Firenze, 26 settembre 2024 - “Ho fatto presente ai vertici europei di Airbnb la criticità dell’overtourism in molte città e la necessità di avere regole chiare ed efficaci in Italia, al pari di altri paesi europei che si sono già attivati. In tutta l'UE, la richiesta è, oltre al quadro nazionale, come dare alle città e ai sindaci accesso a dati più approfonditi e strumenti mirati per regolamentare la crescita degli affitti a breve termine dedicati al turismo, garantendo al contempo i diritti dei residenti di affittare occasionalmente per far fronte al costo della vita.
Lotta alla speculazione e al mercato nero, riequilibrio tra centri storici e quartieri esterni, tutela del patrimonio culturale soprattutto nelle aree Unesco. Questi sono alcuni degli obiettivi che ho condiviso durante l’incontro. Ho espresso inoltre intenzione di costruire una rete di colleghi dell’Europarlamento per costruire risposte adeguate anche a livello comunitario e ho lanciato la proposta di organizzare a Bruxelles un incontro di lavoro con una delegazione di eurodeputati, Airbnb, Booking.com ed Expedia e gli altri principali stakeholders del mondo degli affitti turistici e i rappresentanti dell’Unesco per individuare possibili azioni congiunte” così in una nota Dario Nardella, eurodeputato del Partito democratico, durante l'incontro che si è tenuto ieri pomeriggio a Bruxelles con Juliette Langlais, la Campaign Director di Airbnb per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa.
"I nuovi dettagli emersi da un'inchiesta giornalistica, relativi agli affitti brevi di immobili nello storico Palazzo Bargellini nel centro storico fiorentino, che vedono proprietaria anche la madre del sindaco, indirizzano verso una certezza: Sara Funaro non avrebbe dovuto votare l'atto che vieta l’apertura di nuove locazioni turistiche brevi all'interno dell'area Unesco. Siamo di fronte non solo ad un fatto istituzionalmente inopportuno, ma l’atto potrebbe inoltre essere illegittimo, perché in violazione del testo unico degli enti locali, che prevede infatti, da parte degli amministratori locali e dei consiglieri l'astensione dalla votazione di provvedimenti che riguardino interessi propri o dei loro parenti, fino al quarto grado.
Che si sia trattato di impreparazione, di superficialità o, peggio, di una sorta di senso di immunità che una certa sinistra peraltro mal nasconde, non è dato a noi di stabilirlo. Interpelleremo il Prefetto di Firenze proprio per verificare che il provvedimento votato anche dalla sindaco sia illegittimo e se esista l’eventualità di possibili conseguenze erariali per il Comune di Firenze. Di certo, ad oggi, c'è un fatto: Funaro, per legge, avrebbe dovuto dichiarare anche soltanto l'ipotesi che la propria famiglia potesse trarre vantaggio dall'atto relativo alle locazioni brevi" scrive, in una nota, il senatore fiorentino di Fratelli d'Italia Paolo Marcheschi.
"Abbiamo più volte evidenziato come il provvedimento fortemente voluto dal Sindaco Funaro per bloccare l’insediamento di affitti turistici in centro storico abbia, di fatto, posto in una posizione di vantaggio tutti gli operatori già iscritti sul portale dell’imposta di soggiorno al 30/07/2024, in quanto beneficiari di un intervento pubblico limitativo della concorrenza che impedisce l’accesso di nuovi attori sul mercato. Dopo aver appreso, a suo tempo, dell’esistenza di un affitto turistico all’interno di Palazzo Bargellini, riconducibile ad un parente di secondo grado del sindaco, un articolo della stampa nazionale di ieri getta nuove ombre sul caso, rivelando come nello stesso edificio anche un altro alloggio, di proprietà della madre, possegga la tanto agognata registrazione.
Il testo unico degli gli enti locali è piuttosto chiaro in merito al dovere di astensione degli amministratori locali, consiglieri e sindaci, dalla discussione e dalla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado, anche in caso di provvedimenti normativi o a carattere generale, laddove sussista una correlazione diretta e immediata con il contenuto dell’atto. Non a caso, il nostro consigliere Gandolfo, sentito anche il parere del Segretario generale, si è chiamato fuori dalla votazione, avendo degli interessi professionali inerenti agli affitti brevi, benché non risulti essere proprietario di alcun immobile in affitto.
L’interesse diretto di due parenti del Sindaco, uno di primo grado e l’altro di secondo grado, non doveva suggerire analogo comportamento da parte del primo cittadino, che invece ha partecipato alla votazione? Non vogliamo credere che esistano due pesi e due misure e pertanto, oltre all’interrogazione già presentata, abbiamo depositato una richiesta di parere al Segretario sulla questione. Siamo certi che lo stesso Sindaco riterrà opportuno un chiarimento politico sulla vicenda in prima persona" dichiarano i Consiglieri comunali di Fratelli d'Italia Matteo Chelli, Angela Sirello e Alessandro Draghi.