Lo ha annunciato oggi il segretario regionale Emiliano Fossi che nei giorni scorsi si è espresso a favore del superamento della quotazione in borsa con l'individuazione di altre forme di finanziamento quali elementi necessari per impostare una discussione regionale sul riassetto dei servizi pubblici locali.
Giovedì l’assemblea territoriale del Partito democratico dell’Empolese Valdelsa ha approvato all'unanimità un documento in cui si condivide la posizione di Fossi.Nel documento si ribadisce poi che i beneficiari di questa operazione devono essere soprattutto i cittadini e che gli obiettivi strategici perseguiti, come l'aumento della capacità di investimento delle aziende, la riduzione del costo delle bollette e la buona occupazione, implicano la gestione, quanto meno, di rifiuti e acqua, attraverso ambiti di dimensione regionale e con la prospettiva di estendere l’oggetto sociale ad altri servizi.
«Abbiamo voluto dare ulteriore spinta- spiega Jacopo Mazzantini, segretario del Pd Empolese Valdelsa- a sostegno del percorso regionale recentemente riavviato dal Pd toscano: tre tavoli di discussione, incentrati, rispettivamente, su di un livello politico, amministrativo e societario, con il compito assunto dallo stesso partito regionale di assicurare una regia che garantisca coerenza e comuni obiettivi, fissando alcuni punti cardine che debbono valere per tutti, così che in ogni sede vengano approvati atti in linea con i principi e gli scopi prefissati».
«In questo contesto – prosegue Mazzantini – sollecitiamo l’immediata costituzione, mediante riperimetrazione, all’interno della holding Alia-Multiutility, di un’azienda pubblica specificamente dedicata alla gestione dei rifiuti, così come da tempo programmato, dichiarato pubblicamente, ma ad oggi non realizzato, nonché una maggiore valorizzazione, all’interno della holding, attraverso i costituiti patti di sindacato, delle rappresentanze territoriali come la nostra».
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Mazzantini poi conclude: «Sui servizi pubblici locali dobbiamo perseguire l'unità regionale senza se e senza ma, puntando ad una holding toscana che metta insieme tutte le partecipazioni pubbliche dei Comuni. Questo è la vera priorità affinché la nostra regione recuperi il ritardo accumulato. Il tempo è scaduto. O tutti i territori della Toscana stringono un patto in tal senso, oppure siamo destinati ad assistere ad una progressiva conquista da parte delle altre grandi Multiutility del nord Italia, che significherebbe spostare altrove il governo dei nostri servizi pubblici locali e, conseguentemente, le relative risorse, che andrebbero a finanziare la politica amministrativa dei Comuni di altre Regioni».
"La logica industriale e finanziaria sta già condizionando pesantemente la capacità e l’autonomia decisionale e di governo dei singoli territori, i quali sono schiacciati in un sistema dove i due soli comuni di Firenze e Prato hanno il potere di perseguire i propri interessi imponendo decisioni a tutti gli altri in forza del 55,28% di quote possedute anche sera accolgono soltanto il 36,11% della popolazione. Questo solo dato basta a chiarire quale sia il reale tema del confronto attualmente in atto tra le varie forze e correnti politiche che chiaramente rivelano una impostazione della gestione ideologica, personalistica, antidemocratica e non rispettosa della Costituzione repubblicana" intervengono dal Coordinamento Associazioni No Multiutility