Taglio del nastro per Festambiente 2022. Questa sera a Rispescia (località Enaoli) ha preso ufficialmente il via la 34esima edizione del festival nazionale di Legambiente, in programma dal 3 al 7 agosto con un calendario fitto di eventi, dibattiti, musica, teatro, cinema e iniziative per grandi e piccini. Al centro della manifestazione l’ambiente, la lotta alla crisi climatica e le prossime sfide green da affrontare. A inaugurare l’appuntamento l’intervento del ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, e il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani. Insieme a loro il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, Angelo Gentili, coordinatore di Festambiente e della segreteria nazionale di Legambiente, Simona Petrucci assessora all’Ambiente del Comune di Grosseto.
Così il ministro Enrico Giovannini e il presidente Stefano Ciafani, intervenuti oggi all’inaugurazione. “Sono lieto di essere oggi qui, come persona che condivide in pieno i valori di questa festa, e di condividere con voi anche quanto accaduto a Roma: oggi c’è da festeggiare perché in Conferenza Stato-Regioni è finalmente stato approvato il primo Piano nazionale della mobilità ciclistica che contempla sia ciclabilità urbana che extraurbana. In secondo luogo, il Parlamento ha convertito in via definitiva il secondo decreto legge sulle Infrastrutture e la mobilità, che va verso una mobilità di tipo sostenibile, infrastrutture migliori e maggiore sicurezza e in cui, per la prima volta, sono contenuti incentivi per trasformare in senso ecologico anche la nautica da diporto – ha dichiarato Giovannini – Per quanto riguarda le ciclabili, inoltre, abbiamo anche concordato che le regioni entro marzo potranno aggiungere alla rete Bicitalia nuovi tratti.
C’è un punto importante che lasceremo al nuovo governo per l’inserimento in legge di bilancio ed è il tema della manutenzione delle piste ciclabili. Nei tanti fondi dati a province e regioni per la manutenzione di strade provinciali e regionali abbiamo previsto la possibilità di costruire dei cordoli per proteggere i ciclisti, in più è stato fatto recentemente un accordo importante nell'ambito dell'Appennino Bike Tour, che ci ha visti collaborare insieme a Legambiente, itinerario straordinario che attraversa tutta Italia, da Nord a Sud: il Ministero sta finanziando la segnaletica che segnalerà agli utenti ma anche agli automobilisti di stare molto attenti ai ciclisti.
Ricordiamo che nel Piano nazionale per la sicurezza al 2030 l’attenzione ai ciclisti è molto alta. Il tempo per la transizione ecologica è molto breve, serve oggi dare prospettiva di sviluppo sostenibile a tutti quanti i nostri territori”. "Per ciò che riguarda la Tirrenica - ha proseguito il Ministro Giovannini - stiamo ancora lavorando moltissimo per un accordo tra Sat e Anas per passare questi progetti. Purtroppo la contrattazione è stata difficile e lo è ancora, nonostante i fondi messi in legge di bilancio l’anno scorso.
Spero che dopo la pausa estiva si possa riuscire ad avere questo accordo, cosicché poi il commissario possa iniziare a lavorare. Serviranno altri fondi, spero che il nuovo governo vada in questa direzione, perché mettere in sicurezza la Tirrenica è assolutamente una priorità dell’intero Paese".“Il nostro Paese non finisce mai di stupirci – ha dichiarato Ciafani – Avevamo costruito il programma di Festambiente attorno all’uscita dalle quattro crisi che gravano sulla testa degli abitanti del pianeta: la crisi climatica, quella da Covid-19, l’emergenza bollette dovuta alla speculazione dei produttori di gas fossile, quella umanitaria causata dalla guerra in Ucraina innescata dall’inqualificabile invasione militare russa.
Mai avremmo immaginato di organizzare la nostra festa dopo una inaspettata "quinta crisi", quella di governo, che ha portato a elezioni anticipate e che rischia di ritardare lo sviluppo delle rinnovabili previsto nella seconda parte del 2022, grazie a riforme e bandi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza per la lotta alla crisi climatica. Nella prima metà dell’anno, al netto di alcune semplificazioni sulle rinnovabili – ha sottolineato il presidente di Legambiente – il governo ha lavorato per diversificare i Paesi da cui compriamo gas fossile, per far ripartire le centrali a carbone o a olio combustibile, per far costruire rigassificatori galleggianti per importare gas dai Paesi non collegati da gasdotti, per far ripartire le estrazioni di gas dai fondali marini.
Si deve con urgenza cambiare registro sulla transizione ecologica in Italia perché non ci siamo davvero”.