Stamani alla Sala Macconi di Palazzo Vecchio, il Maggiore Lanfranco DISIBIO, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze, ha restituito alla Dottoressa Carla De Ponti, Dirigente Servizio Sport del Comune e alla Dottoressa Simona Di Marco, Vice Direttrice del Museo Stibbert, in rappresentanza del Direttore Enrico Colle, armature e accessori di proprietà del Comitato del Calcio Storico Fiorentino e del citato ente espositivo, sottratti nel 2015, da un deposito comunale e recuperati a seguito di attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica fiorentina.
L’indagine è stata avviata, nel febbraio del 2016, a seguito di segnalazione della Direzione del Museo Stibbert, che aveva individuato, presso una casa d’aste ligure, in vendita il successivo 26 marzo, un corazza di Federico Stibbert della fine dell’800 e una gola ad incastro del ‘500, di proprietà dell’omonimo museo.I preliminari accertamenti hanno consento di appurare che gli oggetti museali erano stati affidati in prestito temporaneo al Comitato del Calcio Storico Fiorentino e conservati nei magazzini comunali ubicati nel mercato ortofrutticolo, in attesa di essere utilizzati per il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, organizzato, a giugno, in occasione del tradizionale torneo del locale gioco del calcio in costume.Le successive perquisizioni hanno permesso di recuperare l’armatura e la finitura, nonché di identificare il mandate a vendere, un collezionista laziale di 51 anni, trovato in possesso anche di altre parti di armature provenienti dal medesimo contesto.
Durante le ulteriori verifiche è stato accertato, inoltre, che l’uomo aveva acquistato non solo quei beni, ma anche altri (riproduzioni, del 1950 circa, di armature, elmi, collari, spade ecc.) di proprietà del Comitato del Calcio Storico Fiorentino, appositamente marchiati con la sigla “CSF”, tutti venduti da un dipendente del Comune di Firenze, incaricato della loro custodia e da lui sottratti nel periodo compreso tra il febbraio e l’agosto 2015. Inoltre, è stato appurato che il cinquantunenne aveva già venduto in Italia e all’estero, per il tramite di case d’asta e siti e-commerce, altri analoghi oggetti.
Cionondimeno l’impegno, la determinazione e la perseveranza dei militari del Nucleo TPC di Firenze, hanno consentito di individuare e sequestrare alcuni di questi preziosi manufatti, nella disponibilità di appassionati della Toscana, Emilia Romagna, Liguria e Piemonte nonché, grazie alla collaborazione delle Autorità tedesche, a Coburgo (Germania). Attualmente sono in corso due rogatorie internazionali, per recuperare altre parti di armature individuate negli Stati Uniti e in Canada.
Due sono le persone denunciate.
“Siamo enormemente grati al nucleo tutela del patrimonio culturale dei Carabinieri per questo risultato e per il lavoro svolto in questi anni – ha detto l’assessore Vannucci – Un lavoro che oggi ci permette di riportare a casa un patrimonio della città, che torna ai legittimi proprietari dell’Amministrazione comunale e del museo Stibbert. Un impegno capillare e appassionato da parte di professionisti dell’Arma che ci rendono orgogliosi ancora una volta di questo corpo dello Stato”.