Firenze, 19 settembre - Una riunione di ieri tra i tre sindaci Dario Nardella (Firenze), Matteo Biffoni (Prato) e Brenda Barnini (Empoli) con i vertici del Partito Democratico toscano ha stoppato l'idea di quotare in borsa la Multiutility, pur ribadendo l'importanza fondamentale del progetto.
“Con il no ideologico alla quotazione in borsa della multiutility, in origine prevista, il PD si è dimostrato completamente miope. Altro che nuovo corso, l’odio per i privati è più forte che prima”. Lo afferma Erica Mazzetti, parlamentare di Forza Italia e componente VIII commissione ambiente, dopo la scelta dei sindaci PD di Firenze, Prato ed Empoli di opporsi alla quotazione in borsa. “Sono molti mesi – prosegue Mazzetti – che si parla di multiutility ma le basi di quello che è, a tutti gli effetti, ancora un annuncio sono fragilissime”.
“Prima di tutto, nel territorio coinvolto – spiega – mancano gli impianti: quelli per il trattamento dei rifiuti, termovalorizzatori e non solo, quelli per l’energia e non solo. L’ingresso dei privati permetterebbe di sanare questa lacuna strutturale”. “Il passaggio alla multiutility è corretto ma gestito in questo modo, ribadisco miope e ideologico, rischia di essere un buco nell’acqua, purtroppo con prevedibile conseguenze negative sui costi e sui servizi, per cittadini e imprese.
Non solo, visto che i comuni di Firenze, Prato ed Empoli andranno al voto tra non molto, è opportuno non fare scelte sbagliate che vincoleranno le future amministrazioni. Bisogna invece coinvolgere i corpi produttivi e gli imprenditori perché acqua, rifiuti ed energia sono scelte strategiche da cui passa il progresso dei territori”, conclude Mazzetti.
"E' scandaloso, non ci sono altre parole per definire quanto sta accadendo nell'ambito della Multiutility Toscana. Con la consueta arroganza, il Partito Democratico fa e disfa senza consultare i Comuni soci. Ora, ha deciso unilateralmente di stoppare la quotazione in Borsa della società di servizi pubblici (acqua, energia rifiuti) nata per fusione in Alia grazie alla cessione delle partecipate di Firenze, Prato, Empoli, Pistoia e di tanti altri Comuni dell'area Toscana Centro. Il tutto, perché lo chiede lo spostamento a sinistra del Pd a trazione Schlein; poi, quali saranno le ricadute sul tessuto economico e sociale toscano, a loro non interessa". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, che ha presentato un'interrogazione urgente.
“Continuando così, il PD affosserà il progetto della multiutility ancor prima che veda la luce”. Dopo la presa di posizione dell’On. Erica Mazzetti anche Francesco Cappelli, coordinatore di Forza Italia Prato, e Silvia Guarducci di Forza Italia Prato criticano la scelta del PD. “Il no alla quotazione in borsa – spiegano Cappelli e Guarducci – è una scelta ottusa e anacronistica e priverà la multiutility delle risorse necessarie per far fronte agli investimenti in impianti per rifiuti ed energia, oggi del tutto carenti, e alla manutenzione della rete, come gli acquedotti, che sono colabrodo”.
“Eppure, in regioni vicine alla Toscana – rilevano– ci sono esempi di multiutility quotate in borsa, dinamiche e competitive, anche pronte a investire in altre regioni e, giustamente, a distribuire i dividendi nei territori”. “Non è accettabile – incalzano gli esponenti pratesi di FI – che a questa società di servizi venga negata la possibilità di stare adeguatamente sul mercato e di esprimere tutte le sue potenzialità. Non è accettabile permettere che sia bloccato il progresso della nostra regione mentre le nostre vicine stanno andando avanti, e nemmeno condannare i Comuni, i cittadini e le imprese alla perenne carenza di impianti adeguati oppure a indebitarsi ulteriormente senza ricevere in cambio né maggiori servizi né diminuzioni tariffarie”.
“Biffoni dica chiaramente cosa intenda fare: se subire le scelte della nomenclatura PD fiorentina o spingere per scelte razionali come la quotazione in borsa e una politica per gli impianti chiara”, concludono.
"Ma in quale altra regione italiana, un partito, con tre sindaci e il segretario regionale stringe un patto con un sindacato, in questo caso la Cgil Toscana, per stoppare la quotazione in borsa di una holding dei servizi? Qui non è tanto in discussione la questione della collocazione in Borsa, ma di una concezione democratica della cosa pubblica. Il problema - sottolinea Stella - è che il Pd fa tutto da solo, senza rimettersi alle decisioni di organi democraticamente eletti come i Consigli comunali. Il Pd decide di fare la multiutility, fa le nomine, poi decide sulla quotazione in Borsa. Oltretutto, la multiutility in Toscana è solo un poltronificio senza politiche industriali e prospettive chiare".
Anche Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle, e il deputato Andrea Quartini commentano il recente strappo del Segretario regionale del PD, Emiliano Fossi, riguardo al percorso di quotazione in borsa della Multiutility dei servizi.“L’idea di quotare in Borsa la Multiutility è talmente scellerata che il PD ha dovuto prenderne atto, vista anche la reazione da parte della società civile che ha compreso bene i pericoli finanziari a cui si esponeva un bene essenziale come l’acqua e servizi strategici per la comunità.
Ma non ci facciamo nessuna illusione: la “marcia indietro” annunciata secondo noi è solo uno stop strategico in vista delle elezioni amministrative ed europee, per poi riprendere in gran carriera appena superate. Se fosse vera la correzione di marcia, il PD avrebbe dovuto prendere una posizione netta e chiara contro le parole dell'AD di Alia Alberto Irace che la scorsa settimana è intervenuto a gamba tesa contro la CGIL e i comitati annunciando lo sbarco in borsa della Multiutility già nel 2024; e riprendere anche il sindaco di Prato Biffoni, che proprio ieri ha sostenuto che la scelta sulla quotazione in borsa spetta ai tecnici e non alla politica.
Preoccupa inoltre la mancata conferma di Giuseppe Sardu alla guida di Acque Spa, un amministratore che ha sempre portato avanti l'impegno per la ripubblicizzazione dell'azienda attraverso il riacquisto delle quote attualmente in possesso di Acea SpA in ottemperanza a quanto espresso dalla volontà dei soci pubblici che rappresenta. La nostra battaglia perciò continua, perché resta ancora il nodo della piena gestione del pubblico, e resteremo vigili sugli sviluppi futuri, perché al netto dei proclami ad effetto le intenzioni per noi appaiono le stesse.”.
“L’atteggiamento del Pd toscano verso la multiutility - dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano Francesco Torselli - è un esempio lampante di come la sinistra sia ormai del tutto incapace di governare la nostra Regione. Non è più possibile assistere a inversioni di rotta ogni qualvolta che cambia la corrente di maggioranza all’interno del Pd. La Toscana e tutte le amministrazioni pubbliche presenti nella regione non sono, né il Pd, né tantomeno una proprietà dei suoi esponenti.
Se possiamo giustificare le posizioni del segretario regionale Fossi, che ovviamente necessita di compiacere la visione massimalista della Schlein, giustifichiamo decisamente meno i sindaci Nardella e Biffoni: va bene che essendo a fine mandato sono costretti a fare queste giravolte nella speranza di garantirsi un futuro politico, ma non possiamo giustificare degli amministratori che governano città importanti sulla base dei mutamenti di umore che si verificano all’interno del loro partito.Abbiamo già assistito ad una completa inversione di rotta sui Cpr per motivazioni puramente ideologiche, non è accettabile che chi governa abbia delle posizioni così ondivaghe anche nella gestione dei servizi pubblici.
Se si governa secondo approcci ideologici che mutano a seconda dei vertici di partito del momento, si fa un torto ai toscani. Un esempio su tutti: appena nove mesi fa il sindaco Nardella dichiarava ‘Preferiamo la quotazione in borsa della Multiutility perché garantisce maggiore solidità’. Cosa è cambiato in questi mesi? Ve lo dico io: la corrente a capo del suo partito!Il progetto multiutility deve avere come obiettivo quello di garantire i cittadini toscani e deve quindi procedere senza le interferenze della banda di turno a capo del Pd.
Si tratta di una sfida che ha coinvolto tutti gli amministratori locali e che occorre vincere per garantire ai toscani servizi pubblici adeguati.Sulla quotazione in borsa devono decidere i manager che saranno chiamati a guidare l’azienda, non la politica per compiacere il leader di turno. Altrimenti ai toscani facciamo un disservizio anziché un servizio.Se il Pd si vuole sostituire ai manager, rimette la Regione nell’indecisionismo che determina il non fare e il non far fare. Badate bene, il non far fare ai toscani e non alle grandi multinazionali che – in assenza della multiutility – potranno fare di questa Regione una terra di conquista.
Ed in assenza di una multiutility la Toscana non avrà neanche quelle strutture che attende da decenni”.
Intanto la commissione Territorio, ambiente, mobilità, infrastrutture, presieduta da Lucia De Robertis (Pd), si è riunita stamani per l’adozione del Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati – Piano regionale dell’Economia Circolare. Una seduta arrivata al termine di un lungo percorso di audizioni e consultazioni, che nei mesi scorsi ha consentito ai commissari di approfondire i contenuti della proposta di Piano.
L’adozione del Piano in Consiglio regionale, come ricordato dalla stessa presidente, è in programma martedì 26 e mercoledì 27 settembre, così come deciso dalla Conferenza di Programmazione dei Lavori.
In apertura della seduta il vicepresidente Alessandro Capecchi (FdI) è intervenuto, manifestando la richiesta di poter acquisire gli ultimi approfondimenti in relazione ai progetti presentati dal gestore dell’ATO centro Alia a valere sull’avviso pubblico per la realizzazione di impianti innovativi, nonché sul processo di costituzione della multiutility toscana, che ha proprio in Alia il suo baricentro. Approfondimenti che, secondo il vicepresidente, si renderebbero necessari per completare il quadro conoscitivo utile alla formazione della decisione sull’adozione del Piano.
In ragione di ciò la presidente De Robertis, ricordando l’ampia disponibilità offerta in questi mesi alle richieste di tutti i consiglieri inerenti proprio a una migliore conoscenza dei complessi temi contenuti nel Piano, recependo l’orientamento favorevole della maggioranza dei commissari, ha proposto la riconvocazione della seduta per il giorno lunedì 25 settembre e l’acquisizione ai lavori della Commissione della documentazione necessaria agli approfondimenti richiesti. Riconvocazione prevista in tempi utili affinché possa confermarsi quanto deciso dalla Conferenza di programmazione dei Lavori, in ordine ai tempi di esame in aula.
Il consigliere della Lega Massimiliano Riccardo Baldini ha invece espresso la propria contrarietà ad una nuova seduta prima dell’aula, sostenendo invece la necessità di un rinvio di qualche mese dell’adozione della proposta di piano, per modificarne i contenuti.
La proposta di riconvocazione è stata approvata a maggioranza, con il voto favorevole dei consiglieri del Partito democratico e del vicepresidente Alessandro Capecchi (FdI).