute dalla curia, senza considerare – continua Daniele Bellucci – l’importanza rivestita da quel pezzo di verde (il Campone) ceduto in contropartita dal Comune, allestito con fondi pubblici che oggi costituisce un polmone verde da sempre vissuto e frequentato dagli abitanti della zona. Un’operazione sbilanciata dell’Amministrazione che va a favorire un privato a svantaggio del pubblico.
Approfondimenti
Dagli anni 2000 l’area su cui si intende costruire la nuova chiesa appartiene alla cittadinanza, il Comune ne divenne proprietario in occasione della convenzione edificatoria con il limitrofo centro commerciale di Ponte a Greve che cedette l’area in compensazione. Purtroppo su questo, né al Quartiere 4, né a Palazzo Vecchio l’amministrazione ha saputo rispondere con precisione e sono state carenti le spiegazioni date in merito”.
“Come sia possibile non aver potuto trovare un’alternativa più equilibrata per la costruzione della nuova chiesa?” si domanda il consigliere del Q4 Angelo Spensierato ricordando che: “il vicino complesso ex Lupi di Toscana avrebbe potuto offrire soluzioni più funzionali alla costruzione del nuovo luogo di culto, volerlo inserire nel progetto per il nuovo quartiere nascente avrebbe costituito la scelta giusta senza penalizzare gli abitanti della zona privandoli proprio di quell’area verde, semi attrezzata. La raccolta di centinaia di firme contro la decisione dell’amministrazione per ora non è stata sufficiente a distogliere dalla scelta errata rispetto all’interesse collettivo – continua Spensierato – un percorso che ha diviso piuttosto che unire. Il risultato è che gli abitanti sono scontenti anche perché fino al 2012 quell’area, secondo il PRG era destinata a verde pubblico”.
“La nascita di un nuovo luogo di culto dovrebbe unire, non essere divisiva come sta accadendo adesso” concludono i due consiglieri M5S al Quartiere 4.
“La ragione principale per cui abbiamo votato contrari, sia al consiglio di Quartiere 4, sia in Consiglio comunale, alla delibera che autorizzava la permuta di alcuni terreni della curia con una porzione del campone di proprietà del Comune di Firenze, risiede nel fatto che la particella 881 foglio 85 di circa 5000 mq appartenente ad un giardino attualmente di circa 1,5 ettari, è adiacente ai palazzi di via Fei, Puligo, Granacci, Tiziano, Naldini, zona che ha subito negli ultimi decenni una pesante urbanizzazione con un aumento consistente della popolazione e ha già subito nel corso degli anni una riduzione di superficie di verde pubblico in seguito alla sottrazione di alcune porzioni per la collocazione di un asilo, degli orti sociali e della case Erp.
Riteniamo che edificare circa mezzo ettaro del grande terreno adiacente al centro commerciale di Ponte a Greve sia un pesante aggravio dato che l’area sopra citata è già attrezzata a verde pubblico, con alberi piantati da tempo e attrezzature installate, è molto frequentata dai residenti della zona essendo l’unico grande spazio (superiore ad un ettaro) in zona (per ritrovare un’area di quelle dimensioni si deve per forza recarsi al parco dell’Argingrosso.
Il nostro non è un no alla chiesa, bensì un no a decimare ulteriormente quello spazio verde. Il sentito percorso partecipativo, portato avanti dai comitati, attraverso una sostanziosa raccolta di firme ha messo in luce un’altra area (fra le vie: Detti, delle case Nuove, Zazzeri e Bugiardini), che necessita una sostanziale riqualificazione sul piano ambientale, urbanistico e della viabilità, nella quale potrebbe trovare un’efficace collocazione la nuova chiesa con il centro culturale e parrocchiale; e proprio su questo punto abbiamo presentato un ordine del giorno”. Queste le dichiarazioni del capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Vecchio Alessandro Draghi con Leonardo Masi, capogruppo del partito al Q4.
“Durante lo svolgimento del dibattito ho ricordato - conclude Draghi - la necessità che fossero verificati eventuali contaminazioni del terreno di cui il Comune andrebbe ad entrare in possesso, essendo affianco di un’area artigianale che potrebbe negli anni avere prodotto inquinamento”.