Piombino, città siderurgica post-industriale affacciata sul Mar Tirreno, a causa della necessità di ridurre al minimo la dipendenza dal gas russo, è chiamata a ospitare una delle due navi-rigassificatore acquistate dal governo italiano (a 330 milioni di euro). In una città di 40.000 abitanti, questa nave dovrebbe essere ospitata nel porto in cui si concentrano principalmente turisti in transito (secondo in Italia per numero totale di passeggeri transitati) e su ciò che resta degli insediamenti siderurgici che un tempo davano lavoro a circa 15.000 operai.
La comunità, in attesa della riapertura di quegli insediamenti, negli ultimi otto anni ha fatto affidamento in gran parte su sussidi e bonifica delle aree contaminate, nonché sulla costruzione di infrastrutture essenziali per lo sviluppo di questa zona svantaggiata.
Il Governo e il Presidente della Regione hanno deciso di localizzare l'impianto di rigassificazione nel porto di Piombino. Il governo ha proposto la concessione di operazioni (primi lavori di bonifica) promesse continuamente ma poi disattese per decenni, oltre a concedere la riduzione dei prezzi sia del gas che dell'elettricità per i residenti locali in cambio di approvazione.
Molti i cittadini si sono sollevati in protesta. Piombino è stata ufficialmente dichiarata Sito di Interesse Nazionale per le emergenze ambientali, in quanto già ampiamente danneggiata. L'impianto di rigassificazione sarebbe posizionato a poche centinaia di metri dalle abitazioni e sarebbe un a ciclo aperto con emissione giornaliera di ettolitri di cloruro in acqua. Inoltre, è fondamentale ricordare che sarebbe collocato in un porto piccolo e ad alto traffico passeggeri, con circa 120 partenze ogni giorno.
Ai sensi della procedura, decreto 17 maggio convertito in legge, inerente l’autorizzazione per la installazione ed esercizio di un rigassificatore nel porto di Piombino, cittadini, comitati, associazioni e vari Enti stanno predisponendo e inviando al Commissario Straordinario osservazioni al Progetto presentato dalla Snam, con termine il 20 agosto.
Entro il 5 agosto gli Enti chiamati a partecipare alla Conferenza dei Servizi hanno evidenziato al Commissario la mancanza di documentazione e dati, chiedendone l’integrazione da parte della Società proponente, alla quale il Commissario ha concesso 20 giorni per la loro presentazione, ovvero per integrare il progetto.
La data ultima di presentazione delle integrazioni al progetto, 25 Agosto, è pertanto successiva a quella delle osservazioni da parte di Enti e cittadini interessati.
"Dall’esame del progetto si è subito compreso quanto questo fosse approssimativo, forse risentendo della dichiarata urgenza dei massimi Organi Istituzionale e della conseguente aspettativa, da parte del proponente, di un esito favorevole nei pareri dei vari Enti coinvolti" spiegano dal Comitato Salute Pubblica Piombino Val di Cornia e La Piazza Val di Cornia.