I nomi di 17 martiri fiorentini del nazifascismo saranno, da oggi, incisi nella memoria cittadina con l’apposizione delle 'pietre d’inciampo' dell’artista tedesco Gunter Demnig. Stamani sono installate le prime cinque, dedicate ad altrettante vittime della deportazione nei campi di sterminio.
In piazza del Carmine è stata murata la pietra d'inciampo per Ugo Cambi, in piazza di San Felice quella in ricordo di Gilberto Perugia e Laura Socal Perugia, in via del Proconsolo per Enrica Calabresi, in via Ricasoli quella per Goffredo Paggi.
Alle cerimonie erano presenti l'assessora alla cultura della memoria Maria Federica Giuliani e il collega di giunta Andrea Giorgio, il presidente del Consiglio comunale Luca Milani, il presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni, l’assessore regionale Alessandra Nardini, la presidente del comitato ‘Pietre d'inciampo’ Donata Bianchi, il presidente della Comunità ebraica Enrico Fink, il presidente di Aned Firenze Lorenzo Tombelli, la delegata della rettrice professoressa Barbara Valtancoli, Mons. Viola in rappresentanza della Curia, Camilla Brunelli dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea, e l'artista Demnig che dal 1992 ha 'seminato' l’Europa di questi piccoli cubi di porfido rivestiti da lapidi di ottone. Ogni blocco di pietra quadrato ricorda nome, anno di nascita, giorno e luogo della morte di ciascun deportato.
Si proseguirà con le installazioni la prossima settimana. Giovedì 11 gennaio dalle ore 9 saranno posate le pietre d'inciampo in via del Romito per Concezio Cieri, in via Giovanni Fabbroni per Mario e Anna Ferro, in via Francesco Pagnini per Stella, Enzo e Rodolfo Passigli, in via di Santa Marta per Sara Ziegler Plessner, Rachele Plessner Lindenbaum, Liliana Ziegler e Jack Ziegler. Giovedì 18 gennaio, dalle 9.30, è prevista la posa di quelle in via Arnolfo per Tommaso Ciullini e in viale dei Mille per Aldo Campagnano.
"La nostra risposta civile e democratica a quanto abbiamo visto accadere a Roma nelle scorse ore sono iniziative come questa, che fanno tesoro della memoria e ci aiutano a non dimenticare. Le Pietre d'inciampo sono un monumento diffuso - ha sottolineato l'assessora Giuliani - un patrimonio di memoria collettiva e condivisa per ricordare alcune delle pagine più buie della nostra storia e per restituire nome, luogo e dignità a ciascuno delle migliaia di uomini e donne della nostra città scomparsi nei campi di sterminio".
A Firenze le prime undici installazione sono state effettuate il 9 gennaio 2020 cui si sono aggiunte le 13 collocate il 23 gennaio dello stesso anno, le 24 del maggio 2021, le 26 collocate il 18 e 20 gennaio e il 15 febbraio 2022, le 28 installate lo scorso anno per un totale di 119. Nel mondo sono 105mila le pietre posate dal 1995 in 31 nazioni del mondo.
EMPOLI
Un incontro per parlare del valore della memoria e della sua difesa. Un'occasione per fare il punto su un progetto che ha visto la città di Empoli protagonista. Sabato 13 gennaio 2024, alle ore 10.30, nella Sala maggiore della biblioteca comunale Renato Fucini al civico 36 di via Cavour, si terrà "Pietre della Memoria: condivisione di esperienze sulle Pietre d’Inciampo in Toscana": all'iniziativa interverranno la sindaca di Empoli, Brenda Barnini, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e Alessio Mantellassi, presidente del consiglio comunale di Empoli con delega in materia di Cultura della memoria e partecipazione.
L'iniziativa, fortemente voluta dall'amministrazione comunale in gennaio, mese della Memoria, vedrà al centro interventi dei rappresentanti dei Comuni aderenti al progetto Pietre d’inciampo e dei parenti dei deportati. Il convegno, al termine del quale ai presenti sarà consegnato un attestato di partecipazione, vuole essere l’inizio di un progetto che proseguirà alla Casa della Memoria: la struttura di via Livornese 42 diventerà infatti centro di documentazione del progetto delle Pietre d’Inciampo e delle storie dei deportati. La documentazione conterrà una scheda informativa del progetto, le biografie dei deportati con annesse foto, storie e testimonianze dei parenti, documenti storici dei campi di sterminio e una mappa interattiva dove si potranno vedere le ubicazioni di tutte le pietre nel territorio. Il tutto a cura della volontaria del progetto “A Futura Memoria!” del Servizio civile universale. Un patrimonio che sarà disponibile sia online che in formato cartaceo.
"Rendere Empoli il luogo di incontro per le amministrazioni aderenti al progetto Pietre d'inciampo è senza dubbio significativo, come lo è rendere la nostra Casa della Memoria un luogo di studio della storia della deportazione - evidenzia la sindaca Brenda Barnini - E' coerente con la storia e i valori della nostra città, insignita dal Presidente della Repubblica nel 2018 della medaglia d’oro al merito civile. La nostra città è capitale morale dell'antifascismo, si è spesa con i suoi uomini e le sue donne per la difesa della democrazia e della libertà, a costo di fare i conti con vittime e dolore.
Siamo convinti che ancora oggi sia fondamentale continuare a impegnarsi perché i diritti di ognuno siano riconosciuti e garantiti. E, in questa ottica, continuiamo a portare avanti anche il progetto Investire in democrazia: grazie alla collaborazione con le scuole e con le associazioni del territorio, di anno in anno, ci permette di riflettere concretamente e attraverso linguaggi differenti sul valore della storia come guida per le nostre scelte, presenti e future, insieme a giovani e giovanissimi.
Conoscenza e consapevolezza sono la strada da percorrere".
"La conoscenza del passato è fondamentale per comprendere il presente - spiega Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana - Conoscere i fatti della storia è importante non solo per decifrare le dinamiche del presente ma anche per evitare di cadere negli errori commessi nel passato. Il progetto Pietre d'inciampo serve anche a questo. Serve a onorare il ricordo di chi è stato deportato e ha trovato la morte nei campi di concentramento nazisti ma anche a essere da monito per il futuro.
Va reso merito alla città di Empoli di aver fatto nascere un Centro di documentazione e la Casa della memoria. Questi luoghi saranno importantissimi per le giovani generazioni, che qui potranno approfondire pagine fondamentali della nostra storia. Questo convegno, inoltre, rappresenta solo l’avvio di un progetto il cui fine è tenere vivi i valori di inclusione, democrazia, rifiuto dei totalitarismi, che contraddistinguono l’Italia democratica sorta dalla Resistenza e dalla sconfitta del nazifascismo.
La Regione Toscana è da sempre molto attenta a questo genere di iniziative e saluta con soddisfazione questa messa in campo dal Comune di Empoli”."Parlare di memoria non significa ricordare qualcosa di archiviato, significa conoscere fatti e vicende e imparare da essi - sottolinea Alessio Mantellassi, presidente del consiglio comunale con delega in materia di Cultura della memoria e partecipazione - Da anni portiamo avanti con convinzione il progetto delle Pietre d'inciampo, uno strumento per onorare il ricordo di chi è stato deportato ma anche per far incontrare a ognuno di noi, semplicemente camminando per strada, pagine di storia che è fondamentale conoscere.
Ecco quindi che questo convegno e la nascita di un centro di documentazione nella nostra Casa della Memoria rappresentano due opportunità da cogliere. Per non dimenticare e per comprendere a fondo il significato della democrazia e della libertà. Il più grande errore che potremo compiere e che non dobbiamo fare oggi è dare questi valori per scontati, svuotandoli della loro storia".