Accentuare le campagne di informazione e sensibilizzazione per la prevenzione del virus Hiv, promuovere la diffusione del test del tampone salivale. Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato a maggioranza una mozione in merito alle azioni di sensibilizzazione relative alla prevenzione dell’Hiv promossa dalla consigliera regionale Pd e componente commissione Sanità Ilaria Giovannetti e sottoscritta anche dai colleghi Pd Stefano Scaramelli, Nicola Ciolini, Enrico Sostegni, Antonio Mazzeo, Fiammetta Capirossi, Giacomo Bugliani, Stefano Baccelli, Alessandra Nardini.
Nello specifico la mozione impegna la Giunta toscana a mettere in atto “specifiche azioni di sensibilizzazione o campagne informative, in particolare per i giovani, per quanto riguarda il virus Hiv” e a “promuovere una maggiore diffusione, con particolare riguardo ai luoghi maggiormente sensibili, dei test del tampone salivale, che possono fornire una prima risposta all’eventuale contagio”.
“Questo provvedimento nasce alla luce di quanto accaduto a Viareggio, dove di recente tre ragazzi, in seguito al test del tampone salivale effettuato all’esterno di una nota discoteca versiliese, hanno scoperto la loro positività al virus Hiv”, ha spiegato Ilaria Giovannetti. “I dati sui nuovi casi di contagio sono ancora preoccupanti: la Toscana continua ad avere un tasso di incidenza maggiore rispetto al dato nazionale. Nella nostra regione nel 2015 sono stati 253 i soggetti che hanno contratto Hiv e 75 coloro che hanno scoperto di avere il virus già nello stato di Aids.
Esistono ad oggi metodi molto rapidi per effettuare un primo test, come ad esempio il tampone salivale, mentre c’è ancora una scarsa percezione del rischio, soprattutto tra i più giovani. È il motivo per cui la diagnosi di sieropositività arriva in troppi casi tardivamente e ciò comporta, oltre ad un ritardo dell’inizio del percorso terapeutico, anche una ridotta efficacia dello stesso. Esistono ad oggi metodi molto rapidi per effettuare un primo test, come appunto il tampone salivale, che già dopo pochi minuti è in grado di fornire un primo responso sul contatto con il virus, da verificare in seguito tramite un esame del sangue specifico.
L’impiego diffuso di questo semplice test, che appunto richiedo in mozione, potrebbe incentivare un maggior numero di persone a sottoporsi volontariamente all’indagine, consentendo la possibilità di scoprire il contagio in uno stadio iniziale, fondamentale per consentire ai malati una vita decorosa. A questo ritengo prioritario affiancare la promozione, di concerto con Asl e con tutti i soggetti ed associazioni operanti nel settore, di azioni specifiche di sensibilizzazione e informazione sui rischi di contagio dell’Hiv e su una corretta educazione alla sessualità specialmente tra i giovani.
Per questa stessa ragione invito anche i ragazzi toscani a scaricare I Love safe sex, app ideata dalla Regione Toscana nel 2014 con la collaborazione di Fondazione Sistema Toscana ed il supporto delle aziende sanitarie, dove si possono trovare tantissime informazioni corrette sulle malattie sessualmente trasmissibili, sui sintomi, risposte alle domande più frequenti”.