Oggi si sono incontrate le sindache di Firenze, Sara Funaro e di Prato, Ilaria Bugetti in vista dell’assemblea dei soci e dopo le recenti prese di posizione e fibrillazioni sulla Multiutility.
Sara Funaro e Ilaria Bugetti si sono incontrate in Palazzo Vecchio per un primo vertice sul lavoro da portare avanti. Seguiranno altri incontri periodici.Sul futuro della multiutility le sindache hanno sottolineato l’importanza di allargare la compagine sociale al resto della Toscana e ribadito tre obiettivi imprescindibili: investimenti per migliorare i servizi, transizione ecologica e ricadute sui territori a cominciare dalle tariffe. Sulle modalità per raggiungere questi obiettivi non ci sono preclusioni: “Ogni possibile fonte di finanziamento va studiata ed esaminata in modo da permetterci di compiere una scelta consapevole. - affermano Funaro e Bugetti - Non ci sono preclusioni o chiusure. Quel che conta è il progetto, non le modalità con cui ci si arriva. Con il Partito democratico c'è un dialogo costante su tutti i temi, tra cui la multiutility; è in corso un confronto aperto, costruttivo e nel rispetto dei ruoli”.
Il 31 dicembre 2024 scadrà l’attuale concessione di Publiacqua, il gestore idrico delle province di Firenze, Prato e Pistoia. Nelle prossime settimane, l’Autorità Idrica Toscana pubblicherà il nuovo bando di gara per il ventennio 2026-2046, che prevede la partecipazione di un socio privato con il 30% delle quote.
“Come ben sappiamo –dice il segretario generale della Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi- questo progetto prende corpo da una forte e giusta intuizione di tre grandi comuni, Firenze, Prato ed Empoli e nasce dalla necessità di dotare le nostre comunità di una realtà in grado di contrapporsi alle multiutility già esistenti ed evitare che la Toscana divenga terra di conquista da parte di altri grandi player nazionali ed internazionali, con il rischio evidente che gli interessi dei nostri cittadini passino così in secondo piano.”“Troviamo giusto e corretto – continua il segretario Cisl - che il dibattito rientri nelle prerogative dei sindaci, anche alla luce delle posizioni contenute nei programmi elettorali sulla base dei quali, solo pochissimi mesi fa, i sindaci sono stati eletti.
Da sempre ci siamo detti contrari ad un dibattito prettamente ideologico e funzionale solo a impostare una campagna elettorale regionale e siamo stupiti che ancora questa tendenza si manifesti.”
“Le scelte devono essere dettate dal pragmatismo e dalla corretta amministrazione del bene pubblico e leggiamo, positivamente, in questo senso l’incontro tra Funaro e Bugetti. Dobbiamo ripartire dai bisogni dei nostri territori: solo pochi giorni fa Campi Bisenzio e altri comuni della Città metropolitana sono stati di nuovo sottoposti ad allagamenti, per colpa di un sistema fognario vetusto e che necessiterebbe velocemente di grandi investimenti. Ecco perché serve, velocemente, dare braccia e gambe alla Multiutility. Per dare servizi migliori ai cittadini. Per cui – conclude Franchi - ancora una volta, senza stancarci, sollecitiamo la politica a fare le scelte necessarie, che diano quelle risposte che i cittadini attendono da tempo”.
"Incredibile dare ragione al Sindaco di Firenze e della Città Metropolitana che tanto abbiamo avversato: ha ragione a ricordare che la Regione e il PD non possono ignorare i soci delle partecipate, cioè i comuni. Ha torto invece a dire che la questione la decidono le sindache e i sindaci. Ci sono i Consigli comunali, che poi votano le delibere -dichiarano Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune e Leonardo Masi e Sabrina Ciolli di Buongiorno Empoli - SiAmo Empoli- Apprendiamo che oggi le prime cittadine di Firenze e Prato si incontrano per discutere di Alia. Ed Empoli, per citare uno dei tanti altri enti interessati?
Visto che si terrà un'assemblea fra pochi giorni, chiediamo che sia possibile ascoltarla anche per chi siede tra i banchi di maggioranza e opposizione, al fine di garantire la piena possibilità di esercitare la funzione di controllo, ma anche per qualificare il dibattito come questione che riguarda da vicino tutta la cittadinanza, senza ridursi a scontro di potere.
Ricordiamo inoltre che il TUEL prevede un ruolo dei Consigli per le nomine e anche su questo chiediamo ci sia un'interpretazione stringente della norma: rendiamo le nomine politiche e dirigenziali trasparenti e oggetto di confronto nelle nostre assemblee".
Anche Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, interviene nel dibattito in corso in Toscana, evidenziando le criticità della quotazione in borsa e ribadendo la necessità di una gestione interamente pubblica dei servizi locali, a partire da quello idrico. Galletti esprime la posizione del Movimento 5 Stelle, opponendosi alla finanziarizzazione dei beni comuni e rilanciando la battaglia per una ripubblicizzazione autentica, in linea con l'esito del referendum del 2011.
“La rassegna stampa di oggi, rappresenta l’emblema del caos che avvolge la politica regionale nella gestione dei servizi pubblici locali. Come Movimento 5 Stelle, fin dall'inizio abbiamo espresso un parere negativo sul progetto Multiutility promosso dai sindaci Nardella, Biffoni e Barnini, non solo per una questione di merito, ma anche per le modalità e la forma con cui si intendeva procedere all’accorpamento dei servizi pubblici in Toscana.
La scelta di ricorrere alla quotazione in borsa per reperire le risorse finanziarie necessarie alla creazione e al mantenimento della nuova azienda è, e rimane, per noi assolutamente inaccettabile. Tale scelta contrasta infatti con il principio stesso di gestione pubblica dei servizi, il cui obiettivo dovrebbe essere contenere le tariffe e mantenere il pieno controllo sulla gestione dei servizi pubblici locali nella nostra regione.
Il segretario del PD, Fossi, ha recentemente dichiarato superata la visione secondo cui è necessario ricorrere alla borsa per finanziare i servizi pubblici locali, proponendo invece l'azionariato popolare e ribadendo la necessità di un controllo pubblico totale per evitare speculazioni finanziarie guidate dalla logica perversa dei dividendi azionari.
Abbiamo accolto con favore questa apertura, rispondendo nel merito e proponendo quella che, a nostro avviso, rappresenta la soluzione migliore: escludere il servizio idrico integrato da qualsiasi progetto di multiservizi, poiché l'acqua è un monopolio naturale da tutelare e deve essere messa a disposizione di tutte le cittadine e di tutti i cittadini. Questa posizione è stata rilanciata pochi giorni fa anche dall'assessora del PD Alessandra Nardini.
La domanda che rivolgiamo a chi oggi continua a parlare di una grande azienda regionale che racchiuda tutti i servizi pubblici è la seguente: concretamente, quali misure si intendono attuare? Attualmente, infatti, esistono atti pubblici che contraddicono le buone intenzioni spesso espresse a parole.
Ci sono, ad esempio, le delibere dei Comuni che hanno aderito al progetto Alia Multiutility, il cui statuto prevede espressamente la quotazione in borsa. Queste delibere sono state approvate dai Consigli comunali e sono ancora in vigore. Dunque, quali sono le reali intenzioni? Cosa si intende fare, nei fatti?
Proprio a causa di queste delibere, oggi risulta impossibile la ripubblicizzazione di un'azienda come Acque Spa, poiché alcuni soci pubblici hanno ceduto le loro quote ad Alia Spa, bloccando così il riacquisto delle quote detenute dal socio privato e la possibilità di procedere con un affidamento diretto che avrebbe garantito una gestione interamente pubblica del servizio.
Come si può parlare di Multiutility interamente pubblica se si sta per pubblicare un bando che include la presenza di soci privati? In definitiva, la confusione regna sovrana e, al momento, sembra che nessuno voglia affrontare seriamente la questione, limitandosi a esprimere buoni propositi.
Noi, dal canto nostro, continueremo la nostra battaglia per una vera ripubblicizzazione dei servizi pubblici locali, a partire da quello idrico, nel rispetto del referendum del 2011 e con la convinzione che la finanza debba essere tenuta lontana da tutto ciò che riguarda i servizi ai cittadini” Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana.