“È con sgomento che apprendiamo della morte, a Pisa, della giovane ragazza palestinese che da poche ore era arrivata da Gaza per curarsi nell’ambito di un’operazione umanitaria" dichiaravano ieri il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e l’assessore regionale al Diritto alla Salute, Simone Bezzini, dando la notizia della morte di una ventenne palestinese a causa della malnutrizione.
Chiunque abbia letto si sarà domandato perché una ragazza di vent’anni non sia stata salvata in 48 ore di degenza all’ospedale Cisanello se la sua patologia era solo la malnutrizione. Infatti la notizia è falsa: è deceduta a causa di leucemia, un tipo di cancro che colpisce il sangue e il midollo osseo, dove vengono prodotte le cellule del sangue.
"Ormai -commenta Kishore Bombaci, Presidente dell'Associazione Fiorentina Amici di Israele- siamo in campagna elettorale ed è evidente come tanto Giani quanto Falchi vogliano strumentalizzare il conflitto arabo israeliano a fini puramente propagandistici. Non stupisce l'ennesima ricostruzione operata da Giani circa il presunto genocidio a danni dei palestinesi stante che essa si pone in linea di continuità con la narrazione ormai imperante che c'è a sinistra, ma che egualmente va combattuta in quanto falsa sotto ogni aspetto".
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"Rinnovo l’appello al presidente Giani per chiedere un passo indietro a Marco Carrai, console onorario e presidente della Fondazione Meyer: è un atto di coerenza e serietà in momento che chiede a tutti noi fermezza e responsabilità -affermava infatti ieri Lorenzo Falchi, candidato al Consiglio regionale della Toscana per Alleanza Verdi Sinistra- È un tema che poniamo e porremo in tutte le sedi”.
"E' del tutto assurdo chiedere la rimozione del console Marco Carrai dalla Presidenza della Fondazione Meyer come fa l'ex sindaco di Sesto Fiorentino. Siamo innanzi all'ennesimo tentativo di personalizzazione contro il Console Carrai fatto di bugie e attacchi insensati. Se ciò è inaccettabile quando sono associazioni pro pal a mettere in atto questa forma di persecuzione contro Carrai, ancor più lo è quando vi si accodano eminenti esponenti politici e istituzionali. Ci chiediamo - continua Bombaci - che cosa c'entri Carrai con la triste vicenda di quella ragazza. Sarebbe il caso di smetterla di dare addosso al Console Onorario di Israele in un atteggiamento che diventa quasi persecutorio e persino pericoloso".
Oggi -forse fuori tempo- si aggiunge alla polemica Irene Galletti, coordinatrice del M5S: "La morte di Marah Abu Zuhri a Pisa è una ferita che ci interpella tutti. A soli vent’anni è stata consumata dalla denutrizione a cui è stata costretta a Gaza, vittima delle politiche genocide del criminale Netanyahu.
Un sincero ringraziamento va ai medici e a tutto il personale dell’ospedale di Cisanello a Pisa che hanno fatto ogni sforzo per salvarla, accogliendola con professionalità e umanità.”
Ma anche sorvolando su queste ultime dichiarazioni, e assodato che nessuno muore di inedia a 48 ore dal ricovero in uno dei migliori ospedali pubblici italiani, c'è da domandarsi perché, se il caso clinico della ragazza di Gaza era così grave e complesso, perché sia stata trasportata a Pisa, a 3.000 km. di volo di distanza, quando ci sono ottimi ospedali più vicini, ad Alessandria, il Cairo, Amman, o in Arabia Saudita.
Domande elementari in una valutazione sanitaria del caso, che dovrebbero entrare forzatamente nella discussione politica toscana -ammettiamolo- a causa di una polemica agitata con una certa leggerezza. Servirebbero candidature veramente indipendenti, competenti e innovative per il prossimo Consiglio regionale della Toscana. Le premesse, al momento, non si vedono.