In un periodo in cui il ‘non acquisto’ rappresenta una condizione di dura realtà per tante famiglie dedicarvi una giornata apposita può apparire quasi una provocazione.
In realtà proprio la crisi strutturale che ghermisce da anni l’intero sistema dell’economia mondiale rappresenta uno stimolo a guardare oltre un modello di sviluppo fondato sul presupposto, rivelatosi fallimentare, di una crescita continua ed esponenziale dei consumi, per andare invece alla ricerca di uno stile di vita dove la consapevolezza e la scelta razionale possano prendere il sopravvento sulla suggestione psicologica e sui meccanismi compulsivi.Non è dunque un caso che questa manifestazione internazionale tragga origine dal cuore stesso dell’economia occidentale, da quel Nord-America che da solo consuma le risorse di metà del pianeta.
La Giornata del Non Acquisto, in inglese Buy Nothing Day, nasce infatti nel 1992 e si svolge alla fine di novembre, dopo la giornata del ringraziamento, il Thanks Giving Day, in corrispondenza del periodo in cui negli Stati Uniti si registra un eccezionale picco dei consumi. Si tratta dunque di un’iniziativa che si caratterizza fin dall’inizio come una riflessione sulla sobrietà a cui si è indotti dopo essersi presi una sbornia.La manifestazione di quest’anno, in programma sabato 29 novembre, dalle 10 alle 19, nello spazio delle Murate, è centrata sull’economia della condivisione e sulla riduzione dei rifiuti (è in corso la settimana europea dedicata proprio a questo problema cruciale).Programma della ‘Giornata del Non Acquisto’ 2014ore 10, passeggiata Migranda, con una Firenze insolita vista con gli occhi dei nuovi cittadini immigrati (prenotazione al numero 055.3220895);ore 15-19, presentazione di un progetto di economia solidale destinato a residenti e operatori commerciali del rione di Sant’Ambrogio; mostra di foto sulle situazioni di degrado; mostra d’arte realizzata con materiale di recupero; mercatino di scambio di vestiti e oggetti usati; laboratori (riparazione e riciclaggio di oggetti domestici e di uso corrente, riparazione di biciclette, riutilizzo di giocattoli, viaggio all’interno di un sacco di immondizia, ‘orto in bottiglia’ con coltivazione di erbe aromatiche, produzione di pasta fatta in casa);