Firenze –Ore 7.30, binario 10 della Stazione di Santa Maria Novella, il fischio del capostazione segnala la partenza del primo Treno dei lettori toscani diretti al Salone Internazionale del Libro di Torino.
Sono cinquecento i passeggeri lettori che, con una corsa alla prenotazione che ha fatto il tutto esaurito in 12 ore, sono riusciti a conquistarsi un posto gratuito su una delle sette carrozze del treno speciale, un pacchetto messo a disposizione dalla Giunta e dal Consiglio regionale (450 posti) e da Unicoop Firenze (50 posti per giovani dai 18 ai 30 anni, nell’ambito del progetto ‘Under 30).
Molte donne, uomini, tanti giovani e diverse famiglie con bambini. La passeggera più giovane, Frida, due anni e mezzo, è sul treno con la mamma e il babbo e spera di trovare tanti libri da farsi leggere prima di addormentarsi.
“Siamo emozionati – raccontano Andrea e Eleonora, coppia di fidanzati appassionati lettori – era da tempo che volevamo andare al Salone di Torino a finalmente ci siamo riusciti grazie a questa opportunità, siamo orgogliosi di vivere in Toscana e avere una Regione che organizza iniziative come questa”.
La presidente della commissione cultura del Consiglio regionale ha sottolineato il significato politico, culturale e sociale del “concreto” messaggio che la Toscana invia oggi al Salone di Torino col treno dei lettori. Iniziativa che ha riscosso un successo straordinario tra i cittadini e i giovani toscani, resa possibile dalla sinergia tra Regione, Unicoop, associazione Wimbledon Aps e agenzia Dieci. La Toscana, aggiunge la presidente, ha incoraggiato la partecipazione al Salone di decine di piccoli e medi editori, accanto a realtà con tradizioni più consolidate, restituendo la vivacità del panorama letterario e librario toscano: editori, autrici, autori, fiere, progetti nelle scuole, rassegne, festival e premi. C’è in questo insieme di scelte politiche e istituzionali la volontà di sostenere la diffusione della lettura come strumento di conoscenza e pratica di cittadinanza.
In tantissimi, appena preso posto sul treno, hanno estratto dalla borsa il loro libro. I gusti dei lettori toscani? I romanzi, sia classici che contemporanei, ma anche molta saggistica su attualità e storia.
Il viaggio prosegue con approfondimenti su alcune realtà letterarie, festival e fiere della Regione Toscana, tra cui La città dei lettori, Testo, Pisa Book Festival, I colori del libro, Orbetello Book Prize, Premio Gregor Von Rezzori.
“E’ emozionante – dice Massimo, lettore esperto – A me che piace tanto viaggiare, essere su questo treno diretto al Salone del libro, che regala a sua volta viaggi attraverso le pagine, è un’esperienza e una fortuna, perché tra l’altro ho avuto la possibilità di partecipare a un’iniziativa unica, la prima, in Italia”.
Arrivo alle 10.20, con 16 minuti in anticipo. Il Salone aspetta i suoi lettori e lo stand della Regione intitolato “Toscana da leggere” quest’anno tre volte più ampio delle precedenti edizioni, sarà un vivacissimo punto di incontro, iniziative, letture e riflessioni sotto il messaggio: “leggere liberi, leggere tutti”.
Momento di confronto e dialogo allo stand della Toscana questo pomeriggio. La presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale ha partecipato al panel ‘Leggere, sentire, vivere. Per una filosofia dell’educazione e una scienza della lettura’ e ha ribadito l’importanza della lettura come strategica per la crescita personale fin da bambini.
Non a caso la Toscana, già nella scorsa edizione del Salone, ha lanciato l’iniziativa di dedicare almeno 15 minuti di lettura libera nelle scuole, poi tradotta in una proposta di legge (leggere liberi di iniziativa della presidente della Commissione) approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa e inviata al Parlamento perché questa buona pratica sia adottata in tutta Italia.
Il valore di quella iniziativa, oggi più che mai concreta, ha trovato spazio nel panel del pomeriggio confermando il valore sociale, culturale e formativo della lettura. Leggere deve insomma diventare una abitudine sociale quotidiana perché insegna ad evolversi, ad ascoltare e comprendere opinioni diverse dalle proprie, ad essere critici pur rimanendo obiettivi.
Sempre nel pomeriggio, tra le tante iniziative in programma, di rilievo quella organizzata da Firenze University Press e USiena Press con la presentazione del libro "Con assoluta sincerità. Il lavoro editoriale di Natalia Ginzburg (1943-1952)". L’autrice Giulia Bassi ha dialogato con Niccolò Scaffai, professore ordinario di letteratura italiana contemporanea all’Università di Siena.
Il libro ricostruisce il lavoro di Natalia Ginzburg nella redazione della casa editrice Einaudi, attraverso lo studio di documenti dell’Archivio Einaudi di Torino e del Fondo Silvio Micheli dell’Archivio del Novecento della “Sapienza” (Roma). Si è voluto delineare l’eccezionalità del suo caso nella storia dell’editoria italiana: nel secondo dopoguerra, infatti, Natalia Ginzburg è stata l’unica donna a far parte della redazione einaudiana; ha avuto la responsabilità delle principali collane di narrativa italiana e straniera, seguendo i testi nelle loro diverse fasi editoriali e mantenendo i rapporti con autori e traduttori; ha coordinato importanti progetti come la prima edizione italiana della Recherche di Proust.
Ricostruendo le diverse fasi del lavoro di Ginzburg in redazione e i libri da lei seguiti, si è voluto riportare alla luce il suo contributo decisivo alla cultura del Novecento, mai studiato prima attraverso un’analisi sistematica dei documenti archivistici.
Soddisfatta la capo di Gabinetto che si è dichiarata felice di vedere lo stand della Regione Toscana così popolato e vivace con tante persone arrivate a Torino anche grazie alla bellissima iniziativa del Treno dei lettori che, ha detto, è sicuramente un’esperienza da ripetere e far crescere. La Toscana delle Donne, ha poi aggiunto, è sbarcata al Salone con un progetto, Animae Loci, che dà la possibilità di parlare e confrontarsi con tante scrittrici donne, tra letteratura e parità di genere, tra tematiche delle donne ma anche sulla pace, il dialogo su cui molto c’è da dire e sul quale le donne hanno e possono avere un ruolo importante.
Sono intervenute Veronica Galletta, autrice di Pelleossa (minimumfax,) Alessandra Minello e Tommaso Nannicini, autori di Genitori alla pari. Tempo, lavoro, libertà (Feltrinelli), Denata Ndreca, con il suo Fiori dei Balcani (Besa editrice), Lorenza Pieri, autrice di Volevo un regno più grande. Niki de Saint Phalle (Electa), Silena Santoni, con il suo La mia creatura (Giunti) e Nicoletta Verna, con I giorni di vetro (Einaudi). Con loro, l’intervento di Rondine Cittadella della Pace con Elena Girolimoni, Yahel Halfon e Monica Degl’Innocenti (esperta in diritti umani) e Cinzia Zanfini, libraia e operatrice culturale.
“Animae loci, nato tre anni fa, quest’anno è di nuovo a Torino con la Toscana delle donne per presentare scrittrici e artiste legate a tanti mondi – spiega Stefania Costa dell’associazione La Nottola di Minerva – si è parlato di Resistenza, di lavoro, di pace e di inclusione, ma anche di mare e di terra toscana, e poi della Cittadella della Pace di Rondine che ha portato le esperienza e i libri di scrittrici che hanno lavorato per Rondine lasciando contributi importanti che ci aiutano a comprendere il valore della convivenza e della pace tra paesi e realtà che sono in conflitto”.
Animae loci nasce dall’idea di costruire un cammino con cui abitare artisticamente luoghi unici grazie agli incontri con scrittori, poeti, artisti, attori, musicisti di fama nazionale e internazionale, e coinvolgendo la comunità che li abita. Propone e organizza iniziative che raccontano al pubblico, in modo inedito e coinvolgente, il viaggio personale e il riflesso tra territorio circostante e paesaggio interiore.
“Percorrendo idealmente la Via Francigena, partendo dal Piemonte, l’auspicio è di arrivare fino al Lazio – spiega Stefania Costa - Al momento il percorso si è fermato in Toscana ma contiamo di coinvolgere il prossimo anno anche Roma. Le tappe del viaggio sono costruite dagli autori che interpretano la realtà in modo inconsueto, mai banale, come sono gli incontri di Animae loci, un incrocio di visioni legate al contemporaneo, che promuove la lettura con modalità non convenzionali, performances letterarie e sonore alla riscoperta dei luoghi dell’anima.
Lo spiegherà bene lunedì al Salone anche il maestro Michelangelo Pistoletto, che si è definito “artista a responsabilità illimitata”, nell’incontro dal titolo: “L’anima tecnologica e la memoria di sé” in cui mostrerà come sia possibile leggere il contemporaneo attraverso l’anima tecnologica e la memoria di sé che, grazie alla tecnologia, può arricchirsi e costruirsi”.