Firenze, 27 gennaio 2021- Sabato 30 gennaio si aprono ufficialmente i saldi invernali 2021. Secondo le stime della Confcommercio, i toscani che decideranno di fare acquisti a prezzi scontati hanno messo da parte circa 115 euro a testa per l’occasione. Poco più della media nazionale, ferma a 110, ma molto al di sotto di quelle 160 euro spese un anno fa in occasione dei saldi invernali 2020.
“Questi mesi di pandemia hanno inciso profondamente non solo sul potere di acquisto delle famiglie, ma anche sullo stile di vita e di consumo”, sottolinea la presidente di Federmoda Confcommercio Toscana Grassini, “tra smartworking, assenza di occasioni sociali, feste e cerimonie, c’è stato un crollo nelle motivazioni che spingono a rinnovare il guardaroba. E il nostro comparto, che già veniva da anni difficili, ne è uscito in ginocchio. Da qui, l’extrema ratio di agire sulla leva del prezzo per smuovere un po’ il mercato.
Ma abbiamo i magazzini pieni e veniamo ormai da tre stagioni nelle quali abbiamo soltanto contratto debiti”. Le percentuali di sconto dei saldi invernali 2021 saranno da subito molto alte (dal 40% in su), visto che quest’anno la Regione Toscana ha permesso ai negozianti di effettuare promozioni già nel mese precedente all’avvio dei saldi, quando un tempo era vietato. “Una flessibilità che – nelle intenzioni della Regione e come chiesto dalle associazioni di categoria – doveva aiutare le imprese ad incentivare gli acquisti e commercializzare l’invenduto.
Sono mesi ormai che vendiamo a prezzi scontati, ma è una politica commerciale che non può durare a lungo”, dice la presidente di Federmoda Toscana, “poi ha ridotto molto quel clima di attesa che accompagnava l’inizio dei saldi, anche se non sono pochi i toscani che aspettano la data del 30 per avere sconti ancora più consistenti rispetto a quelli che sono già nelle vetrine”. Tra i capi più ricercati ci saranno quelli all’insegna di comodità e praticità: su tutti sneaker, maglioni, giubbotti.
In generale, secondo l’indagine della Confcommercio Toscana almeno sei famiglie su dieci parteciperanno ai saldi (992.400 sul complesso di 1.654.000 famiglie residenti), spendendo ciascuna circa 264,5 euro per un totale di oltre 262milioni di euro. Ovvero, oltre 100 milioni in meno rispetto allo scorso anno. “Numeri che evidenziano la crisi del settore moda, tra i più colpiti dalla crisi: le 23mila toscane stanno uscendo da quest’anno difficile con le ossa rotte e un volume d’affari più basso di percentuali a due cifre: solo a fine anno, si va da una media del -70% di novembre al -40% di dicembre.
Purtroppo, con la Toscana rossa fino all’8 dicembre, anche lo shopping natalizio è stato frenato. E sentiamo molto la mancanza dei turisti, che nel capo di abbigliamento o calzature hanno sempre visto un souvenir molto apprezzato”. “La voglia di reagire c’è ed è forte”, sottolinea Federica Grassini, “puntiamo a cambiare l’offerta, a trovare nuovi canali di vendita sfruttando web e social. Ma senza aiuti adeguati rischiamo un collasso.
Ecco perché abbiamo chiesto al Governo una serie di provvedimenti a sostegno del settore moda, come la detassazione delle scorte di magazzino, un taglio degli affitti, la sospensione fino alla fine dell’anno dell’incasso dei titoli di credito e contributi a fondo perduto per recuperare almeno in parte la perdita di fatturato”. Per quanto riguarda i saldi, la presidente di Federmoda Toscana ci tiene a ribadire che “sono un volano d'affari importante e soprattutto un'opportunità per i consumatori che possono acquistare i prodotti tanto desiderati a prezzi ribassati.
Ai negozi servono per incassare la liquidità necessaria a pagare tasse, dipendenti, fornitori, affitti, costi fissi e utenze, ma anche a far fronte agli investimenti necessari agli ordinativi delle nuove collezioni. Tuttavia, non rappresentano certo un momento di sviluppo perché erodono marginalità. Per questo Federazione Moda Italia-Confcommercio pone un problema di concorrenza e di democrazia economica rispetto alle politiche commerciali dei colossi del web che ottengono grandi ricavi nel nostro Paese pagando tasse bassissime.
Occorre una web tax per poter operare sullo stesso mercato a parità di regole”.
Saldi al via anche per gli acquisti dei prodotti tipici del territorio offerti con sconti che possono arrivare fino al 30%: dalla carne al pesce fino a pane, pizza, dolci, specialità toscane e piatti della tradizione. Il piano terra dello Storico Mercato Centrale non solo ha deciso di bloccare i prezzi per tutto l'anno in modo da permettere anche alle persone colpite dalla crisi da coronavirus di poter portare a casa una spesa a Km0 e di qualità, ma ha deciso di fare di più: di offrire ogni settimana cinque prodotti sottocosto. Il volantino delle offerte sarà pubblicato ogni sabato, a partire dal 30 gennaio, sulla pagina Facebook Storico Mercato Centrale Firenze e gli articoli sottocosto saranno identificati tramite il cartellino 'sconto social'.
“I produttori sono in difficoltà, i ristoranti hanno chiuso e le nostre botteghe, che si riforniscono da fattorie, campagne e allevamenti del territorio, per via delle limitazioni che riguardano la mobilità, vendono meno – spiega Massimo Manetti, presidente del Consorzio dello Storico Mercato Centrale -. Ci auguriamo, con questo mese di sconti, di sensibilizzare i fiorentini e di riportarli a fare la spesa in centro, a vivere i piccoli negozi e le botteghe”. Le restrizioni dettate dall'emergenza sanitaria, infatti, si sono tradotte in mancati consumi e in una crisi dell’intera filiera agroalimentare, le cui aziende hanno perso moltissime vendite di olio, vino, carne, verdura e tanto altro.
“Tanti produttori sono in ginocchio – riprende Manetti - e noi vogliamo dare il nostro contributo: abbiamo confermato tutti gli ordini e stiamo cercando di incentivare le vendite. Con questi 30 giorni di sconti vogliamo difendere il Km0 e offrire ai fiorentini un'occasione reale di risparmio".
CNA TOSCANA. La partenza dei saldi in Toscana può rappresentare una boccata d’ossigeno per i commercianti e gli artigiani, ma purtroppo non li metterà al riparo da un importante calo delle vendite. A dirlo è CNA Toscana, che stima una riduzione della spesa media, da parte delle famiglie, nell’ordine del 30-40%, conseguente ad una contrazione del potere di acquisto. “La speranza principale è che la Toscana possa restare in zona gialla - spiega Luca Tonini, presidente di CNA Toscana - in questo modo si favoriranno gli acquisti, che comunque non saranno dello stesso tenore di quelli dello scorso anno.
I saldi possono rappresentare un’occasione per dare impulso alle vendite, anche se, rispetto allo stesso periodo del 2020, ci aspettiamo una diminuzione delle spese, da parte delle famiglie, nell’ordine del 30-40%. Se l’anno scorso ogni famiglia aveva speso infatti tra i 300 ed i 400 euro, nel periodo delle promozioni, adesso dovremo attenderci verosimilmente una contrazione, dovuta all’impatto della pandemia e al cambiamento degli stili di vita e delle propensioni al consumo, che portano le famiglie a risparmiare il più possibile su beni non ritenuti di prima necessità”.