"'Salvini appeso'. Stiano tranquilli questi 'democratici' vigliacchi che non mi faccio spaventare dalle loro minacce! Non si molla". Lo scrive su Titter Matteo Salvini commentando una scritta apparsa su un ponte a Firenze, il ponte Giorgio Spini nei pressi di via dello Statuto.
Il sindaco Dario Nardella stigmatizza gli autori: “Firenze condanna con forza la scritta apparsa sulla spalletta trasparente del ponte Giorgio Spini contro il ministro dell’Interno Salvini. Non condivido le sue politiche, ma questa frase contro un ministro della Repubblica è vergognosa”, dice il primo cittadino sulla frase ‘Salvini appeso’ apparsa sulla spalletta trasparente del ponte Giorgio Spini, che collega i viali di circonvallazione con via dello Statuto, nei pressi della fermata Strozzi-Fallaci della tramvia.
“L’odio è un sentimento che non appartiene alla nostra comunità - ha continuato Nardella -, che nella storia si è sempre distinta per il grande spirito solidale, schierandosi dalla parte dei più deboli. Siamo a favore del confronto civile e non tolleriamo gesti e linguaggi violenti, verso nessuno". "Spero che gli autori vengano identificati il prima possibile”, ha concluso Nardella.
Sulla questione interviene anche il Vicepresidente del consiglio comunale di Firenze, Emanuele Cocollini, che afferma: "Le scritte apparse nella serata di ieri sono un atto inqualificabile e pericoloso. In uno Stato democratico il dissenso politico è sempre legittimo, ma non è ammissibile che vengano utilizzate scritte o azioni che incitano all’odio e alla violenza. La vergognosa scritta apparsa a Firenze contro il Ministro Salvini va condannata fermamente. E’ dovere delle istituzioni arginare l’ondata di odio, irresponsabilmente alimentata da alcune parti politiche. In passato abbiamo troppo sofferto per le conseguenze dell’odio ideologico, cerchiamo di non ripetere quegli errori. Bene ha fatto quindi il Sindaco Nardella a condannare l’episodio. Mi auguro che i responsabili vengano raggiunti dalla giustizia".
Mentre il ministro dell'Interno attacca i "vigliacchi", il governatore toscano Enrico Rossi non perde occasione per metterlo in cattiva luce. "Le amicizie di Matteo Salvini. In che mani è finita l'Italia? La questura di Milano ha sequestrato a Luca Lucci una casa e altri beni per il valore di un milione, in quanto legato al traffico di droga e alla criminalità organizzata. Un delinquente, pericoloso e violento, noto per i suoi precedenti che scambia tenerezze e pubbliche effusioni con un ministro della Repubblica". Lo afferma, in un post su Facebook, il presidente della Toscana, Enrico Rossi. Aveva fatto discutere nei mesi scorsi la stretta di mano e la foto del capo della tifoseria del Milan col ministro dell'Interno, Matteo Salvini, alla festa degli ultras rossoneri allo stadio.