Moda in crisi, la Toscana reagisce

Oggi incontro in Regione. Giani: "Serve una scossa". Bigazzi (Confindustria): "Trasformare i modelli produttivi"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 novembre 2024 16:42
Moda in crisi, la Toscana reagisce

“Un incontro molto costruttivo” da cui “si alza una voce comune di tutta la Toscana per la difesa e il rilancio del sistema moda”, e che “si aggiorna a lunedì prossimo per allargare il confronto anche ai parlamentari toscani, europarlamentari, oltre al direttore di Irpet e ai vertici toscani di Bankitalia per fornirci anticipazioni sullo studio che stanno svolgendo”. Il presidente Eugenio Giani fa il punto al termine del tavolo regionale sulla crisi del settore della moda convocato questa mattina in Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze con le parti sociali e gli enti locali dopo la manifestazione di alcuni giorni fa organizzata dai sindacati.

“Un incontro voluto – aveva sottolineato in apertura il presidente, affiancato dall’assessore all’economia Leonardo Marras e in videocollegamento dall’assessora al lavoro e alla formazione Alessandra Nardini – per dare una scossa e un sussulto alle iniziative contro questo momento difficile” che sta vivendo il settore e “che coinvolge l’intera regione – ha ricordato il presidente -, dalla Piana fiorentina all’Amiata, dal Valdarno aretino al comprensorio del cuoio”.

“Serve fare squadra – afferma Giani - a tutela di un ambito così cruciale per l’economia regionale, per il Made in Italy e per l’occupazione di circa 140mila addetti”.D’accordo con i rappresentanti delle categorie economiche, le organizzazioni sindacali, i sindaci e assessori presenti, Giani ha indicato due livelli su cui questo “fronte comune” dovrà muoversi sin da subito. “Da un lato – dice Giani – occorre richiamare il governo a interventi rapidi, a partire dalla legge di bilancio, finanziando accanto ad ammortizzatori sociali ad hoc che siano effettivamente applicabili e adeguati, anche misure di moratoria del credito e degli oneri fiscali”.

“Dall’altro – aggiunge il presidente – proseguiremo la riflessione già avviata sulle azioni della Regione tese a salvaguardare il nostro tessuto imprenditoriale, che proprio per le dimensioni e le caratteristiche, è una questione che riguarda la Toscana diffusa”. “La riflessione dovrà anche toccare – tiene a precisare Giani – l’interlocuzione con i grandi gruppo nazionali e stranieri attivi in Toscana che hanno un grande ruolo sulle dinamiche dell’intera filiera”.“A metà dicembre – conclude il presidente – convocheremo un vero e proprio forum in cui approfondire il dibattito, aprendolo al più ampio numero di voci per discutere sugli interventi che lo Stato, la Regione, i comuni possono prendere per fronteggiare una crisi divenuta strutturale a causa di fattori geopolitici e dei cambiamenti dei consumi”.

Approfondimenti

 “La moda è il nostro automotive. E merita l’attenzione dell’automotive. Bene, quindi la volontà di Regione Toscana emersa dall’incontro di oggi di avviare un percorso comune per garantire e salvaguardare il nostro meta-distretto toscano del lusso, che ha un’importanza europea”. Commenta il presidente di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi.

“L’industria del lusso, in tutte le sue articolazioni, è centrale per l’economia della nostra regione, sia in termini di occupati che di valore aggiunto. E le difficoltà che tutte le filiere del lusso stanno registrando, preoccupano fortemente il sistema imprenditoriale” spiega Bigazzi; che aggiunge: “Servono più strumenti. Anzitutto per superare il momento di crisi contingente, a partire dagli ammortizzatori sociali per tutte le imprese e per un periodo più lungo, fino alle moratorie fiscali e sul credito. E su questo dobbiamo continuare a lavorare insieme per far sentire le nostre istanze al Governo nazionale. Poi occorre accompagnare le imprese nella trasformazione dei modelli produttivi, in relazione ai cambiamenti dei mercati”.

“Serve, anche, più formazione per gli imprenditori e per i lavoratori – prosegue Bigazzi - finalizzata anche alla riqualificazione del personale necessaria a traghettare le professionalità oltre la crisi evitando di disperderle. Così come servono misure di sostegno agli investimenti e all’innovazione per evitare che, soprattutto, le aziende della filiera della moda con maggiori difficoltà, non riescano a restare al passo con le transizioni digitali e green”.

“Sul piano nazionale abbiamo chiesto – conclude, infine, il presidente di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi - che la Regione intervenga per favorire la risoluzione dell'annosa questione del recupero del credito di imposta Ricerca & Sviluppo per le imprese del settore tessile e moda, utilizzato a sostegno delle spese per attività afferenti alle fasi di ricerca e ideazione estetica nonché di realizzazione dei prototipi nel periodo 2015-2019. Sarebbe un segnale importantissimo anche questo”.

All’incontro ha partecipato Fabio Berni della segreteria Cgil Toscana (insieme a Filctem Cgil e Fiom Cgil): “E’ stato un incontro utile che ha consentito di evidenziare il difficile periodo del sistema manifatturiero in generale e del sistema moda. Il tavolo ha condiviso la necessità di sollecitare il governo in merito agli ammortizzatori sociali in deroga, che per la Cgil oltre a essere tardivi e insufficienti risultano ancora non utilizzabili, e alla definizione di politiche industriali e di investimento che tutelino il Made in Italy di cui il settore moda è parte importante.

Il Governo deve intervenire con celerità rispetto a misure ad oggi assenti o insufficienti: o all’esecutivo non hanno il polso della situazione o vogliono risparmiare sulla pelle dei lavoratori”.Su moda e accessori moda, a livello regionale il tavolo di monitoraggio e confronto proseguirà per approfondire i temi: la tutela dei livelli occupazionali da parte delle imprese della filiera attraverso un’equilibrata gestione degli ordinativi, politiche di forte contrasto all’illegalità e allo sfruttamento lavorativo, la qualificazione e il tracciamento della filiera nonché la corretta applicazione contrattuale, l’individuazione dei fabbisogni formativi e delle relative iniziative di formazione, il supporto ai processi di aggregazione e di innovazione, strumenti di sostegno finanziario ai lavoratori in difficoltà.Lunedì prossimo prevista un’altra riunione dei partecipanti di oggi con parlamentari (nazionali ed europei) eletti in Toscana, Irpet e Bankitalia.

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