Ieri pomeriggio la Polizia di Stato ha arrestato un cittadino somalo di 38 anni sorpreso in via Il Prato con addosso 24 dosi di crack, pronte per gli investigatori del Commissariato di Rifredi per essere smerciate su piazza.
L’uomo, una vecchia conoscenza delle Forze di Polizia in quanto in passato già finito più volte nei guai proprio nell’ambito degli stupefacenti, ha attirato subito l’attenzione degli agenti decisi a stroncare anche questo traffico illecito che offrirebbe sul mercato una alternativa, per certi aspetti con effetti ancora più devastanti, alle droghe più conosciute.
Si tratta infatti di quella che gli specialisti del settore definiscono come una delle sostanze stupefacenti più pericolose in circolazione, con terribili effetti sul corpo e sulla psiche.
Derivato chimicamente dalla cocaina (dalla quale si distingue anche per le modalità di assunzione), il crack provoca notoriamente una forte dipendenza, arrivando ad alterare profondamente i principali centri di controllo del sistema nervoso centrale, fino a portare anche a forme di psicosi e violenza incontrollata.
Sempre secondo quanto riportato dagli esperti, chi fa uso di questa sostanza tende irrimediabilmente ad aumentarne il consumo nel tempo, con conseguenze devastanti.
La Polizia di Stato continua il suo contrasto allo spaccio di tutte le sostanze stupefacenti al fine di preservare anche la salute come diritto dell’individuo e interesse di tutta la collettività.
Nella tarda mattinata di martedì scorso, durante un servizio di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti nella zona dell'Isolotto, grazie a Eviva, uno dei cani antidroga della Questura di Firenze, la Polizia di Stato ha scovato un etto di hashish in un'area frequentata anche da bambini. La sostanza marrone era avvolta con della pellicola trasparente in un'unica confezione che qualcuno aveva avuto cura di nascondere tra i rami di una siepe del parco giochi della Montagnola.
L'infallibile fiuto di Eviva è andato ancora una volta a segno.
I ripari a costo zero, offerti dalla natura, sono i nascondigli più gettonati dai "pusher di strada" che anziché girare con lo stupefacente addosso, preferiscono sempre più spesso rifornirsi di volta in volta da questa sorta di "magazzini" immersi nel verde. In questo modo, se vengono sorpresi all'opera con una piccola dose di "fumo" dalle Forze di Polizia, riducono potenzialmente i rischi di finire in manette, configurandosi quello che il nostro ordinamento definisce spaccio di modica quantità di droga.
L'hashish sequestrato martedì dagli agenti e tolto quindi dalle nostre strade, avrebbe potuto fruttare sul mercato illecito degli stupefacenti un cifra intorno al migliaio di euro.
“Ancora una volta gli spazi verdi della nostra città divengono sempre più luoghi di scambio e "lavoro" per gli spacciatori. Perché il Comune non li fa monitorare maggiormente con apposite telecamere di videosorveglianza h24?” dichiarano il Capogruppo Lega in Palazzo Vecchio, Federico Bussolin e il Capogruppo Lega al Quartiere 4, Davide Bisconti.
“Certi luoghi nascono per far divertire bambini e giovani del Quartiere, non possono diventare una preoccupazione per le famiglie della zona. Se gli unici spazi di svago presenti a Firenze diventano zone franche per lo spaccio significa che questa Amministrazione ha fallito! Essa ad oggi non sta facendo nulla per difenderli!”.
“Ci aspettiamo quindi interventi immediati e costanti da parte della Polizia Municipale (anche in borghese) per controllare così eventuali situazioni "pericolose" senza destare preoccupazione fra le famiglie residenti. Vogliamo infine ricordare che li vicino si trova l'Istituto Comprensivo “Montagnola - Gramsci” ed un Asilo nido. Guai pertanto ad abbassare la soglia di attenzione!”.