Firenze, sabato 23 maggio 2015– “Faremo la più grande e bella riforma che sia mai stata fatta. E la faremo assieme ai medici e agli operatori sanitari della Toscana: sono loro i primi a sapere cosa si deve fare e come si deve cambiare. Caro Fattori e caro Giannarelli, la nostra politica riformatrice è il miglior modo per tutelare la sanità pubblica: chi ci dice che è peggiorata non sa di cosa parla e ci batterà la testa”. Così Enrico Rossi, presidente della Toscana e candidato alla rielezione, dal palco dello spazio Alfieri di Firenze, dove questa mattina ha partecipato a un'iniziativa del Partito Democratico con Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme costituzionali e per i rapporti con il Parlamento, Dario Nardella, sindaco di Firenze, e Dario Parrini, segretario del PD Toscana. “Qualcuno ci dice che oggi ci sono pericoli per la democrazia.
Ma siamo certi che la politica debole sia la risposta? Nel nostro DNA – ha proseguito Rossi – non c'è alcun cambiamento. Io sono figlio di una sinistra di governo, di una sinistra che cerca di fare cambiamenti tutti i giorni. E oggi abbiamo bisogno di fare le riforme, di agganciare la ripresa e di rafforzare il Partito Democratico”. “A volte – ha concluso Rossi – vedo che dentro il Partito Democratico ci sono polemiche o fughe in avanti.
È sbagliato, il paese ha bisogno delle riforme. E i nostri elettori ci chiedono di essere uniti”.
"Nel 2014 la Regione ha chiesto ad ogni contribuente toscano 344 euro per la sola addizionale Irpef, a dimostrazione di come sia ancora forte in Toscana il 'tassa e spendi' tanto caro alla sinistra e al Pd. Un sistema che impoverisce ogni toscano e affossa l'economia regionale. Si pensi che lo scorso anno i toscani hanno pagato, per l'addizionale Irpef, 742 milioni di euro. Le tasse ammontano in totale a circa 7 miliari di euro che sono totalmente a carico dei contribuenti: una pressione fiscale insostenibile".
Lo afferma il capolista di Forza Italia alle Regionali nel collegio Firenze 1, Marco Stella, capogruppo in Palazzo Vecchio."L'unica ricetta vincente è quella liberale di Silvio Berlusconi e del centrodestra - spiega Stella -. Perché meno tasse sulla famiglia significa rilanciare i consumi; meno tasse sulle imprese significa più produttività, e meno tasse sul lavoro significa più occupazione. In Toscana non è un caso che le imprese, soffocate dal fisco, chiudano".Quello che succede a livello locale, "è vero anche a livello nazionale - sottolinea l'esponente fiorentino di Fi -.
Il governo si appresta a tartassarci con 16 miliardi di nuove imposte. La sinistra ha messo le tasse dove i governi Berlusconi le hanno tolte, come sulla casa e sull'imposta di successione. Con noi al governo il peso della pressione fiscale era sotto il 40%, ora sopra il 43%. L'esecutivo nazionale tagli la spesa improduttiva e clientelare, invece di rifarsela con i pensionati, a cui verranno restituiti solo 2 dei 16 miliardi stabiliti dalla sentenza della Corte Costituzionale, sentenza che è stata clamorosamente aggirata".
"Politica riformatrice, bella riforma, tutelare la sanità pubblica... Sembra proprio che Rossi abbia imparato la lezione di Renzi fatta di annunci, di bellezza e di pubblico solo a parole. Sotto il tappeto che i toscani alzeranno troveranno invece smantellamento e privatizzazione della sanità, accorpamenti e scomparsa di servizi essenziali. Se questo è riformare, noi del Sì siamo per tutelare: diritti, beni comuni e la verità". Così il candidato Tommaso Fattori replica all'intervento di Rossi dal palco dell'Alfieri di Firenze con la Ministra Boschi. "È davvero odioso sentirsi dire, come fanno di continuo Renzi sulla scuola e Rossi sulla sanità, che chi critica lo fa perché non ha capito: i cittadini, i lavoratori della scuola e della sanità non sono stupidi, se criticano è perché - conclude Fattori - conoscono le problematiche meglio degli amministratori Pd interessati più al salvadanaio che ai servizi".
“Enrico Rossi ha dimostrato in questi anni concretezza e vicinanza ai cittadini, ai lavoratori, alle imprese che investono e creano occupazione. È la persona più adatta a garantire altri cinque anni di buongoverno. È la persona più adatta a guidare con efficacia una nuova fase di impegno per l'equità e la crescita”. Questo l’incipit della Lettera Aperta scritta dal segretario regionale del Pd della Toscana Dario Parrini ai cittadini e alle cittadine toscani in vista del voto del 31 maggio prossimo nella quale si spiega l'importanza di andare alle urne e votare Pd ed Enrico Rossi. “I suoi avversari – continua Parrini nella lettera inviata con la newsletter a tutti gli iscritti ed elettori delle primarie – appaiono incapaci di proposte credibili: in generale non hanno idea di come si governa; in particolare non hanno idea di come si governa una regione.
Per tutti questi motivi Rossi e il Pd meritano nuovamente la fiducia dei toscani”. “Vi chiedo – scrive facendo un riferimento alla politica nazionale – un voto per il Pd anche per come stiamo governando l'Italia: corporazioni, lobbies e pezzi di vecchia politica stanno cercando in ogni modo di fermarci. Ciò nonostante noi andiamo avanti: con passione e caparbietà; con entusiasmo, anche se talvolta con fatica e con lacerazioni che ci fanno soffrire. Abbiamo realizzato molte più riforme noi in meno di un anno e mezzo di tutte quelle realizzate dai governi degli ultimi quindici anni.
Resta tantissimo da fare. E non c'è niente di facile. Eppure abbiamo tradotto in pratica propositi rimasti per tanto tempo sulla carta: detassazione del lavoro, incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato, sostegno alle imprese, riforma elettorale e del lavoro, prime letture della riforma costituzionale. "Solo nell'ultima settimana – ricorda il deputato e segretario regionale Dem – sono arrivate la legge sugli ecoreati e la legge anticorruzione che aumenta le pene e ripristina il reato di falso in bilancio; l'approvazione del decreto per il rimborso una tantum ai pensionati con redditi medio-bassi de-indicizzati nel 2012-13; l'approvazione in commissione della legge sull'omicidio stradale; l'approvazione in prima lettura della legge di riforma della scuola che stabilizza 160 mila docenti in due anni e mette qualche miliardo di euro in più in un settore che negli ultimi anni ha conosciuto solamente tagli". "Nel frattempo stiamo ponendo le premesse per altri provvedimenti di svolta.
Ne cito solo due: la legge sul conflitto d'interessi (attesa da vent'anni, sarà in aula alla Camera dal 22 giugno) e il cambiamento della legge Fornero per rendere più flessibile l'età pensionabile. Siamo fatti così: siamo l'unica diga alla politica che urla, fa demagogia, dice solo no e non combina niente. Ci piace la buona politica del fare: la nostra buona politica” conclude Parrini.
«Tempi d’attesa dimezzati entro il primo anno di mandato, e a vero regime nel secondo anno rispettando i tempi imposti dalle normative nazionali, ampliando l’orario di erogazione dei servizi con l’attuazione della mia stessa proposta di legge presentata nei mesi scorsi; abolizione del contributo da 10 euro per la digitalizzazione dei referti, abbattimento del 50% del ticket di pronto soccorso per i codici bianchi o azzurri; esenzioni associate alle patologie con libertà di scelta del farmaco e no a ulteriori quote di compartecipazione per malati cronici o patologie rare.
Lo farò, e lo farò anche a costo di innescare contenziosi col governo. Le coperture? Facile: taglio gli apparati». Eccola qui, la sanità modello Stefano Mugnai. Il candidato di Forza Italia alla presidenza della Regione Toscana ha presentato oggi le specifiche della sua piattaforma programmatica sulla sanità in una conferenza stampa in cui ha illustrato nel dettaglio tempi, modi e reperimento risorse per attuare i suoi obiettivi. E dunque ecco i primi obiettivi di Mugnai.
Innanzitutto le liste d’attesa: «Intendo dimezzare i tempi entro il primo anno di mandato, per poi entrare a regime nel secondo anno rispettando i tempi imposti dalle normative nazionali e anche regionali, per altro. Lo farò modificando il Piano regionale per il governo delleliste di attesa, ovvero la deliberazione 493 del giugno 2011, prevedendo un ampliamento delle attività dei servizi ambulatoriali e radiologici presenti negli ospedali, nelle case della salute e negli altri distretti aziendali nei giorni feriali dalle ore 20 alle ore 24, prefestivi e festivi.
Si tratta di una proposta di legge che già avevo depositato». Altro capitolo: i ticket. «Quello da 10 euro per la digitalizzazione dei referti sparirà in un balletto semplicemente per delibera. Fine di questo scempio. La digitalizzazione è una responsabilità del sistema sanitario, mica del cittadino. Poi: con me il ticket di pronto soccorso per i codici bianchi e azzurri, ovvero quelli meno gravi, avrà un tetto di 25 euro. Sarà cioè dimezzato, e non intendo toccare le esenzioni attualmente previste.
Quanto ai farmaci, contrasterò a costo di contenziosi col governo l’intenzione manifestata a livello nazionale di introdurre quote di compartecipazione a utenti oggi esenti per patologie croniche o rare: guai a questo accanimento, faccio le barricate. Infine – prosegue il candidato governatore di Forza Italia – voglio che le esenzioni siano associate alla patologia, non solo al farmaco. Voglio dire: la Regione non può decidere quale farmaco esentare per curare un paziente. Il cittadino, con il suo medico di riferimento, deve poter scegliere in libertà il farmaco più adatto».
Tutto molto bello, sì, ma i soldi? «Le coperture, tagliando gli apparati, sono davvero la difficoltà minore. Vi ricordo solo che uno dei primi frutti della riforma sanitaria di Rossi – espone Mugnai – fu il 7 aprile scorso la delibera 478 con cui la giunta prevedeva un impegno di spesa complessivo di 377.252,56 tra indennità ed eventuali rimborsi spese per i tre commissari d’area vasta da qui a dicembre. No, per dire: sono 125mila euro a testa circa in più a quanto già percepito. Ecco: parto da lì e giù a disboscare tra figure apicali e relative prebende per ridare aria al sistema e recuperare soldi per fare quello che invece voglio, ovvero dare risposte sanitarie alla gente».
Una delegazione della Democrazia Cristiana, composta da Pier Luigi Ghelarducci, segretario regionale e vicario nazionale, e Gabriella Strizzi, vice segretario nazionale, ha incontrato Giovanni Lamioni, candidato Presidente di "Passione per la Toscana", la lista dei Civici moderati e Popolari, presso la sede del Comitato elettorale di Pisa. Al centro dell'incontro il sostegno che lo "scudo crociato" intende portare a Lamioni e a alla Lista, aderendo agli obiettivi e condividendo i valori politici e culturali. All'incontro erano presenti, tra gli altri, Alessandro Galleschi ed Edda Giuberti, rispettivamente candidato sindaco e candidata capolista al Comune di Orciano Pisano.
Domenica 24 Maria Elena Boschi, insieme al Presidente Rossi e al segretario regionale Parrini, alle ore 16 sarà a Pisa all’Auditorium Centro Maccarrone con i candidati pisani al consiglio regionale e al sindaco Marco Filippeschi. Alle 18,30 tappa a Grosseto dove alla Sala Eden, Bastione Garibaldi - Via Mazzini, insieme a Enrico Rossi, Dario Parrini e i candidati locali al consiglio regionale concluderanno il tour elettorale.
A pochi giorni dal voto per l'elezione del Presidente della Regione ed il rinnovo del Consiglio regionale, il Partito Democratico di San Casciano prosegue la campagna elettorale a sostegno di Enrico Rossi mettendo a confronto tutti e sei i propri candidati di collegio sulle questioni più importanti del Governo regionale con particolare riferimento alle problematiche dell'area chiantigiana. Parteciperanno il Segretario Metropolitano Fabio Incatasciato, il Sindaco Massimiliano Pescini e i candidati Luciano Bartolini, Fiammetta Capirossi, Maria Grazia Esposito, Daniele Lorenzini, Stefano Prosperi, Serena Spinelli. L'appuntamento è per martedì 26 maggio alle 21:30 nella Sala della Cupola del Circolo ACLI di San Casciano.
Un terzo della popolazione carceraria gode del diritto di voto, essendo cittadina italiana e non essendo stata esclusa o sospesa da tale diritto per condanna. Il godimento di questo diritto non deve rimanere però sulla carta. Con queste argomentazioni, il garante dei diritti dei detenuti della Toscana, Franco Corleone, ha scritto una lettera al provveditore dell’amministrazione penitenziaria toscana, Carmelo Cantone, invitandolo ad adottare ogni iniziativa possibile affinché, in occasione delle elezioni regionali del 31 maggio, si facilitino le condizioni di voto nelle carceri toscane. Nella nota si evidenzia la mancanza di attuazione di misure concrete, da parte sia dell’amministrazione penitenziaria e che del ministero degli Interni, per permettere l’esercizio di questo diritto nelle carceri e la perseveranza da anni in scelte inadeguate, come la lunga e farraginosa procedura della dichiarazione della volontà di votare, che sottopone il diritto di voto alla trafila delle domande. Il garante raccomanda a Cantone di coinvolgere tutte le direzioni degli istituti in uno sforzo comune per dare attuazione ad un diritto fondamentale.