L'Arcidiocesi di Firenze intende costruire un nuovo luogo di culto su un terreno pianeggiante situato a sud ovest di Firenze al confine con Scandicci. Ma i residenti del quartiere 4 avevano richiesto al Comune di valorizzare quell'area verde, una delle poche nella zona di Ponte a Greve. Invece la diocesi è stata autorizzata addirittura ad abbattere 20 alberi ad alto fusto per edificarci sopra la chiesa.
“Una nuova edificazione, anche se per un luogo di culto, al posto di un giardino? Una scelta sbagliata e portata avanti male. Oggi abbiamo provato a bloccare la votazione in Consiglio comunale, sollevando un rilievo tecnico di non poco conto; le prescrizioni previste non potevano essere inserite a norma di legge. Le aree cedute al Comune – spiegano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi di sinistra Progetto Comune in Consiglio comunale con Filippo Zolesi di Sinistra Progetto Comune al Quartiere 4 e Manuela Giorgetti Fialdini di Sinistra Italiana – non possono essere attrezzate dalla Diocesi, in sintesi.
L’Amministrazione ha scelto di procedere comunque, ma resta tutta la questione politica di un intervento che ignora totalmente la volontà della cittadinanza residente. Non ci si può limitare a dire che da tanti anni il governo locale brancola nel buio, senza soluzioni. Bocciato l’emendamento con cui chiedevamo di vincolare il passaggio alla realizzazione di un'area a verde pubblico a spese dell'Arcidiocesi di Firenze. Stessa sorte per la richiesta di verificare che i terreni acquisiti dal Comune siano privi di sostanze contaminanti, a spese dell'attuale proprietà. Non sappiamo quale sia l’utilità per la cittadinanza in questa operazione. Temiamo che la risposta sia: “non sapevamo che altro fare, tanto valeva fare una chiesa sottraendo la speranza di un'area verde nella zona”.
Approfondimenti
Grottesco l’ordine del giorno del Partito Democratico – concludono Bundu, Palagi, Zolesi e Giorgetti Fialdini – che chiede di avviare un nuovo percorso di partecipazione: per chi governa la città conta solo la comunità parrocchiale, ignorando il resto della cittadinanza? Per non parlare della surreale scelta di bocciare tutti i nostri emendamenti e accogliere alcune (poche) delle nostre richieste come ordine del giorno, che poi la Giunta potrà ignorare”.