Sono arrivati fondi immediatamente disponibili per realizzare interventi con quello che si presenta come il più importante piano antisismico finora finanziato sul patrimonio museale statale, una serie di azioni per la riqualificazione delle periferie urbane e numerosi restauri di beni culturali segnalati da ciascun territorio. Il piano, che attinge al Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese istituito dalla legge di bilancio 2017, risponde a una visione lungimirante che considera strategico il ruolo del patrimonio culturale nelle politiche di tutela, sviluppo e promozione dei territori.
Nuove risorse dalla Città Metropolitana di Firenze la manutenzione delle strade e delle scuole superiori, per finanziare i progetti culturali e per interventi sull'ex monastero di Sant'Orsola. Su proposta della Vice Sindaco della Metrocittà, il Consiglio ha approvato all'unanimità una variazione al bilancio di previsione 2018-2020 che registra come a circa un mese dall’approvazione della sua approvazione sia stato possibile reperire ulteriori risorse per 9,5 milioni di euro: 8,758 milioni dal minore rimborso allo Stato (stabilito nella Conferenza Stato-Città e autonomie locali circa i criteri di ripartizione di 111 milioni di euro per l'esercizio delle funzioni fondamentali) e 732 mila di maggiori entrate extratributarie dovute a affitti (circa 440 mila euro) e rimborsi vari (220 mila euro).
Grazie alle maggiori risorse disponibili si sono potuti destinare 983 mila Euro come trasferimenti alle scuole, 1,3 milioni per la manutenzione delle strade, 1,790 milioni a progetti in ambito culturale; 2,2 milioni per progetti nell’ambito dell'edilizia, prevedendo anche il restauro delle facciate di Sant'Orsola per 2 milioni di euro e un maggior finanziamento per la realizzazione del manto sintetico del campo da rugby di San Bartolo a Cintoia per 200 mila euro; quindi 450 mila euro per erogare risorse a titolo di rinnovo contrattuale; 602 mila euro di maggiori spese per richieste della Direzione Patrimonio; 230 mila euro di maggiori spese richieste per partita pregressa del servizio economato.
Anche l'Antico Spedale del Bigallo beneficerà di un finanziamento di 700 mila euro. È questa l'entità delle risorse che l'amministrazione comunale ha ottenuto dal governo tramite il Ministero dei beni e delle attività culturali. I fondi arrivano grazie a un progetto presentato dal Comune di Bagno a Ripoli che prevede il ripristino delle mura perimetrali e dell'hortus conclusus, il tipico orto medievale. Il finanziamento del Mibact rientra nel “Piano antisismico per i musei statali, riqualificazione delle periferie e recupero del patrimonio culturale”, un pacchetto di investimenti a tutela e valorizzazione del patrimonio culturale italiano che ammonta complessivamente a circa 600 milioni di euro. Lo Spedale del Bigallo, oggi proprietà del Comune di Bagno a Ripoli, fu fondato nel XIII secolo per accogliere viandanti e pellegrini.
Trasformato in monastero a partire dal 1503, ha subito molteplici trasformazioni dovute al progressivo abbandono dell’attività ospitaliera, definitivamente cessata nel XVIII secolo. Negli ultimi anni, grazie ad un lungo intervento di restauro, l’edificio è tornato a svolgere attività di accoglienza, formazione, cultura ed enogastronomia.
Circa quattro milioni di euro di fondi ministeriali subito disponibili per il territorio dell’Empolese Valdelsa con l’obiettivo di restaurare e verificare il rischio sismico di importanti luoghi della cultura e della storia del territorio. Sono sei i progetti, presentati da altrettanti Comuni dell’Unione, che riceveranno fondi dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Si tratta del più importante piano antisismico finora finanziato sul patrimonio museale statale e una serie di azioni per la riqualificazione delle periferie urbane. Un comitato tecnico-scientifico ha valutato le proposte presentate e ha dato il via libera a un piano di interventi, a livello nazionale sono 600 milioni, quasi 4 per l’Empolese Valdelsa.
Nel duello contro i segni inesorabili del tempo sarà ancora una volta la ricchezza culturale del monumento italiano a vincere. Le mura castellane di San Casciano, un abbraccio difensivo che si tende intorno al nucleo originario del borgo da sette secoli, continueranno a rivelare importanti pagine della storia medievale, in parte ancora da scoprire, che hanno caratterizzato le radici millenarie di San Casciano e dell’intero territorio chiantigiano. Si traduce in realtà l’intervento ambizioso di restauro e risanamento del tratto più antico delle mura, predisposto in due diverse tranches dal Comune, che già dal 2015 aveva iniziato un percorso amministrativo e istituzionale, finalizzato alla valorizzazione dell’antica cinta di San Casciano.
A garantire un elisir di lunga vita al ‘ventre’ di San Casciano è il fondo stanziato dal governo, nell’ambito del piano di investimenti, approvato dal comitato tecnico scientifico del Mibact, pari a 597.058.875 milioni di euro sul patrimonio culturale italiano. Arriva nel bilancio della giunta Pescini una risorsa ministeriale pari a 530mila euro complessivi per il restauro e la valorizzazione culturale e turistica delle mura, nel tratto di via dei Fossi, dopo aver già ottenuto le opportune e necessarie autorizzazioni dalla Sovrintendenza. Dal valore iconografico esemplificato nell’antico stemma di San Casciano, che disegna due torri sostenute da una struttura muraria rinforzata con barbacane, all’affermazione attuale di un’identità e di una comunità.
Nelle pietre dell’antico castello si riconoscono le origini illustri di un’area strategica della Toscana, a metà strada tra Firenze e Siena. Per i sancascianesi le mura medievali che narrano di storie e vicende del passato che nel castello si sono scritte tra contese, assedi e progetti di ricostruzione, al fianco di condottieri, podestà e politici della Repubblica fiorentina, ci sono sempre state. Hanno definito la nascita della fortificazione e oggi continuano, nonostante il fluire dei secoli, a rappresentare un simbolo e una testimonianza del cuore storico, vitale di San Casciano e delle sue lontane origini.
Lo testimoniano l'interesse e la passione di cittadini, universitari ed esperti che elaborano studi inediti, tesi di laurea e ricerche storiche di alto spessore culturale. Il Comune aveva stanziato nel bilancio approvato alla fine del 2017 due fondi: 345 mila euro per il 2018 e 185 mila euro per il 2019. Il primo importo è finalizzato alla realizzazione del risanamento e della ricostruzione di alcuni tratti delle mura, situati in via dei Fossi. Il secondo è destinato all’installazione di un ascensore per l’abbattimento della barriera architettonica costituita dalla scala di accesso al centro storico, da via dei Fossi a via del Cassero.
L’opera interviene nella parte alta della scala esterna attuale che sarà rimodellata in funzione di questo intervento.