Firenze, 6-6-2023 - Il sistema sanitario è prossimo al collasso dopo oltre un decennio di definanziamento, chiusure di reparti, posti letto e servizi. Lo testimoniano le lunghe liste d’attesa, che costringono migliaia di persone a rivolgersi ai privati, mentre chi non può permetterselo, rinuncia sempre di più a curarsi.
Per questi motivi - nell’ambito di un’iniziativa più ampia a livello nazionale - le rappresentanze dei dirigenti medici, veterinari e sanitari, hanno organizzato per il 15 giugno (dalle ore 14:00) una manifestazione in piazza Duomo a Firenze davanti alla presidenza della Regione al numero 10. E alle ore 15,45 incontro al Teatro della Compagnia in via Cavour 50/Rosso.
"Siamo l’unico Paese tra quelli avanzati a ridurre il finanziamento del Sistema Sanitario: spendiamo quasi la metà della Germania, un terzo in meno di Francia e Inghilterra, nonostante l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle cronicità. Anche in Toscana, per la progressiva riduzione degli organici, il personale è costretto a turni massacranti e obbligato a spostarsi da un ospedale all’altro per coprire i servizi: le condizioni di lavoro sono ormai insostenibili e tanti operatori pensano di dimettersi.
La pandemia evidentemente non ci ha insegnato nulla e noi ci sentiamo traditi dalla falsa retorica degli eroi -affermano in un documento comune Anaao Assomed, Cimo-Fesmed, Aaroi - Emac, Fassid, Cgil Medici e dirigenti Ssn, Federazione veterinari e medici, Uil Fpl sanità, Cisl Medici- La realtà quotidiana continua ad essere fatta da tetti di spesa del personale fermi al 2004 e una salute pubblica che continua ad essere considerata una spesa e non un investimento e un segno di civiltà.
Chiediamo l’appoggio dei cittadini alla nostra mobilitazione. I tagli colpiscono noi quanto loro e non accetteremo oltre di essere insultati e aggrediti per carenze di cui non abbiamo responsabilità. Non ci sono più medici di Pronto Soccorso e per sostenere il servizio, verranno sostituiti dai medici di reparti già in sofferenza e privi di competenze specifiche, che così verranno sottratti ai loro compiti assistenziali. Nella nostra regione interi reparti di ospedali periferici si sostengono con medici costretti a spostarsi da altri ospedali distanti decine di chilometri, con grosso pregiudizio della qualità e sicurezza delle cure".
Approfondimenti
“Un impegno forte da chiedere al Governo riguarda la sanità pubblica, va tutelata e rafforzata. Sostenere chi lavora nella sanità è fondamentale per questo dobbiamo schierarci dalla parte di chi ogni giorno è impegnato a difesa della salute della comunità, con tutto il comparto. Quello che possiamo fare è proseguire su azioni già ben intraprese come la valorizzazione delle case di comunità, la creazione di sempre più reti tra professionisti della sanità. Servono più risorse, la pandemia ci ha insegnato quanto sia cruciale investire in sanità e non possiamo permetterci di tornare indietro, questo il Governo deve averlo chiaro e non ci stancheremo di ripeterlo.
Per una sanità equa e universale servono risorse, tutela di chi vi lavora, attenzione alle strutture. È urgente venire incontro alle richieste degli operatori rivalutando i trattamenti economici di tutto il personale e condurre una battaglia per tutti gli operatori del comparto, a ogni livello, ognuno tassello indispensabile della rete. Fondamentale è potenziare la medicina territoriale case di comunità e ospedali di comunità, strumenti strategici per garantire servizi di prossimità, rafforzare l’assistenza domiciliare per venire incontro a pazienti fragili e cronici, lavorare ancora sul digitale per favorire un’interazione tra i vari sistemi sanitari che possono collaborare meglio nella gestione delle problematiche di salute.
In questo senso la mobilitazione indetta dalle principali sigle sindacali del comparto è un momento importante in cui dobbiamo far sentire la nostra vicinanza a tutti loro" Così Nicola Armentano, coordinatore della conferenza sulla sanità dell’area fiorentina.
“Non ci sorprende l’allarme lanciato da Cittadinanza Attiva in merito al problema delle liste d’attesa visto che è da almeno un anno che quotidianamente riceviamo segnalazioni dai cittadini che non riescono a prenotare in tempi adeguati visite e operazioni. Dal rapporto risulta che la Regione Toscana sia l’ultima del centro-Nord per lo smaltimento delle liste d’attesa. Che cosa fanno in più le altre Regioni rispetto alla nostra? L’assessore Bezzini e il governatore Giani si sono confrontati con i loro omologhi delle altre Regioni del centro-Nord oppure si sono limitati a chiedere maggiori risorse a Roma?
Noi non abbiamo la soluzione in tasca, ma l’allarme lanciato da Cittadinanza Attiva merita di essere ascoltato. Abbiamo depositato una interrogazione urgente in Consiglio regionale per sapere se quanto denunciato dall’associazione risulti anche alla Regione e quale sono le azioni che intendono prendere assessore alla sanità e governatore. A gennaio la Toscana aveva speso appena 4 milioni di euro dei 26 erogati dal Governo Conte per migliorare l'efficientamento del sistema di prenotazione e per accorciare le liste. Oggi a che punto siamo? In che modo sono state investite le risorse del Governo? Queste sono altre domande che rivolgiamo a Bezzini e Giani nella nostra interrogazione.
Ci chiediamo inoltre se la nostra Regione abbia corretto il metodo di conteggio delle richieste sulla scorta delle evidenze della Corte dei Conti. Ricordiamo che la Corte, e non noi di Fratelli d’Italia, aveva scritto nero su bianco che i dati sulla gestione delle liste d’attesa sarebbero stati artefatti al fine di sottostimare le richieste e conseguentemente esaltare le risposte. La Regione ha fatto i necessari correttivi?” dichiara Diego Petrucci, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Sanità.
"Trovo assurdo e grave che non ci siano disponibilità a Firenze e in tutta l'area fiorentina, per prenotare tramite il Cup una tomografia ottica a radiazione coerente. L'unica disponibilità, entro i tre mesi, per prenotare questo tipo di prestazione, che fornisce delle immagini ad elevata risoluzione di scansioni a strati tomografiche della cornea, della parte centrale della retina e della testa del nervo ottico, è nel Comune di Greve in Chianti. Regione e Asl ci spieghino per quali ragioni si verifica questo grave disservizio". È quanto chiede il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, che ha presentato sul tema un'interrogazione.
"Si tratta di un esame non invasivo - sottolinea Stella - ma importantissimo per prevenire gravi patologie come malattie della cornea, della retina e del nervo ottico, la degenerazione maculare senile e giovanile, il distacco della retina e molte altre. La situazione non è migliore neppure se si estende la ricerca delle disponibilità non solo all’area fiorentina, ma anche al resto della provincia e il primo posto libero più vicino al Comune di Firenze, risulta essere appunto a Greve in Chianti, cioè a 50 minuti di auto e 40 km di distanza dalla città. Per questo chiediamo alla Giunta regionale quali sono le zone geografiche e i tempi di attesa per effettuare una Oct in convenzione, nei presidi sanitari della provincia di Firenze e del Comune di Firenze".