A metà della settimana scorsa, su richiesta di alcuni cittadini dell’Oltrarno, i carabinieri della Stazione di Firenze Palazzo Pitti sono intervenuti presso uno sportello bancomat ubicato in piazza Pitti, per constatare la presenza di un cosiddetto skimmer: un apparato informatico montato sul bancomat e capace di carpire banda magnetica e codice segreto delle tessere bancomat e carte di credito che gli ignari clienti andavano ad inserire nello sportello automatico ATM. Una volta rimosso il dispositivo, grazie alle telecamere di sicurezza di Palazzo Pitti, i militari della Benemerita sono riusciti a rivedere le fasi del montaggio, notando come 2 soggetti apparentemente stranieri, erano appunto andati, qualche decina di minuti prima, a montare quell’apparecchio per la clonazione delle carte di credito.
A partire da questo primo intervento, i militari dell’Arma hanno sviluppato una breve attività d’indagine e, partendo dal minuzioso esame delle immagini estrapolate dalle telecamere di sorveglianza, si è addivenuti all’identificazione di uno dei due soggetti che avevano montato lo skimmer a piazza de Pitti, giacché pregiudicato. I successivi servizi di pedinamento non hanno certo tardato a dare i loro frutti visto che, nella mattinata di sabato 19 settembre, i carabinieri della Stazione di Palazzo Pitti hanno seguito i due soggetti fino a piazza Duomo dove, tra migliaia di turisti, hanno installato un nuovo skimmer su un altro sportello bancomat.
Questa volta, però, appena sono usciti dall’androne dove è collocato l’ATM, i due soggetti hanno incontrato le manette dei carabinieri. La successiva perquisizione domiciliare, a casa dei due soggetti, entrambi 30enni di nazionalità bulgara, ha portato al sequestro di un vero e proprio arsenale di strumenti per la clonazione di carte di credito e bancomat, costituito da svariati skimmer, computer, carte di credito in bianco e ogni genere di strumentazione informatica. Visti gli elementi di reità a loro carico, il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Firenze ha disposto l’immediato accompagnamento a Sollicciano, ove i due bulgari continueranno ad essere ristretti, dal momento che l’udienza di convalida – tenutasi nella giornata di ieri – ha concordato tanto sui presupposti dell’arresto quanto sulle esigenze cautelari a loro carico, disponendo la prosecuzione della custodia in carcere.