Il Centrodestra accelera e si prepara a realizzare la nuova stretta contro l’immigrazione clandestina. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen si è recata ieri a Lampedusa su invito della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, prima di volare a New York per l’assemblea generare dell’ONU. Meloni ha chiesto un maggiore impegno europeo e von der Leyen ha proposto un piano d’azione europeo in 10 punti, sottolineando la necessità di una risposta europea unitaria e solidale.
Da Firenze, la Segretaria Monica Marini torna sulla vicenda dell’utilizzo delle tendopoli per l’accoglienza migranti, considerato l’aumento degli arrivi a Lampedusa: “La situazione di Lampedusa è drammatica ma questo flusso non diminuirà, non si tratta di una emergenza come vogliono farci credere, ma di un fenomeno strutturale che non si fermerà. Chi decide di attraversare il mare sa bene di rischiare la vita ma sa anche che a rimanere nel proprio Paese la speranza di sopravvivere sarebbe ancora meno”.
Aggiunge la Segretaria metropolitana: “Considerato gli arrivi previsti nei prossimi giorni sul nostro territorio, che andranno sommarsi ad una situazione già critica per l’accoglienza, facciamo un appello alla Prefettura competente per materia, di aprire nuove strutture di accoglienza il più possibile diffuse e che non prevedano tendopoli, che rappresentano un modello di accoglienza non decoroso per persone che arrivano da viaggi lunghi e stremanti, dopo aver spesso subito torture e sevizie” precisa Monica Marini “Le tendopoli non sono degne di un Paese civile e sarebbero l’ulteriore conferma dell’incapacità di questo Governo nella gestione di questo fenomeno.”
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Infine la Segretaria: “Il Governo deve prendere atto che le azioni prese con i vari decreti, come quello Cutro, sono fallimentari, hanno smembrato il Sistema di Accoglienza e Integrazione, rendendolo inutilizzabile e privandolo delle risorse economiche necessarie per funzionare. Un sistema di “accoglienza diffusa” che ha dimostrato di essere l’unico modello che garantisce il rispetto dei diritti fondamentali, coesione sociale e sicurezza. Attualmente nei nostri territori ci sono posti liberi dentro il SAI ma non possono essere utilizzati dai comuni per l’accoglienza, perchè questo modello viene percepito dalla destra come un problema e non come la soluzione, proprio perché ha dato risultati importanti e significativi dal lato dell’integrazione. Continuare ad operare in un regime di “emergenza” di fronte ad un fenomeno, come quello migratorio, che è da anni strutturale significa ostinarsi a voltare lo sguardo dall’altra parte.”
“Uno degli obiettivi primari è quello di raddoppiare il numero di Centri per la permanenza e il rimpatrio, creandone uno per ogni Regione. Per questo Palazzo Chigi affiderà alla Difesa il compito di individuare strutture dismesse o in disuso dove realizzare i nuovi Centri, che dovranno essere recintati e facilmente sorvegliabili. Si pensa, in particolare, alle caserme o alle strutture pubbliche inutilizzate. I Centri, comunque, saranno realizzati in aree con una bassa densità di popolazione” dichiara il Capogruppo in Palazzo Vecchio e segretario provinciale Lega Federico Bussolin “Il Cpr non è un centro di accoglienza, significa centro per il rimpatrio, necessario in tutte le Regioni per accelerare appunto le procedure di rimpatrio.
Inutile ribadire che la situazione locale è dunque grave, la nostra posizione è comunque solida: siamo sempre stati a favore del CPR così come siamo sempre stati contrari a nuovi centri di accoglienza mangiasoldi, utili solo ad ingrassare qualche cooperativa. Non stupisce, quindi, che a sinistra qualcuno sia spaventato all’idea di mandare a casa finalmente chi non ha diritto di stare in Italia”.
“Il nostro Leader Matteo Salvini lo disse chiaro già lo scorso marzo: “Più CPR quindi più espulsioni” e noi lo abbiano sempre sostenuto. Chi oggi fa ostruzionismo di bandiera vuole solo il male del Paese, della propria Regione e dei territori locali. Il Pd d’altronde non ha soluzioni. Sa soltanto dire No, dimostrando ancora una volta la penuria di contenuti che caratterizza la gestione Schlein”.
«La destra continua a soffiare sulla paura e ad agitare la questione immigrazione per fini esclusivamente elettorali. Dopo aver cancellato tutti gli strumenti che funzionavano e smantellato la rete di accoglienza diffusa, ora cerca una exit strategy dai suoi fallimenti annunciando un'ulteriore stretta sul piano degli ingressi, a cominciare dall'improbabile 'blocco navale' fino alla costruzione di veri e propri centri di lunga detenzione per chi arriva irregolarmente. Non governare i flussi, impedendo l'ingresso regolare dei migranti e cancellando gli strumenti a disposizione degli enti locali e del Terzo Settore, produrrà un ulteriore aggravamento del problema.
Oggi la destra prova a confondere le acque mescolando le politiche di accoglienza e di asilo con quelle relative ai rimpatri. Ancora una volta, è opportuno segnalare che senza accordi di rimpatrio questi sono di fatto impossibili: i migranti trattenuti, dopo 18 mesi, non faranno ritorno al loro Paese di origine ma saranno rilasciati senza alcuna prospettiva di integrazione e andranno ad allargare le file degli immigrati irregolari. La Toscana non deve farsi carico dei fallimenti del governo Meloni e impedire con tutte le sue forze che sia costruito sul territorio regionale un inutile e pericoloso lager dove trattenere indiscriminatamente tutti i migranti che arrivano in Italia» rende noto Sinistra Civica Ecologista.