Firenze, 29 settembre 2021 – “Abbiamo 850 piante di olivo da cui non raccoglieremo niente”. Lo sconforto di un olivicoltore, dopo la grandinata ed il forte vento che domenica scorsa hanno colpito parte del Mugello e della zona del Montalbano (Pt), distruggendo completamente la produzione di molti oliveti, come nel caso dell’azienda di Cecina di Larciano (in provincia di Pistoia). La conta dei danni (considerando tutte le coltivazioni danneggiate) – sottolinea la Cia Agricoltori Italiani Toscana Centro – è molto pesante, stimabile al momento in milioni di euro.
«La grandinata eccezionale, caratterizzata da un forte vento, ha colpito a macchia di leopardo. Nelle zone colpite – commenta Sandro Orlandini, presidente Cia Toscana Centro – si sono registrati danni fino al 100 per cento. Come nel caso dell’azienda di Larciano. Proprio l’olivicoltura ha fatto registrare i danni maggiori, perché le olive, ormai mature e pronte per essere raccolte, sono state spazzate via dal maltempo, il tutto a pochi giorni dall’inizio della raccolta».
Altro settore danneggiato è quello del vino: nei casi dove non è stata terminata la vendemmia sono state distrutte dalla grandine le uve sangiovese. Questo è avvenuto sia nel basso Mugello, sia nella zona del Montalbano, nel Pistoiese.
«Non sono mancati danni neanche alle coltivazioni ortive – aggiunge Lapo Baldini, direttore Cia Toscana Centro -: dalle ultime produzioni estive come pomodori e zucchine, fino alle colture autunnali piantate dalla metà di luglio in poi, come cavoli, bietole, spinaci e insalate. Dove si è abbattuta la grandine non c’è rimasto niente».
I tecnici della Cia Toscana Centro sono al lavoro per il supporto alle aziende per la conta dei danni, un monitoraggio che andrà avanti ancora qualche giorno, prima di trasmettere agli organi preposti il totale delle perdite delle singole aziende agricole.